Dopo le indagini della Polizia di Cremona, arrestato a Essen un rumeno per una rapina violenta. Aveva postato sui social oggetti rubati
Il 10 giugno, ad Essen, la polizia tedesca ha arrestato, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale, l’uomo che, sulla base di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Cremona e coordinata dalla Procura della Repubblica, risulta indiziato per essere il secondo autore di una violenta rapina in abitazione avvenuta nel novembre 2020 a Cremona ai danni di un cremonese di 25 anni.
L’attività di indagine, infatti, era iniziata solo nell’aprile 2021, quando il ragazzo, a seguito di ulteriori numerosi atti intimidatori, si era deciso a rivolgersi alla Polizia per denunciare quanto avvenuto alcuni mesi prima.
In quella data, infatti, due individui, a lui sconosciuti, avevano suonato alla sua porta e, una volta aperta, gli avevano puntato un coltello alla gola, obbligandolo a rientrare in casa con loro ed a farsi consegnare diversi oggetti di valore e la somma di 1000 euro in contanti. Inoltre, sempre sotto minaccia, il ragazzo era stato costretto ad andare ad un vicino bancomat per prelevare un’ulteriore somma di 100 euro.
Per diversi mesi, inoltre, la vittima è stata costantemente minacciata di ulteriori ritorsioni qualora avesse denunciato l’accaduto, tanto che, solo ad aprile 2020, dopo l’ennesimo intollerabile atto minatorio, presso gli Uffici della Squadra Mobile, il giovane aveva ricostruito agli investigatori l’andamento dei fatti.
Da quel momento è stata avviata una brillante e veloce attività di indagine che aveva permesso di individuare due soggetti di origine rumena, indiziati di essere i presunti autori della rapina e, conseguentemente, di arrestare, nel maggio 2021, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare, uno dei due rapinatori, mentre l’altro si era reso irreperibile dal territorio nazionale.
Nello specifico, infatti, a seguito dell’analisi del sistema di videosorveglianza e dell’acquisizione delle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, gli investigatori avevano ristretto il campo delle ricerche a due individui, monitorando costantemente anche i loro profili social. Uno dei due, infatti, aveva pubblicato una “stories” su un social network, dove veniva ripreso con alcuni oggetti che il giovane aveva denunciato gli fossero stati sottratti, confermando, in questo modo, le ipotesi investigative della Squadra Mobile..
Dopo un anno di ricerche, con il coordinamento del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, l’uomo è stato ritrovato in Germania dall’Autorità di Polizia del Distretto di Essen, che ha, in questo modo, dato esecuzione al mandato di cattura internazionale.
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