Documenti Usa. Ottobre 1945. Un carro travolto a Torre de' Picenardi da un camion militare americano diventa un caso nazionale. Ed ecco l'obbligo delle luci su tutti i mezzi mobili
Ancora una puntata sui documenti straordinari sulla storia di Cremona dai file desecretati del Comando Americano in Italia nel 1945. Questa volta raccontiamo di un carro travolto da un camion militare americano sulla via Mantova. Da lì l'obbligo delle luci su tutti i mezzi. La ricerca di Marco Bragazzi.
Il 4 settembre 1945, lungo Corso Campi, vi era un negozio chiamato Magazzini Milanesi; ai tempi Corso Campi era percorribile, in tutti e due i sensi di marcia, da qualsiasi mezzo, che fosse a motore o trainato da cavalli. Un piccolo incidente stradale tra un pedone e un mezzo a trazione equina avvenne davanti a quelle vetrine alle 17.15 e si risolse, per fortuna, solo con qualche piccola ammaccatura per il ragazzo in età scolare che aveva attraversato il Corso senza controllare preventivamente la strada. Una vetrina di quei Magazzini Milanesi non ebbe la stessa fortuna, dato che venne sfondata dal carretto trainato da cavalli.
Il Governo Militare Alleato di Cremona, nonostante il sinistro fosse di poco conto, venne informato dell'accaduto perché, in base al suo mandato, gli Alleati volevano essere informati di qualsiasi cosa che accadeva in città o nella provincia. I verbali sulla circolazione stradale della provincia cremonese da maggio fino a dicembre del 1945 chiariscono molto del ruolo che, secondo il Governo Alleato, avevano le strade e le vie di comunicazione. Potrebbe sembrare un ruolo secondario, all'interno della gestione di un'area e delle tante attività correlate dopo la fine della guerra ma, secondo gli Alleati, le strade erano di vitale importanza e il loro mantenimento operativo era fondamentale. La percorribilità stradale era qualcosa di essenziale per garantire ai mezzi militari il rapido spostamento lungo le tratte italiane, spostamento che non coincideva soltanto con la necessità di raggiungere luoghi isolati, ma che aveva come fine ultimo quello di poter controllare rapidamente qualsiasi zona per il mantenimento della sicurezza sociale.
Nella Provincia di Cremona, da ottobre, molte cose erano destinate a cambiare in materia di mobilità dei mezzi; se fin da maggio la circolazione dei mezzi a motore, di qualsiasi tipo, doveva essere sottoposta a rigidi vincoli in materia di autorizzazioni, con l'inizio dell'autunno questi vincoli venivano estesi anche ai carretti o a qualsiasi tipologia di mezzo che si fosse affacciato su una strada pubblica. In tutta Italia, nel 1945, la circolazione dei mezzi a motore poteva avvenire solo previa autorizzazione del Governo Alleato e della targa di circolazione, una misura semplice ed efficace, che si sposava bene con le drastiche riduzioni imposte alla distribuzione di carburante per i mezzi civili.
Nel ottobre del 1945 queste limitazioni vennero integrate da altre misure di contenimento per coloro che avrebbero voluto viaggiare sulle strade cremonesi perché, a causa di un incidente avvenuto all'inizio di giugno sulla statale che portava a Torre dè Picenardi, il Governo Alleato decise di obbligare ogni mezzo di ogni tipo a fornirsi di debita illuminazione. Le fotografie annesse al fascicolo per il Governo Alleato, ricordiamoci che ai tempi le fotografie erano cosa rara e da usare con parsimonia, chiariscono le motivazioni di questo granitico, almeno dal tono dei documenti, obbligo che avrebbe interessato la viabilità.
Il casus belli del nuovo “giro di vite” alla circolazione dei mezzi era rappresentato da un carretto che trasportava masserizie varie, alle 4 e mezzo della mattina, verso Bozzolo. Il carretto, tirato da un cavallo e di proprietà di tale Boschi Eligio, nato nel 1892, venne investito in pieno da un mezzo militare statunitense nonostante fosse sul ciglio destro della strada. L'impatto distruggerà il carretto e parte del mezzo militare costringendo il povero Borghi al ricovero presso l'ospedale di Bozzolo. La questione non fu da poco, a parte le lesioni e i danni per il malcapitato carrettiere, si venne a creare fin da subito un grosso problema per capire le dinamiche e le responsabilità di quell'incidente.
Il militare alla guida del camion non volle fornire le proprie generalità e le motivazioni legate al carico trasportato; il gap linguistico non aiutava di certo e così i verbali non riuscirono a chiarire le responsabilità del sinistro scaricando su Borghi le responsabilità in quanto alla guida di un mezzo non propriamente illuminato.
Al Comando Alleato di Roma la questione di Torre dè Picenardi non piacque per nulla, oltre a mettere in minoranza i militari statunitensi sul loro ruolo lungo le strade della penisola, eventuali incidenti avrebbero alzato il velo che sulle attività che stavano svolgendo creando enormi problemi in caso di lesioni derivate da un incidente con un mezzo militare. Gli Alleati decisero di rendere la questione viabilità prioritaria e, da ottobre, in tutta Italia ma soprattutto nella Provincia di Cremona, ogni mezzo di locomozione era tenuto, pena sanzioni secondo legge, a munirsi di una illuminazione consona alle esigenze di viabilità.
Se la sicurezza della circolazione stradale è, da sempre, una priorità irrinunciabile per la tutela della salute pubblica, a Cremona e successivamente in tutta, nel 1945, questa priorità divenne legge a causa di un sinistro con un carretto carico di masserizie. (3-continua)
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