24 gennaio 2022

Dopo gli ultimi scempi (Palazzo Cittanova-Sant'Agata su tutti), verso il vincolo della Soprintendenza sull'intero centro di Cremona

Lo scempio davanti a palazzo Cittanova, nel silenzio dell'Amministrazione comunale, potrebbe accelerare il vincolo totale della Sopritendenza sul centro di Cremona come già è stato fatto a Mantova e a Brescia. Da tempo il tema è presente negli uffici del professor Gabriele Barucca ma negli ultimi giorni avrebbe avuto una brusca accelerata. Il disastro compiuto nella piazza di fronte al Cittanova e a Sant'Agata è sotto gli occhi di tutti: cinque armadietti della fibra ottica collocati in fila, la ricarica per le auto elettriche, una telecamera su un alto palo, addirittura un parallelepipedo con la pubblicità proprio davanti al broletto cremonese. Già abbiamo registrato diverse opinioni al riguardo - Anna Maramotti (leggi l'articolo), Adelaide Ricci (leggi l'articolo), Antonio Grassi (leggi l'articolo) -  ma tanti altri se ne stanno aggiungendo. L'ultimo è quello del professor Amedeo Bellini, nume tutelare del grande restauro italiano (ricordiamo lo straordinario intervento sul Torrazzo) nonchè professore emerito di restauro architettonico del Politecnico di Milano che afferma: "A proposito dello scempio davanti al palazzo di Città nova, leggendo le "giustificazioni" date dall'assessore osservo che manca una consapevolezza che dovrebbe invece essergli presente, in quel luogo ci sono almeno due edifici con vincolo monumentale, se i mie ricordi della città non sono troppo sfumati, il Broletto e la Chiesa di Sant'Agata, con un'area di rispetto di pertinenza. Questo richiedeva il consenso della Soprintendenza prima di intervenire, che sicuramente non ci sarebbe stato. Mi pare sia in corso una proposta per ottenere il vincolo totale del centro storico di Cremona; una proposta da appoggiare con la massima forza"

L'architetto Michele de Crecchio, più volte assessore al Comune di Cremona e spesso punto di riferimento per la storia e l'Urbanistica della nostra città, in merito alla vicenda Cittanova ha scritto già più volte. Su facebook di Cremonasera ha aggiunto ieri: "Un tempo, per simili questioni, funzionava una apposita piccola e snella commissione, composta dal responsabile dell'urbanistica e da alcuni esperti qualificati scelti tra i migliori tecnici e artisti cremonesi, i quali, per la sincera passione con la quale svolgevano la loro funzione (per la quale avevano diritto solo ad un modestissimo gettone) non si tiravano certo indietro anche quando certe particolari tematiche richiedevano sopralluoghi, prove colore, discussioni con gli interessati ecc. Per intenderci, e riferendomi solo alla mia memoria personale, davano il loro contributo a tale commissione, personaggi come l'architetto Galetti, il geometra Cadioli, il pittore Cordani, lo scultore Ferraroni e non pochi altri".

Gli ha fatto eco, dopo anni di silenzio da quando ha lasciato il suo ufficio di responsabile dell'Urbanistica a Cremona (sosteneva che questo ufficio doveva essere il regista di tutte le attività comunali inerenti il territorio), l'architetto Mino Galetti: "Poiché mi nomina intervengo anch' io, cosa che di solito non faccio anche se da qualche tempo, a fronte dei veri e propri delitti contro la nostra amata Cremona, mi vado chiedendo se non sia doveroso intervenire. Intanto la ringrazio per la citazione, sempre gradita e in argomento aggiungerei che l' intervento è talmente dissennato da lasciarmi sgomento e senza parole. Le dirò: non si può affermare che tra noi vi fosse identità di vedute, anzi! ma una cosa è certa: l' amore per la nostra città e la sua difesa ci ha sempre visti allineati e - oso in più dire immodestamente - qualora si riscontri la sciagurata mancanza di un assessore e di un dirigente con le palle, diventano prevedibili, anzi inevitabili le conseguenze".


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commenti


PierPiero

24 gennaio 2022 16:36

Non la natura che è unica per tutti, a distinguere i nobili dagli ignobili, ma le azioni di ciascuno e la sua forma di vita.
[Epicuro]

François

24 gennaio 2022 18:08

Che la parata di armadietti, colonnine per la ricarica ed altre amenità davanti a Palazzo Cittanova sia una cosa ignobile è evidente a chiunque abbia un po' di buon gusto, inutile pretenderlo dagli "sciattoni" che non vedono, non sanno, verificheranno perché quando ci fu il misfatto erano al cesso... Mi preme però precisare che certi nomi che leggo e fingo di non ricordare (cito ad esempio le finestre di Palazzo Zaccaria in Via Beltrami trasformate in vetrine) dovrebbero smetterla di rimpiangere una mitica età dell'oro, MAI ESISTITA, perché gli scempi perpetrati dagli anni sessanta in poi al nostro tessuto urbano sono avvenuti sono l'occhiuta attenzione di tanti intellettuali nostrani. Il guaio è che gli "sciattoni" sopra citati sono gli eredi diretti di quella sciagurata stagione!

Gianluigi Stagnati

24 gennaio 2022 22:01

Rammento la vicenda delle due finestre trasformate in vetrine, in fondo a via Betrami.
Furono concesse dall'amministrazione comunale di allora col vincolo di ripristinare la preesistente facciata, una volta cessata l'attività commerciale al suo interno.
Di attività commerciali e uffici ne sono cambiate parecchie, ma la facciata originale non è mai più stata ripristinata.
Chi doveva controllare, e fare rispettare questo vincolo, non lo ha fatto!

Pasquino

24 gennaio 2022 19:17

Assessore alla cultura ? Cercasi

emmedi

24 gennaio 2022 20:20

Certo è che la Sovraintendenza , forse troppo occupata altrove , non ne esce gran che bene . Tanto per cambiare non si accorge di nulla : non si accorge dello scempio di piazza Sant'Agata ( cominciato anni fa con la posa di orrendi lampioni) , non si accorge del degrado dei resti della domus di piazza Marconi, non si accorge del caos che ( anche questo da anni) affligge l'illuminazione del centro storico, non si accorgono del nostro Battistero trattato senza il minimo rispetto .... Gli interventi sono sempre a rimorchio , incerti e tardivi . Si decideranno a mettere il vincolo ? Magari ....meglio tardi che mai .

michele de crecchio

24 gennaio 2022 22:43

Galetti e Bellini sono due architetti che, pur operando in istituzioni diverse, hanno entrambi, a mio parere, oltre ad altri e ben più importanti meriti, contribuito significativamente anche alla maggiore consapevolezza che i cremonesi oggi hanno del valore della loro città storica. Del primo mi piace ricordare la pubblicazione "Cento anni di autolesionismo urbanistico", del secondo la pubblicazione "Cremona: lo stile di una città". I due testi si pongono obiettivi diversi, ma, a mio personale parere, sono entrambi utilissimi e agevoli strumenti per meglio comprendere pregi e difetti della storia urbanistica cremonese.

anna maramotti

25 gennaio 2022 00:21

La situazione è desolante. C'è però un elemento positivo concreto. Una condivisa opinione pubblica inizia a riconoscersi. Si fa riferimento alla democrazia. Quanto sta accadendo su queste pagine ne è un esercizio concreto. Le argomentazioni diverse confrontandosi costituiscono una ricchezza condivisa. Un grande grazie a tutti. I cittadini cremonesi sono più che mai attenti. Grazie a tutti di essere partecipi

Paola

25 gennaio 2022 07:57

Abito esattamente dietro la Chiesa di S. Agata e tutti i giorni sono disgustata non solo dalle attrezzature "per l'ecologia", ma anche dalle scritte di sedicenti artisti che hanno trovato nuove superfici da imbrattare. Oltre alla pletora di cartelli stradali che nessuno osserva....
Salvo poi rifiutare ai residenti del centro storico nella circonvallazione interna (vie Giordano, Massarotti, Milano, Dante, Ghisleri) l'utilizzo dei pannelli solari perché sono antiestetici...

Enrico

25 gennaio 2022 16:14

Perfettamente d'accordo sullo scempio causato da cinque armadietti della fibra ottica collocati in fila, dalla ricarica per le auto elettriche, dalla telecamera su un alto palo e dal parallelepipedo con la pubblicità, ma anche la strada asfaltata (presente da tempo) non è un bello spettacolo!

Enzo

26 gennaio 2022 08:59

Modesta proposta per prevenire una nuova guerra in piazza sant'Agata... Forse basterebbe che Telecom-Tim acquistasse dal legittimo titolare la ex-edicola giornali, da almeno un secolo consustanziale al lato Cittanova e da parecchi anni fuori attività, per potervi ospitare i cinque fra armadi e armadietti necessari alla fibra ottica. A cui nessun utente di pc della zona sarebbe certo disposto a rinunciare.