8 ottobre 2023

Cresce la protesta. Cento firme alla Coop di via del Sale. Il no alla demolizione dell'ospedale sale a 2300 adesioni. Una lettera "diciamo no, la politica gioca con la nostra salute"

Continua la mobilitazione del Movimento che ha lanciato una petizione contro il progetto della Regione di demolire il vecchio ospedale di Cremona e costruirne uno nuovo. Sabato, al banchetto davanti alle Coop di via del Sale, sono state raccolte altre 100 firme arrivando così a un totale di circa 2.300. "Hanno dato la loro adesione tanti ex ospedalieri: medici, infermieri, tecnici e operai che hanno lavorato al Maggiore. Molti anche i professionisti come architetti e commercialisti", sottolineano i promotori della protesta. Sabato prossimo, 14 ottobre, nuovo banchetto, stavolta in piazza Roma, lato Galleria XXV Aprile. In contemporanea prosegue la raccolta firme on line sulla piattaforma Change.org.

Intanto in redazione è arrivata una lettera firmata da due persone che spiegano perchè sono contro la demolizione dell'ospedale. 

Il Dea di livello 2 è un presidio sanitario di emergenza strategico per salvare vite. Nel risiko politico regionale l'ha spuntata Mantova. Così Cremona resta con Lodi l'unica città lombarda senza Dea2 e i criteri di territorialità e densità abitativa del DM 70 (uniti ai chiari di luna del bilancio Sanità)ci escludono da una nuova assegnazione. Le autorità locali ora si allarmano, ma la partita era già decisa e passata sotto silenzio da tempo, in cambio forse dell' assurdo progetto di demolire un ospedale dei più recenti per costruirne un altro, piccolo e finanziato solo per la quota muri, di fatto un assist alla Sanità privata. In tanti hanno denunciato che il progetto è un nonsenso, uno spreco di denaro, un insulto all'ambiente, uno schiaffo alla pratica del riuso (che nel Nord-Europa ora è legge) e un favore alle lobby di settore, ma soprattutto che a tutto mira meno che a garantirci più Sanità. E di Sanità i Cremonesi hanno bisogno estremo. Cremona e la Padania sono le zone Eu più inquinate. Nel '18 “Le Monde” segnalava nel Cremonese 11 siti contaminati da Pfas, bioinquinanti permanenti che si accumulano nell'uomo e nell'ambiente. Quanto all' acqua potabile, in provincia è positivo ai Pfas il 28% delle campionature (anni '18-'22); la fonte è un'inchiesta di Greenpeace ('23), che fornisce anche il dato lombardo (con il 18,9% di campioni positivi) e nota ”Le autorità spesso sapevano ma non si è avvisata l'utenza”. Si contesti il dato o si rimedi perchè bere non è atto di fede. La Fondazione Openpolis('22) e 6 redazioni dell'European Data Journalism Network segnalano che sono italiane 8 delle 10 città Eu più inquinate (Cremona al top) e che la Padania sconta i valori più alti di Pm2,5 e “uno dei più marcati peggioramenti degli ultimi anni”. Il“The Guardian”, riportando il caso Crotta d'Adda da giorni blindata per i fetori dei gessi da defecazione sparsi sui campi, denuncia che “più di 1/3 dei Padani respira aria insana 4 volte oltre i limiti Oms”. E la nostra provincia (Ag.Eu.Ambiente'23) ha il più alto tasso di decessi da Pm 2,5 (150-200 morti per 100.000 ab.).

L'ospedalino coi suoi muri nuovi, i posti letto dimezzati e senza finanziamento per le attrezzature non è una risposta onesta ai Cremonesi che, dopo aver pagato al Covid il prezzo in vite più alto, continuano a pagare in salute e vite lo scotto di un ambiente insano e hanno quindi un credito enorme da esigere quanto a Sanità. Sul tema c'è chi non vuol sapere, chi tace, chi sceglie di non contare i morti. Qui il Registro dei tumori è fermo (fonte Ats Valpadana '23) al '18 e l'Annuario Statistico del Comune di Cremona liquida il cap. Sanità in 2 pag. su 96 (anno '20), in 3 pag. su 70 (anno '22), ecc. Urgono risposte perchè la posta è salvare chi ancora vive .La realtà impone un bagno di onestà e ragionevolezza.

Si tornino a contare i morti e si riqualifichi l'ospedale che c'è (come avviene a Piacenza, Milano, Mantova, ovunque)e che ora arranca, facendone un presidio di eccellenza accessibile, accogliente, che accompagni con umanità,competenza e professionalità la vita di ciascuno. L'utenza non chiede muri nuovi, ma porte aperte e una Sanità sapiente dal volto umano. L'ospedale c'è. E c'è anche chi ha promosso una raccolta firme per chiederne la riqualificazione. Facciamo sentire la nostra voce, firmiamo e magari partecipiamo al “Movimento per riqualificare l'ospedale”. Non permettiamo che politica e categorie produttive si giochino il nostro diritto alla salute.

 M. Rosaria Daniele -Rosella Vacchelli Cremona -Cingia de' Botti

g.b.


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commenti


Bebo

8 ottobre 2023 17:58

Finalmente son riuscito a firmare anche io!

François

9 ottobre 2023 12:06

Io sono per una terza soluzione che accontenti tutti: Non costruiamo "l'ospedalizzo" demoliamo "l'ospedale" (ci sarà spazio per un nuovo centro commerciale) e recuperiamo il vecchio ospedale per riportare la sanità al...centro. Del dibattito politico ovviamente.

François

9 ottobre 2023 12:06

Io sono per una terza soluzione che accontenti tutti: Non costruiamo "l'ospedalizzo" demoliamo "l'ospedale" (ci sarà spazio per un nuovo centro commerciale) e recuperiamo il vecchio ospedale per riportare la sanità al...centro. Del dibattito politico ovviamente.