Corso Garibaldi, sono 40 i negozi chiusi. Da Porta Milano a via Palestro, le vetrine spente e le saracinesche abbassate non si contano più. Resistono solo saloni di bellezza, gioiellerie e servizi
Ne abbiamo contati 40: dall'angolo con via Palestro - corso Campi fino a porta Milano, le vetrine vuote e le saracinesche abbassato si susseguono tristemente su entrambi i lati della strada. Una, due, dieci... arriviamo a Palazzo Cittanova e ne abbiamo già incontrati 13 di negozi chiusi, col cartello "vendesi" o "affittasi" appiccicato alla vetrina. Il primo è Kocca, all'angolo con via Palestro, che ha terminato l'attività sabato scorso: dentro le commesse stanno raccogliendo gli ultimi abiti nei cartoni mentre in vetrina restano i manichini spogli. Poi inzia la triste conta fino allo spartiacque della Chiesa di Sant'Agata, di fronte al Cittanova. Da lì in avanti è una morìa, le vetrine spente non si contano più; alcuni negozi sono chiusi da così tanto tempo che i cartoni messi a copertura della vetrina sono già ingialliti e arricciati agli angoli; dietro le saracinesche abbassate si accumulano sporco e cartacce. Siamo a poca distanza dalla stazione dei treni, ancora in centro, ma non siamo in zona pedonale, ci sono auto e parcheggi ai lati della strada, eppure nemmeno questo porta movimento in zona. Uno dopo l'altro, hanno chiuso bar, tabaccherie, negozi di abbigliamento, salumieri, panettieri: 40 in tutto, come detto poco sopra.
Eppure corso Garibaldi è uno dei punti di accesso al centro, data anche la prossimità al parcheggio di Villa Glori. Allora la domanda è: perchè a qualsiasi ora si passi il corso è sempre deserto? Perchè non si riesce a renderlo attrattivo? Tentivi ci sono stati, non sempre efficaci come ad esempio l'esperimento (fallito) delle onde blu dipinte sull'asfalto; successivamente è stato il turno della sistemazione del fondo stradale con pietra nobile, ma anche questo non ha dato segnali di successo. Di certo non sta giovando il cantiere ormai perenne, con la gru che da mesi ormai occupa parte della carreggiata in attesa di conoscere il suo destino, a metà del corso, in zona pedonale.
Più recente, la proposta l'assessore al Decoro e al Commercio Luca Zanacchi che, prendendo spunto dalle città limitrofe, ha lanciato un progetto di arredo urbano con lo scopo di facilitare il transito pedonale in corso Garibaldi, abbellendolo e creando un ambiente che induca al passeggio e alla sosta; un progetto nato dal confronto con gli stessi commercianti della via, insieme ad esperti e tecnici e in collaborazione con l'assessore al verde Simona Pasquali, che prevede la collocazione di vasche con alberi e panchine, nell'ottica di incentivare e favorire il passeggio e la sosta pedonale nella zona compresa tra Corso Campi e corso Garibaldi (fino a Palazzo Cittanova), portando anche iniziative ed eventi specifici per questa parte di città, come ad esempio la Festa del Vino.
"Abbiamo aperto una interessante interlocuzione con i commercianti di corso Garibaldi per arrivare a una soluzione che possa aiutare il commercio di prossimità favorendo l'utilizzo dell'area pedonale in sicurezza, portando sistemi che possano incentivare fruizione e stanzialità", affermava lo scorso aprile l'assessore Zanacchi.
Per ora però del progetto non si hanno aggiornamenti nè date di riferimento per la messa in opera. E corso Garibaldi (ma la crisi sta iniziando ad estendersi anche a corso Campi, mentre su corso Mazzini e corso Matteotti è ormai conclamata) resta sempre più vuoto, non ci sono passaggi e anche nei negozi non c'è movimento: principalmente si tratta di saloni di bellezza e manicure, molti i centri che offrono servizi; restistono le gioiellerie e alcune delle attività storiche che da sempre sono presenti e che segnano ancora un punto di riferimento. Il resto langue in attesa di capire se e quale possa essere la soluzione per ravvivare un commercio che in questa zona sembra sempre più prossimo al capolinea. Saranno sufficienti le piante e le panchine, come da progetto del Comune (se e quando verranno posizionate)? Ci sarà ancora qualcuno disposto ad investire sul centro per aprire un negozio?
Anche il povero Stardivari, con la sua mano mozzata, sembra porsi delle domande, guardando il corso completamente vuoto dove ormai non passa quasi nessuno.
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commenti
harry
15 luglio 2025 09:27
L'arredo urbano in corso Mazzini e corso Garibaldi era stato installato qualche anno fa per un paio d'anni, credo, ma poi sparì. Lo stesso nello spazio ex Supercinema ma anche questo fu smantellato. Installando nuovi arredi non si risolve il problema, temo irreversibile, ma se ne creano altri.
François
15 luglio 2025 11:02
A Garibaldi sul piazzale della stazione è stata fatta sparire la sciabola, gli è rimasto il dito per indicare ai turisti la direzione per il centro; a Stradivari, privato del violino, si può sempre fargli impugnare un cartello che indichi Piazza Roma e la sua...tomba.
Capannelle
15 luglio 2025 11:48
Purtroppo sarà come mettere il mascara ed il fard a una moribonda. Tra acquisti online, affitti carissimi, parcheggi in linea con gli affitti, centri commerciali e supermercati a pioggia ( vediamo se avranno il coraggio di permettere la nascita di un ulteriore spazio commerciale in via Sesto), la situazione è irrimediabilmente compromessa.
Gianluca
15 luglio 2025 11:54
Il nuovo arredo urbano che dovrebbe favorire il passeggio e la sosta, per vedere o fare cosa? La stessa piazzetta Coppetti lì dietro che doveva favorire l’incontro tra giovani cosa è diventata? Il plateatico della pizzeria è per il resto….nulla. Smettetela di buttare soldi in iniziative fallimentari.