Com'era la scuola dei nonni? A Sospiro bimbi e ospiti di Fondazione Sospiro insieme nel laboratorio con pennini e inchiostro
In un mondo sempre più digitale, dove anche i più piccoli imparano sempre prima a digitare al computer abbandonando biro e quaderno, ecco che nasce una bellissima iniziativa che vede protagonisti i bambini della scuola primaria G.B. Puerari e i 'nonni' ospiti di Fondazione Sospiro.
L'idea nata dalla maestra Ilaria è stata subito accolta con entusiasmo: raccontare com'era la scuola di un tempo e sperimentare la scrittura con pennini ed inchiostro. E si sa che, quando bambini e nonni s'incontrano e diventano 'complici' di un progetto, non può che succedere una magia... Nonni che raccontano ai più piccoli com'era la scuola ai loro tempi, com'erano le maestre e come si scriveva tanti e tanti anni fa, quando non esistevano ancora nemmeno le biro e si usavano pennino e calamaio, inchiostro e carta assorbente, quando se sbagliavi dovevi tirare una riga sulla parola e riscriverla perchè non c'erano nè bianchetti nè pulsanti "canc" sul PC.
E allora via libera a carta e pennino: mani rugose degli anziani, tremolanti per l'età e per la mancanza di abitudine alla scrittura e insieme mani insicure di bambini che non hanno mai provato ad usare penna e calamaio. Alla fine gli uni e gli altri hanno rimediato mani imbrattate di inchiostro e qualche pasticcio sul foglio, ma al termine della mattinata tutti si sono divertiti ed hanno (ri)scoperto il piacere della scrittura a mano, come si faceva un tempo nelle scuole che non conoscevano ancora la parola digitale.
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commenti
Michele de Crecchio
19 aprile 2025 22:33
Fino alla metà degli anni cinquanta (quando comparvero sul mercato le prime "penne a sfera", (poi dette "biro" dal nome del loro ideatore francese) l'attrezzatura minima indispensabile per imparare a scrivere o disegnare in modo indelebile era costituita da: carta, penna (detta anche cannuccia), pennino, calamaio (l'inchiostro era fornito dalla scuola e distribuito dai bidelli con le apposite ampolle, quasi sempre nero, talvolta blu, rosso, viola o persino verde per insegnanti e impiegati) carta assorbente e nettapenne.
Manuel
20 aprile 2025 09:08
Pennino, inchiostro, calamaio usati ancora i primi anni settanta, in campagna. Rabbocco inchiostro a carico di noi piccoli alunni: a turno.
Alla bidella, oltre le pulizie, l’onere della prima carica di carbone nella stufa: la mattina presto, in inverno... poi toccava agli alunni ripristinare la riserva, all’occorrenza.
Bacchette di bambù ed altri bastoni, sempre presenti: oltre il loro precipuo servizio, ricordavano inevitabilmente le possibili conseguenze l’indisciplina.