7 febbraio 2023

Dieci anni fa la chiusura della ferrovia per Piacenza, inaugurata ottant'anni prima. Nonostante le varie sollecitazioni non è mai stata riattivata

Novant’anni fa l’inaugurazione, 10 anni fa la soppressione. E’ durante solo 80 anni la vita della tratta ferroviaria Cremona-Piacenza e, nonostante i timidi tentativi di poco più di un anno fa, non è mai stata ripristinata. La linea ferroviaria venne soppressa perché il numero di utenti, valutato in circa 700 passeggeri al mese, per Trenitalia e Regione Lombardia non sarebbe stato sufficiente a giustificare i costi. Ma da allora sono cambiate molte cose: Cremona, con l’insediamento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel campus di Santa Monica, ha rafforzato la propria vocazione universitaria, destinata a qualificarsi ulteriormente con il trasferimento del Politecnico nei nuovi spazi dell’ex caserma Manfredini, e sarebbe in grado di attirare studenti da fuori regione se fossero nuovamente disponibili i collegamenti ferroviari già esistenti.

La linea ferrovia Cremona-Piacenza venne inaugurata il 28 ottobre 1933, ed aveva la particolarità di utilizzare una serie di sovrappassi e sottopassi per l'incrocio con la viabilità automobilistica rendendola in questo modo priva di passaggi a livello, fatto estremamente raro al momento della costruzione. Era stata ideata dopo la prima guerra mondiale per rispondere alle necessità militari di collegamento fra linee esistenti, da Torino e Genova in direzione di Mantova e Verona. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1928; la linea fu realizzata a singolo binario, ma predisposta sin dalla costruzione per un eventuale raddoppio nonché per l’elettrificazione. Durante la seconda guerra mondiale la linea venne pesantemente danneggiata, in particolare, il 13 luglio 1944 quando  il ponte sul fiume Po venne bombardato da parte dell'aviazione alleata che colpì e distrusse le prime 3 arcate poste sul lato cremonese, danneggiando pesantemente la quinta: queste arcate erano quelle che attraversavano il corso vero e proprio del fiume, mentre rimasero sostanzialmente intatte le arcate che sovrapassavano le aree golenali. I lavori per la ricostruzione del ponte iniziarono nel 1945, immediatamente dopo la fine del conflitto, e videro la completa ricostruzione di un tratto lungo 500 metri del manufatto per complessive 6 arcate. Il costo totale della ricostruzione fu di 300 milioni di lire. Il ponte attuale, situato lateralmente rispetto al precedente, venne inaugurato nel 1990. Il tratto tra Castelvetro e Piacenza, fu in seguito elettrificato nel 2001 per consentire il traffico di treni merci pesanti e veloci. Fu l’ultimo intervento di manutenzione straordinaria sulla linea ferroviaria, soppressa definitivamente per il servizio passeggeri il 15 dicembre 2013. Nel 2019 Legambiente ritenne che la linea fosse ancora fondamentale per il trasporto dei passeggeri e per la sua riattivazione stimò un costo di circa 20 milioni di euro. A differenza del traffico passeggeri, il traffico merci è sempre rimasto attivo lungo la linea, percorsa giornalmente da almeno una decina di convogli.

Fabrizio Loffi


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