Fondi Tamoil, Legambiente chiede al Comune di fermarsi e di mettere al tavolo delle scelte chi si è sempre battuto su questo tema e la comunità scientifica
Anche il Circolo Vedo Verde di Legambiente prende posizione sull'utilizzo dei fondi del risarcimento Tamoil e chiede di escluderne l'uso per opere che possono essere finanziate in altro modo. Chiede inoltre (essendosi costituita a suo tempo in giudizio insieme a soci delle società canottieri) che "le scelte siano fatte insieme a chi in quel processo ci ha sempre creduto e con la comunità scientifica, sempre che l'attuale Amministrazione sia pronta ad ascoltare". Ecco la presa di posizione di Legambiente.
Un progetto condiviso e partecipato per risarcire Cremona dal danno Tamoil A seguito delle notizie apparse sulla stampa locale relative all’uso delle somme versate da Tamoil al Comune di Cremona per il risarcimento del danno ambientale, Legambiente ha aspettato qualche giorno a intervenire sulla vicenda per evitare strumentalizzazione da parte delle tifoserie politiche e per capire l’evoluzione delle decisioni sull’uso delle stesse. Due considerazioni. Legambiente si è costituita parte civile e si è battuta, insieme ad alcuni soci delle società canottieri, nel processo penale contro Tamoil per ottenere un risarcimento: anche allora, Legambiente affermava che doveva essere finalizzato a interventi ambientali nella prospettiva di risarcire la comunità intera di un danno ambientale enorme. Per questo motivo, sarebbe più che opportuno che se ne escludesse l’uso per opere che possono essere finanziate anche in altro modo, e che, oltre alla parte politico amministrativa della città, la decisione sul come vedesse parte attiva anche chi in quel processo ci ha sempre creduto e, non da ultima, la comunità scientifica. Per questo Legambiente esprime assoluta contrarietà alla corsa al tesoretto per opere che con l'ambiente c'entrano poco e niente ed è disposta, come nel 2019, a sedere intorno al tavolo e discutere anche le proprie idee, sempre che l'attuale Amministrazione sia pronta ad ascoltare.
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commenti
Cinzia
14 marzo 2025 16:00
Lega ambiente anche questa volta sceglie la via del " politicamente corretto" cioè di non chiamare le cose col proprio nome...per non urtare il manovratore.
Che vuol dire " se ne escludesse l'uso per opere che potrebbero essere finanziate in altro modo" in riferimento all uso delle risorse Tamoil.
È così difficile prendere le distanze chiaramente dall' indirizzo che PD con Pizzetti in testa sta tentando di dare alla vicenda e cioè di prendere due piccioni con una fava : rifare il salotto della città con interventi di decoro urbano, strizzare l occhio a commercianti e ai fomentatori delle paure per la sicurezza e chiamare tutto questo INTERVENTO AMBIENTALE.
Sarebbe davvero importante e coerente questa volta da parte di Lega ambiente ..scendere dal piedistallo ...abbandonare l ecumenismo di chi parla a nuora perché suocera intenda e decidere se stare al centro della contesa in modo chiaro.