Dal classico al rock a StradivariFestival con Jorge Bosso, Fabrizio Meloni e Gloria Campaner. In auditorium Alessandro Baricco, incantato dall'acustica
Dal classico, anzi, classicissimo, al moderno. Con uno spettatore d'eccezione: Alessandro Baricco. C'era anche lui in mezzo al pubblico incantato dalla cavalcata tra stili musicali diversi ed epoche lontane di 'New Wordls-Terra incognita', il concerto di oggi, terzo appuntamento della nona edizione dello Stradivarifestival, proposto da un inedito trio di virtuosi: l'istrionico violoncellista argentino Jorge Andrés Bosso, il primo clarinettista della Scala Fabrizio Meloni e la pianista veneziana Gloria Campaner, vincitrice di più di venti concorsi nazionali e internazionali. L'esibizione, nell'Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino,è stata aperta dal Trio in la minore per clarinetto, violoncello e pianoforte op. 114 di Brahms. Dopo questo capolavoro classico, il programma è proseguito all'insegna dell'originalità partendo da un brano di Frank Zappa (Sinister Footwear), che nella sua variegata produzione si è aperto a tutte le influenze musicali, dal rock alla classica, dal jazz al progressive. A seguire, due pezzi di Jorge Bosso hanno inframezzato altrettante sezioni delle Stagioni di un altro grande artista argentino come Astor Piazzolla, di cui ricorre il centenario della nascita. Nel maggio 2014, a conferma della sua versatilità, Bosso ha realizzato la premiere delle sue Tre meditazioni per coro misto e violoncello, al Festival Biblico di Vicenza, durante la prolusione tenuta dal cardinale Gianfranco Ravasi. L’anno successivo il violoncellista ha donato la partitura a papa Francesco. Due, applauditi, i bis concessi dal Trio. Lo Stradivarifestival, diretto da Roberto Codazzi, continua sabato prossimo, 9 ottobre: i Musici, gruppo che festeggia i suoi primi 70 anni, e il violinista Giuseppe Gibboni daranno vita a un concerto in cui la tradizione del 'bel suono' si fonde con la bravura di un fuoriclasse dell'archetto. In programma musiche di Vivaldi, Scarlatti, Geminiani, Paganini e Wieniawsky.
Alla fine del concerto Alessandro Baricco ha detto. "L'auditorium ha un'acustica eccezionale. Per gli esecutori c'e' un misto di esaltazione ma anche di coraggio perche' l'acustica li mette completamente a nudo. Tornero': sarebbe bello poter venire qui a fare uno dei miei cicli di narrazione della musica"
Le foto sono di Danilo Codazzi (gli artisti durante l'esibizione e nella foto con lo scrittore Alessandro Baricco)
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