Il ministro della Cultura Giuli nelle terre verdiane. Visita alla Villa Verdi, attesa per altri finanziamenti
Visita a sorpresa del ministro della Cultura Alessandro Giuli, questa mattina, nelle terre verdiane. Una visita che, seppur in modo fugace, ha compreso anche la Villa Verdi di Sant’Agata. Villa che, come noto a tutti, è chiusa da più di due anni ed è stata recentemente espropriata passando di proprietà statale.
Da pochi giorni sono anche state smontate le impalcature che, per alcune settimane, l’avevano “fasciata”; segno del fatto che sono ormai giunti al termine i primi fondamentali lavori di manutenzione straordinaria ed urgente realizzati grazie ad uno stanziamento di 370mila euro già elargiti dal Ministero.
Il ministro Giuli, da quanto si è appreso, avrebbe dichiarato che la villa “non è poi messa male come sembra” (si tratta comunque di indiscrezioni non confermate) ed avrebbe caldeggiato la possibilità di ulteriori finanziamenti attraverso sinergie col territorio. Sinergia che, a suo dire, sarebbero necessarie tra le realtà locali anche per la futura gestione dello storico immobile, sul quale persistono comunque diatribe ereditarie e legali che non sono affatto un mistero. Resta quindi la domanda di fondo: quando sarà riaperta la villa alle visite turistiche? In quali condizioni è internamente? Corrisponde al vero che in passato ci sarebbero state incursioni non consentite o si tratta solo di dicerie? Tutte domande che, ad oggi, non hanno una risposta: che invece sarebbe doverosa vista l’importanza di questo patrimonio.
Oltre al ministro Giuli (a quando una visita a Cremona e al suo patrimonio?), erano presenti anche il ministro piacentino Tommaso Foti ed il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri. In attesa che la storica villa col suo straordinario parco riapra, intanto, è doveroso annunciare che è prevista per le prossime settimane la riapertura dell’ultracentenario ponte Pezzino (chiuso da anni), infrastruttura fondamentale nei collegamenti tra gli itinerari verdiani tra Sant’Agata e la terra natale del maestro, quella di Busseto e Roncole Verdi dove, sempre oggi, i ministri Giuli e Foti sono stati. Per il Ministero della cultura erano presenti anche il Direttore Generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio, dottor Fabrizio Magani, affiancato dai funzionari della Soprintendenza di Parma e Piacenza, architetto Emanuela Rossi e dottoressa Anna Còccioli Mastroviti. Presente anche il dottor Luigi La Rocca, capo Dipartimento tutela e archeologo della direzione generale del Ministero della cultura.
Giuli e Foti hanno visitato alcuni dei luoghi più simbolici della vita e dell’opera del Maestro, molti dei quali con importanti legami cremonesi: il Teatro Verdi, il Salone di Casa Barezzi, la Chiesa di San Michele Arcangelo a Roncole Verdi, dove il giovane Verdi iniziò a suonare l’organo e ricevette il battesimo e naturalmente la Casa Natale. “Siamo onorati di aver accolto il Ministro Giuli nei luoghi verdiani di Busseto – ha dichiarato il Sindaco Stefano Nevicati – la sua presenza, seppur riservata, conferma che non può esistere un autentico percorso di valorizzazione verdiana senza il protagonismo di Busseto, dei suoi luoghi storici, del suo tessuto culturale e umano. Qui Verdi è nato, si è formato, ha mosso i primi passi: custodiamo una memoria viva, che chiede rispetto, visione e risorse per continuare a parlare al mondo”.
L’Amministrazione comunale ha tenuto a ringraziare entrambi i Ministri per la visita ed ha accolto favorevolmente la volontà del Ministro alla cultura di proseguire, con rinnovato impulso, verso una più stretta collaborazione tra Busseto e il Ministero della Cultura, in vista delle necessarie azioni legate alla tutela e alla promozione del lascito verdiano.
In quanto alla chiesa di Roncole Verdi, chiusa da anni per inagibilità (e questo, tra le altre cose, rende per ora impossibile poter ammirare la “Pietà” e la “Madonna delle Grazie” di scuola cremonese, ma anche l’organo “di Verdi” restaurato, nel tempo, sia dalla ditta Tamburini di Crema che dalla Giani Casa d’Organi di Corte è Frati) il parroco don Luigi Guglielmoni ha detto : “Abbiamo avuto la percezione di un reale interessamento dei Ministri ai luoghi verdiani e alle opere da realizzare con urgenza. Il Ministro Giuli è rimasto impressionato dalla sacrestia puntellata, come pure le volte della Chiesa, e si è soffermato a guardare gli affreschi recuperati alcuni anni orsono. Si è impegnato a rimanere in contatto con i funzionari della Soprintendenza che seguiranno i lavori già previsti. Ai Ministri – ha aggiunto il parroco - è stata segnalata anche la Chiesa di Sant’Ignazio, dove Giuseppe Verdi ha tenuto il primo concerto da ragazzo. L’edificio infatti avrebbe bisogno della ristrutturazione del tetto , anche sulle cappelle laterali, e di un grande restauro interno. Sono molto contento di questa visita, forse carica di speranze per il futuro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti