Crema: avevano una serra di marijuana in casa, due persone in manette e una denunciata in stato di libertà
Avevano allestito in casa una serra artigianale per la coltivazione di piante di canapa indiana da cui ricavare marijuana i due uomini arrestati e il terzo denunciato dai Carabinieri della Compagnia di Crema. Sono finiti in manette un 53enne e 27enne, entrambi pregiudicati e residenti in provincia di Milano, mentre il denunciato è un 43enne della provincia di Cremona con precedenti di polizia a carico. Sono stati gli uomini dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Crema a scoprire il tutto nella giornata di martedì 12 ottobre nell’ambito dei servizi di controllo del territorio.
La vicenda prende avvio quando i militari dell’Aliquota Radiomobile di Crema, alcuni giorni fa, avevano fermato e controllato i due uomini della provincia di Milano, con precedenti penali di rilievo, che avevano giustificato la loro presenza nella zona di Crema con scuse poco credibili, poi risultate anche non vere a seguito di specifici accertamenti svolti. In realtà i due, sempre di mattina, raggiungevano un piccolo comune dell’hinterland di Crema e si infilavano rapidamente nel giardino di un’abitazione, rimanendovi per alcune ore e uscendo per ritornare in provincia di Milano. I due non facevano alcuna tappa intermedia e non contattavano nessuno. I militari dell’Aliquota Operativa di Crema decidevano quindi di capire quale fosse il reale motivo della presenza dei due in zona e organizzavano un servizio specifico per intercettarli e seguirli. I due, la mattina del 12 ottobre, venivano individuati in zona, ma giunti nella zona della casa già soggetta a vigilanza, non si fermavano e proseguivano forse nel tentativo di confondere le idee di eventuali inseguitori. Venivano comunque fermati poco dopo dai militari in borghese supportati da alcune pattuglie giunte di rinforzo. I due, identificati nel 53enne e nel 27enne, vistisi scoperti, si spacciavano per “giardinieri” con il compito di curare un giardino della zona alcune volte alla settimana, ma non davano ulteriori notizie sulla casa in cui dovevano recarsi. I militari, già sapendo quale fosse la casa in questione, effettuavano un rapido controllo all’interno dell’auto a loro in uso. Veniva rinvenuta, nascosta sotto un sedile, la chiave del cancello di accesso al giardino dell’abitazione di interesse e da quel momento iniziava il controllo della stessa. All’ingresso nella casa non era presente nessuno e i militari procedevano al controllo dell’intera struttura, ma subito venivano attirati da un box in metallo, che sembrava di recente costruzione, presente nella zona del solaio. A protezione di tale box vi era una porta in ferro chiusa a chiave, ma uno dei due uomini fermati collaborava e accompagnava i militari a recuperarla in un altro locale della casa. E nel box è stato scoperto dai carabinieri il vero motivo della frequentazione dei due in quella abitazione. Dietro quella porta in ferro si accedeva a due serre perfettamente attrezzate e funzionanti dove vi erano in quel momento piantate, all’interno di singoli vasi, ben 252 piante di marijuana appena germogliate e 17 piante sempre di canapa indiana dell’altezza di circa 80 centimetri. Inoltre, nei locali in questione erano presenti 15 lampade alogene, 5 condizionatori d’aria e deumidificatori, 8 ventilatori, 3 termometri per mantenere la temperatura costante, nonché fertilizzanti, terriccio, vasi, germogli e altro materiale specifico per la coltivazione delle piante di canapa. La perquisizione dell’intera struttura consentiva di recuperare anche 563 grammi di marijuana già pronta per essere confezionata e ceduta nonché due bilancini di precisione utili per la pesatura del prodotto. Inoltre, veniva anche rinvenuta una cartucciera contenente 10 cartucce da caccia calibro 12. Durante queste operazioni, rientrava a casa anche il proprietario dell’abitazione ovvero il 43enne. Al termine dell’intera attività le serre, il materiale rinvenuto all’interno e utilizzato per la coltivazione e il munizionamento illegalmente detenuto venivano sottoposte a sequestro, mentre le piante già cresciute venivano recise e i germogli estirpati. I tre venivano accompagnati presso la caserma di Crema dove i due provenienti dalla provincia di Milano venivano arrestati per la coltivazione e la detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente, mentre il terzo veniva denunciato per gli stessi reati e per la detenzione abusiva del munizionamento. Nella mattinata del 13 ottobre gli arresti sono stati convalidati. Uno dei due è stato posto agli arresti domiciliari e l’altro sottoposto ad obbligo di firma e l’udienza è stata rinviata al 1° dicembre.
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