14 giugno 2024

Einaudi: addio alla cattedra per l’ex vicepreside Giulia Beduschi, Bruna (Bila) Bertoli, Antonella Maria Maglia ed Alberto Bonfanti

Quattro i pensionamenti all’istituto “L. Einaudi”. Lasciano la cattedra Giulia Beduschi (Scienze), Bruna Bertoli (Motoria), Antonella Maria Maglia (Religione) ed Alberto Bonfanti (Sostegno). Quanto alla prima, non ci sono dubbi: “Giulia Beduschi è l’Einaudi”. Ad esprimerlo, a nome di tutti, è Federica Gaboardi, subentrata a lei, come vice, nel 2015. La stessa Gaboardi l’ha ripetuto pubblicamente, durante il momento conviviale, in Seminario, aggiungendo con umiltà: “Hai creduto in me, prima che io stessa ci riuscissi”. Con Giulia Beduschi, si perde un pezzo di storia, un tassello importante dell’identità del mondo scolastico cremonese: il suo operato non può infatti considerarsi limitato al microcosmo “Einaudi”. Parole attestanti apprezzamento professionale ed umano, per lei come per gli altri professori a breve in congedo, sono arrivati pure dalla dirigente Nicoletta Ferrari, che ha affermato con spontaneità: “Grazie di cuore per ciò che abbiamo costruito insieme. Vi bacio”. I colleghi hanno regalato alle festeggiate un gioiello, applaudendo tanto, tantissimo e, certamente, non mancherà il bis, nella riunione collegiale di Lunedì. Giulia Beduschi, che è stata per un decennio la “first lady” dell’IIS “L. Einaudi”, non nasconde un leggero rammarico, nel dover giocoforza chiudere un ciclo: “Mi sono detta che è una fase da attraversare in ‘dissolvenza’: il disagio è inevitabile. Dovrò reinventarmi e temo di non esserne capace”. Per tale ragione, Giulia ha rinviato sino a che le è stato possibile il suono della sua ultima campanella. All’orizzonte, però, già si profilano nuove occupazioni ed attività: “Mi concentrerò sul volontariato – spiega -, perché, aiutando gli altri, farò contemporaneamente qualcosa per me stessa e studierò la lingua inglese, per viaggiare all’estero e per accostarmi alla letteratura straniera. Coltiverò gli interessi, che ho dovuto trascurare: l’arte, il cinema, la lettura. In casa, voglio recuperare spazi da non riempire più con documentazione e circolari varie. Desidero essere una zia ancora più presente per i miei nipoti stupendi”. Dopo la maturità classica al liceo “D. Manin”, la laurea a Parma nel 1981, l’abilitazione nel 1987 ed una parentesi all’I.T. C. G. “G. B. Rubini” di Romano di Lombardia ed al “L. Pacioli” di Crema, Giulia Beduschi è approdata all’ “Einaudi” nel 1995, per trascorrervi i successivi ventinove anni. A Cremona, è stata il braccio destro del leggendario preside Franco Verdi, che, con il suo proverbiale eloquio, elogia così la sua pupilla: “Conservo tuttora un ottimo e grato ricordo della collaborazione intelligente, pedagogicamente motivata, innovativa e generativa con Giulia Beduschi, che fu vicaria, nella seconda parte della mia lunga ed esclusiva dirigenza all' ‘Einaudi’. Proveniva dal ‘Pacioli’, la corte di Peppino Strada, sul cui impero non tramontava mai il sole, con il bagaglio che ne conseguiva. Donna gradevole, cordiale, carismatica, di carattere dolce e fermo, misurata ed efficace nella relazione con gli allievi e con l’intero personale, distinta nel tratto e solida nelle competenze sia scientifiche che didattiche, la prof Beduschi ha dato un contributo fondamentale ed insostituibile alla nostra mission, focalizzata sulla personalizzazione formativa e sull'inclusione. Con larghezza di misura, Giulia Beduschi merita stima, gratitudine ed affetto, da parte della comunità di appartenenza”. In seguito, sotto Carmine Filareto, la Beduschi maturò la decisone di vestire i soli panni d’insegnante, scelta sulla quale dichiara: “È il ruolo in cui mi sono sentita maggiormente realizzata: aiutare gli studenti nel loro percorso di crescita mi ha fatto guardare avanti, con il sorriso”. Giulia Beduschi è stata per ventitré annualità funzione strumentale nell’Area Qualità e, nell’adempire tale incarico, ha saputo coniugare la precisione meticolosa, che la contraddistingue allo spirito di servizio, alla condivisione degli obiettivi ed alla dedizione al proprio lavoro. A questo proposito, Giulia precisa con orgoglio: “In principio, aderirono tredici scuole. Adesso, ne sono rimaste tre. L’impegno è enorme, tuttavia, non si tratta di ottenere un bollino: la questione non si riduce all’ossequio per la forma”. Classe 1962, diplomata ISEF con 110 e lode al Sacro Cuore di Milano nel 1984, panatlheta dal 2019, sportiva sino al midollo, Bruna Bertoli, detta Bila, va in pensione, dopo quarantadue anni ed otto mesi di onorata carriera, trentacinque dei quali nella palestra dell’ “Einaudi” (salvo gli esordi nel casalasco ed a Crema ed una piccola sosta allo “Stanga”, quando risultò soprannumeraria). Sono soltanto quattro in meno rispetto al record, che resta appannaggio esclusivo di Francesco Capodieci, che ha insegnato Diritto ed Economia, in via Bissolati, dal 1983 al 2022. Capodieci ha partecipato con una ristretta rappresentanza della “vecchia guardia” (Rosaria Daniele, Agnese Rambaldini, Cristina Vignaroli) alla cena in onore dei pensionandi, a dimostrazione del fatto che certi mestieri ed alcuni rapporti ti si attaccano addosso e non ti mollano più. La quiescenza consentirà a Bruna Bertoli di occuparsi della famiglia e di continuare a coltivare, con determinazione, pragmatismo, piglio deciso, senso della disciplina, rigore ed entusiasmo, la professione di allenatrice federale di terzo livello FIRS, a disposizione della squadra tricolore, attività per la quale è stata insignita, dal C.O.N.I., della prestigiosa Palma di bronzo al Merito tecnico. Con riconoscenza nei confronti dei presidi, con i quali si è interfacciata, sottolinea: “Grazie a loro, ho potuto portare avanti le mie due passioni in parallelo”. Da domani, Bruna Bertoli promuoverà il pattinaggio agonistico tra i bambini delle elementari, grazie ad un’iniziativa Panathlon e sarà coach Asd Skate Labs nazionale ed internazionale. Terminano le lezioni anche per Antonella Maria Maglia, la quale, dopo lo scientifico, il magistero alla Cattolica di Brescia e la laurea in Teologia a Bologna, è stata educatrice nei centri comunali di aggregazione giovanile e presso le comunità per minori. Antonella osserva: “È stata un’esperienza umana fortissima, che ha nutrito il mio trasporto emotivo per gli adolescenti fragili, pieni di rabbia e con un grande vuoto d'amore”. In seguito, l’approdo alle medie e poi alle superiori, a Cremona ed a Casalmaggiore. Antonella Maglia afferma: “Ho interpretato la mia materia come una missione da testimoniare con gioia e con fede, nel nome di Gesù. Mi piaceva completare le lezioni con incontri con esperti, figure significative e con visite ai luoghi del culto cristiano, presenti nel Territorio. Ho inoltre accompagnato i ragazzi alla “Casa dell'Accoglienza”, a “La Tenda di Cristo”, persino alla moschea di Piadena. Ho tenuto molto al progetto in sinergia con la Casa Circondariale cittadina e con don Claudio Burgio, cappellano dell'Istituto Penale Minorile "C. Beccaria" di Milano e responsabile dell'associazione “Kairos”. D’ora in avanti, avrò più tempo per i miei interessi artistici, turistici e religiosi. Non smetterò di dedicarmi al prossimo. Riprenderò a decorare il vetro, a dipingere, a godermi il mare, la natura, i miei gatti”. Capolinea lavorativo, infine, per Alberto Bonfanti, che, nel 2022, accolse ed intrattenne con la chitarra gli intervenuti, all’inizio di un collegio docenti. Federico Benna, attore, ex insegnante “Einaudi”, ora all’IIS “A. Ghisleri”, ha simpaticamente elencato i motivi per i quali è possibile vivere l’addio con leggerezza: “Per voi, niente più sveglia, scartoffie, verbali, recuperi delle frazioni orarie, etc. etc., etc.: vi invidiamo!”.

 

Barbara Bozzi


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti