17 settembre 2021

Fusione A2A-Linea Group, sedici sindaci cremaschi prendono le distanze: "Mai deliberato in Consiglio e mai date indicazioni in tale direzione"

Sedici sindaci del Cremonese, o meglio, del Cremasco, prendono apertamente le distanze dall’operazione di cessione di Linea Group Holding (Lgh) ad A2A. I primi cittadini, in sostanza, si chiamano fuori, sottolineando di non aver “mai dato indicazioni” in direzione della fusione.

La presa di posizione arriva attraverso un documento che cade sull’operazione come l’ennesima bomba dopo la sentenza sul caso Seregno, dopo l’iniziativa dei 5 Stelle, che stanno preparando un esposto alla Corte dei Conti e dopo le durissime prese di posizione dell’opposizione a Cremona.

I sindaci sono quelli di Bagnolo Cremasco (Paolo Aiolfi), Casale Cremasco Vidolasco (Antonio Giuseppe  Grassi), Casaletto di Sopra (Roberto Moreni), Credera Rubbiano (Matteo Guerini Rocco), Cumignano sul Naviglio (Aldo Assandri), Fiesco (Giuseppe Piacentini), Salvirola (Nicola Marani), Madignano (Elena Festari), Palazzo Pignano (Rosolino Bertoni), Pandino (Piergiacomo Bonaventi), Ricengo (Feruccio Romanenghi), Romanengo (Attilio Polla), Soncino (Gabriele Gallina), Ticengo (Mauro Agarossi), Trescore Cremasco (Angelo Barbati), Vailate (Paolo Paladini).

I sindaci partono da una premessa: “Nell’agosto del 2016 veniva chiusa l’operazione della cessione del 51 per cento di Lgh  ad A2A; allora Scrp deteneva poco più del 9 per cento di azioni di Lgh, che i comuni soci di Scrp non hanno deliberato tale cessione ma sono stai informati solo dal presidente di Scrp della decisione presa dal consiglio di amministrazione; in questa occasione il presidente del consiglio di amministrazione aveva informato che la decisione aspettava al consiglio di amministrazione e non era necessaria l’approvazione dei soci e che lo stesso consiglio di amministrazione se ne assumeva la responsabilità”.

Proseguono i primi cittadini: “alle  19,14 del 28. giugno scorso un comunicato ufficiale di A2A informava «che i rispettivi Consigli di Amministrazione hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione  di  LGH  in  A2A,  redatto  ai  sensi  degli  art.  2501-ter e seguenti del codice civile e che sarà oggetto dei prescritti adempimenti pubblicitari nei termini di legge». In altre parole, veniva ceduto il restante 49 per cento di Lgh  ad A2A”. Nel novembre 2018, aggiungono, “è stata messa in liquidazione Scrp e quindi da allora ogni decisione viene presa dal commissario liquidatore”.

A fronte di quanto sopra, i sedici sindaci dichiarano “che i comuni soci di Scrp non hanno mai deliberato in consiglio comunale alcuna cessione ad A2A delle proprie partecipazioni in Lgh e non hanno mai dato indicazioni in tale direzione”. 


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