Esternalizzazione degli operatori socio-sanitari all'Asst di Cremona, netta contrarietà del Pd: "Una scelta che dividerà i lavoratori"
L’Asst di Cremona non arretra di fronte alla decisione di esternalizzare le figure di operatore socio sanitario nei reparti di Medicina degli ospedali del capoluogo e dell’Oglio Po per cui ha già iniziato la procedura d’appalto in modo da individuare, a partire dal primo gennaio, una cooperativa che fornisca una ventina di operatori in sostituzione degli attuali dipendente dall’Asst. Nei giorni scorsi un incontro in Prefettura tra l’Asst ed i sindacati della Funzione Pubblica non ha dato i risultati sperati e la richiesta dei sindacati di revocare l’appalto è stata respinta. Ragione per cui prosegue lo stato di agitazione degli operatori sociosanitari dell’Asst di Cremona, che hanno indetto una nuova assemblea per il 4 ottobre all’Oglio Po. I sindacati lamentano il fatto di non essere stati preventivamente informati delle ricadute occupazionali, economiche ed organizzative di una tale scelta, che investe attività “core” o comunque “strutturali” svolte dalle operatrici e dagli operatori socio sanitari” e comunque destinata a creare differenze di trattamento tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni.
Sulla questione interviene la segreteria provinciale del Pd, esprimendo una netta contrarietà nei confronti della decisione dell’Asst: “Il Partito Democratico di Cremona dichiara la sua netta contrarietà alla decisione di esternalizzare parte dell’assistenza fornita dagli O.S.S. (operatori socio-sanitari) da parte della ASST di Cremona. Non ci sembra una scelta strategica gestionale che aiuterà la qualità dell’offerta del nostro Ospedale: dividerà infatti i lavoratori, porterà alla frammentazione dei profili professionali, introdurrà in reparto differenze di trattamento economico, sconosciute fino a ieri, non aiuterà la collaborazione e la suddivisione funzionale delle responsabilità.
“L’esigenza di potenziare la sanità pubblica - prosegue il comunicato del Pd - deve partire da altre strategie, dalla valorizzazione del personale, di tutto il personale, dalla formazione per attrezzare i dipendenti, per fare tesoro delle esperienze drammatiche che i nostri territori hanno avuto in occasione delle fasi più acute della pandemia. La strada apparentemente più facile, che abbraccia logiche di profitto nell’ambito di un servizio pubblico fondamentale, non è mai stata in grado di dare prospettiva e solidità ad un sistema che oggi deve essere oggetto di profonde revisioni capaci di rimettere al centro il paziente e prestazioni sempre più articolate, qualificate e interdisciplinari.
Nell’esprimere solidarietà alle lavoratici, ai lavoratori, alle loro rappresentanze sindacali che hanno aperto una vertenza contro l’ASST di Cremona, facciamo nostro lo slogan che sintetizza il principio: “Stessa azienda, stesso lavoro, stesso contratto, stesso stipendio”.
Riteniamo infine necessario che, anche su questa vicenda, i vertici dell’ASST diano la loro piena disponibilità al confronto con le forze sociali e con le istituzioni del territorio.
Come Partito Democratico provinciale siamo pronti a fornire il nostro contributo confrontandoci con le forze sociali e con la stessa Azienda ospedaliera”.
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commenti
Teresa
2 ottobre 2021 11:19
Strano l'intervento del PD. Ha approvato e fatto approvare leggi su leggi che portano alla privatizzazione dei servizi pubblici, alla precarizzazione dei lavoratori, alla riduzione dei salari e adesso fanno come i coccodrilli per questioni di opportunità?