20 giugno 2025

Crema? Non è il Bronx, ma “maranza”, baby gang e balordi ne minacciano la tranquillità. E nel weekend, spesso, è ressa al pronto soccorso…

A San Bernardino, quartiere popolare e popoloso di Crema, capitale della Repubblica del Tortello, si mormora e sussurra, dello scontro, pesante, tra due bande, avvenuto nelle scorse notti, probabilmente per disputarsi, il controllo in città, del mercato delle bombolette di Exotic Whip: ”diavolerie” contenenti protossido di azoto, il gas esilarante, una droga ricreativa, ahinoi ampiamente riconosciuta e diffusa tra i giovani. Eh già l’altra notte, a San Bernardino,non si è dormito, ma non c’entra solo il caldo: grida, schiamazzi, urla e botti hanno infatti richiamato l’attenzione dei residenti, buttandoli giù dal letto. E da un po’ di tempo da quelle parti, oltre a rumori molesti, rifiuti abbandonati qua e là e minacce: sì c’è chi ha paura a raccontare quanto sta succedendo, temendo ritorsioni, la tranquillità, non è più la stessa di una volta. Per carità, non è il Bronx Crema, ma “maranza” (gruppi e comitive di giovani che ostentano atteggiamenti smargiassi e sguaiati)), baby gang e balordi (più o meno giovani), stanno prendendo il sopravvento sulla parte bella dei giovani cremaschi. E nei fine settimana, spesso e volentieri, il Pronto Soccorso (Chapeau a medici e infermieri che lavorano, tra mille difficoltà) cittadino, con ragazzi e ragazzini che ricorrono a cure dopo litigate violente e risse, o sbornie indigeste, fatica a gestire la routine quotidiana. Da alte parti della capitale del Granducato del Tortello, per esempio a Santa Maria della Croce, oltre all’Exotic Whip circolano alcol e le cosiddette droghe leggere, mentre al mattino, chi passeggia col cane, per le strade e i parcheggi della Cosmetic Valley, nell’area ex Olivetti per intenderci, fa lo slalom, in certi punti di quello scorcio laborioso, tra preservativi, bottiglie vuote e magari rotte e sporcizia varia. Dulcis in fundo, al calar del sole, ai giardini di Porta Serio, vicino a piazza Garibaldi, beh purtroppo c’è da aver paura a passarci.        

 

Stefano Mauri


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