1 novembre 2024

Da 60 anni parcheggiata nei depositi Arvedi di via Rosario, è stato recuperata la storica motrice del trenino che dalle cave portava argilla alla Fornace di Porta Po. Entrerà nel museo della Frazzi

La sede del Laboratorio del Cotto da mercoledì è chiusa fino a data imprecisata per i lavori della messa in sicurezza con criteri antisismici della Scuola Media Anna Frank. Ancora non si sa dove finirà lo storico Laboratorio e tutto il suo archivio. Ma l'impegno del Laboratorio non finisce mai, martedì pomeriggio si è aggiunto un nuovo tassello al Museo della Ceramica Frazzi a cui gli aderenti al laboratorio stanno lavorando da anni per il recupero e la valorizzazione della nostra storia. Infatti, grazie ai Vigili del Fuoco di Cremona è stato fatto il primo passo per il recupero dello storico Locomotore della Decauville della Ex Fornace Frazzi. Il trenino Decauville era infatti utilizzato per rifornire il ciclo ininterrotto della Fornace Frazzi per alimentare la formazione di laterizi pronti ad essere infornati. Per garantire questa disponibilità venne così realizzata una linea di binari a scartamento ridotto dal Ballottino alla fornace lungo l'argine del Morbasco. Inizialmente i carrelli vennero trainati da cavalli poi sostituiti da un trattore diesel e da piccoli locomotori così da rifornire costantemente la fornace, diventata la più importante al mondo per la produzione di laterizi, con argilla della campagna di Bosco ex Parmgiano, Brancere e Stagno Lombardo.

"Il Laboratorio del Cotto è venuto a conoscenza su segnalazione di Fabio Cavaglieri, appassionato di storia della ferrovia, che nella sede di Arvedi Commercio Prodotti Siderurgici SRL di via Rosario n 28, era parcheggiata da sessant’anni, in uno spazio all’aperto, una motrice della famosa Decauville delle Fornace Frazzi che trainavano i carrelli per il trasporto dell’argilla, dalla estrazione nei terreni lungo il Po ai magazzini per la maturazione delle terre. Grazie alla Società Finarvedi Spa che ci ha autorizzato e consesso lo spostamento del locomotore. - racconta Emilio Greppi del Laboratorio - Questo ritrovamento ci permette di aggiungere ulteriore valore ai resti della ex fabbrica Fornace Frazzi in via di recupero e valorizzazione culturale e storica. In aggiunta a tutti i gli oggetti della prestigiosa fabbrica da anni conservati dallo stesso Laboratorio del Cotto compresi i documenti cartacei, disegni, fotografie, libri contabili, e documenti vari dichiarati “Bene Culturale” dallo stesso MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la sede Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Regionale Lombardia".

"Tutto il materiale cartaceo andrà, una volta digitalizzato dal Laboratorio del Cotto, in deposito al nostro Archivio Storico di Cremona.
Saranno esclusi tutto il materiale non cartaceo, quindi modellini, copie di manufatti e altro materiale rinvenuto dopo la chiusura della stessa Fabbrica Frazzi negli anni settanta del XX secolo e che potrebbero essere in dote come un nuovo Museo della Ex Fornace Frazzi. - dice ancora Greppi - Tornando alla motrice, ringraziamo l’Ing. Carotti per la cortesia e gentilezza ricordando la storia del locomotore".

 


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commenti


Michele de Crecchio

1 novembre 2024 23:45

Sino agli anni ottanta del secolo scorso, alcuni tratti dei binarietti a scartamento ridotto (modello "Decauville") sui quali venivano fatti muovere i vagoncini ribaltabili che, dalle cave poste a mezzogiorno della città, erano ancora ben visibili sino al grande edificio detto "maceratoio", edificio posto all'interno del recinto industriale e nel quale l'argilla di cava veniva fatta "maturare" sino a raggiungere il grado di consistenza più adatto ad agevolare le successive lavorazioni preliminari alla cottura finale. Non sarebbe male se il motorino, ora ritrovato, venisse rimontato su di un tratto degli antichi binarietti che si spingevano sino all'interno del "maceratoio" che, sia pure oggi destinato ad altri scopi (credo connessi con il funzionamento del teleriscaldamento nel circostante quartiere Po).
Ricordo inoltre che, proprio ad un tratto ancora superstite dell'antico binarietto, faccia riferimento una delicata poesiola composta dall'indimenticabile Emilio Zanoni che fu Sindaco di Cremona proprio negli anni nei nei quali il nuovo destino dei terreni della vecchia fornace Frazzi erano oggetto di vivaci dispute urbanistiche e culturali.

Alessio

2 novembre 2024 08:34

Si potrebbe ricostruire un piccolo trenino Decauville come quello per l'argilla con i vagoncini che ci sono presso la Cascina Cambonino (museo civiltà contadina).