13 luglio 2023

I giovani che hanno occupato la Biblioteca: "Opportunistiche le dichiarazioni dei gruppi giovanili di partito. Legittimo parlare di questa lotta solo se si vive la Biblioteca ogni giorno"

Prendono posizione i ragazzi che hanno occupato la Biblioteca il 6 luglio scorso. "Adesso parliamo noi!" scrivono in una memoria recpitata in redazione, volta a sollecitare le istituzioni ad occuparsi del problema degli spazi per studiare.

Siamo una realtà spontanea e autogestita di persone che frequentano la biblioteca e ne soffrono le criticità, per questo motivo abbiamo deciso di attivarci in prima linea per affrontarle.
Siamo soddisfatti della diffusione mediatica che ha ottenuto la nostra protesta e che sottolinea l'efficacia dei metodi in essa adottati.

Noi, infatti, crediamo fortemente nell'utilità dell'autogestione, la quale è fondamentale per responsabilizzare e consapevolizzare le persone che ne prendono parte; la nostra decisione di protestare nasce dall'esperimento di raccogliere le esigenze di tutti coloro che attraversano gli spazi della biblioteca: studenti medi, universitari, lavoratori, ricercatori, ecc...
La sua formazione orizzontale non è casuale, ma ha lo specifico scopo di portare avanti una lotta pragmatica per il diritto allo studio PER TUTT*, senza distinzione di classe, genere, etnia, orientamento e identità sessuale, ma anzi favorendo il dialogo interculturale.
Per questo motivo rifiutiamo l'appropriazione di qualsiasi realtà politica o che tenta di strumentalizzare e manipolare la nostra azione, che, ripetiamo, ha lo scopo di migliorare le condizioni di noi tuttə, garantendo uno spazio pubblico dove studiare.
Riteniamo opportunistiche e faziose le dichiarazioni dei vari gruppi giovanili di partito interpellati in merito alla protesta. La legittimità di parlare e partecipare a questa lotta la si costruisce vivendo, come noi, lo spazio della biblioteca tutti i giorni, non con delle interviste sui giornali.
Alleghiamo qui il comunicato risultato dall’assemblea, di cui vorremmo discutere in occasione di una tavola rotonda (che si propone di coinvolgere diverse realtà quali la direzione della Biblioteca Statale), in data lunedì 24 o martedì 25 luglio, invitandovi inoltre a considerare questo come nostra unica e reale espressione.

Il gruppo aveva già manifestato le proprie richieste il giorno stesso chiedendo "uno spazio in cui esercitare il proprio diritto allo studio. Infatti, l’orario ridotto della biblioteca garantisce questo diritto solo ad alcuni privilegiati. Abbiamo raccolto le lamentele di coloro che non hanno l’opportunità di studiare per incompatibilità con gli orari scolastici o per motivi lavorativi, oltre al sentimento diffuso di mancata accoglienza all’interno della struttura."

Ecco le richieste avanzate nel primo comunicato:

Fascia oraria e giorni di servizio

  1. Prolungamento orario di apertura feriale
    Durante l’assemblea è stata riscontrata tra i presenti l’esigenza di un prolungamento delle ore di apertura durante i giorni feriali. Le ragioni vanno dall’inconciliabilità della fascia oraria con le esigenze dello studente medio, al bisogno di avere un posto in cui studiare per i pendolari che sono attualmente impossibilitati allo studio in biblioteca per motivi di trasporto, fino al ricercatore e lavoratore che si trova a dover incastrare ore di lavoro con ore di ricerca.
    Richiediamo che la chiusura venga posticipata alle ore 22:00. Proponiamo che al momento della chiusura del Salone di Lettura rimanga almeno aperta la Sala Ragazzi. Nella pratica ciò si può attuare attraverso il coinvolgimento di servizi civili e volontari oppure, come abbiamo saputo dimostrare in maniera efficace, in forma di autogestione. In particolare, quest’ultima modalità permette di partecipare in maniera attiva e responsabile alla realtà della biblioteca vivendola con maggiore consapevolezza e solidarietà.

  2. Apertura fine settimana
    Il fine settimana è tempo irrinunciabile per gli studenti che vogliono portarsi avanti con gli studi o che semplicemente tentano di rimanere al passo con gli stessi.
    Esigiamo l’inserimento di una fascia oraria il sabato (richiediamo l’apertura dalle ore 10:00 alle ore 18:00). Inoltre, riteniamo necessario usufruire del servizio anche la domenica dalle 14:00 alle 19:00.

  3. Apertura Estiva
    Anche l’estate è un periodo di studio, durante il quale ci si prepara alle sessioni d’esame e al nuovo anno scolastico, e per questo troviamo inaccettabile che le porte della biblioteca rimangano chiuse da sabato 5 a domenica 27 agosto.
    Proponiamo la riapertura come minimo per lunedì 21 agosto.

Infrastrutture

1. Ristrutturazioni necessarie
Al fine di creare un ambiente decoroso in cui i cittadini possano accedere più agevolmente alla cultura è necessario disporre di infrastrutture sicure e funzionanti.
A tal fine, Il Comune di Cremona, proprietario dell’immobile, deve assolutamente farsi carico delle opere di manutenzione ordinarie e straordinarie; è da mesi, ad esempio, che il bagno delle donne è

inagibile per guasti mai riparati. Non solo, le finestre pericolanti rischiano di nuocere sia ai passanti che a coloro che studiano senza un adeguato ricircolo d’aria. Affinché sia possibile prolungare l’accesso della Sala Ragazzi occorre riaprire il suo ingresso, chiuso di recente senza alcuna giustificazione.

2. Norme datate ed eccessiva sorveglianza
Le normative che definiscono le restrizioni per la pandemia sono ormai decadute nella maggior parte degli ambienti pubblici, tra cui quello delle biblioteche.
Proponiamo quindi di rimuovere il termo-scanner e i tornelli all’ingresso e di re-istituire una zona all’aperto provvista di tavoli, adibiti al consumo di pasti al sacco e allo studio, che sia gratuita e utilizzabile da tutti gli utenti dell’edificio (quindi non riservata ai soli clienti paganti dell’attività commerciale).

La città di Cremona sta accrescendo sempre di più la sua comunità studentesca, è ora che le istituzioni ne prendano atto. Favorire una socializzazione positiva e paritaria, un pieno esercizio del diritto allo studio e rendere agibile e adeguata la struttura, è il minimo che la biblioteca statale deve impegnarsi ad assicurare alla comunità che la frequenta. Abbiamo assistito al peggioramento del servizio, già problematico, durante l’emergenza sanitaria, che rimane ad oggi persistente:

  • -  riduzione dei posti all’aperto, ormai riservati ai soli clienti del bar;

  • -  misurazione della temperatura, che si traduce in un’inutile identificazione facciale;

  • -  chiusura del secondo ingresso, ora uscita d’emergenza “allarmata”;

  • -  chiusura anticipata dalle 18:30 alle 17:45.

    A seguito di queste nostre richieste, siamo anche spinti dalla volontà, collettivamente sentita, di creare un ambiente che renda effettivo e garantito il diritto allo studio, oltre che dall’esigenza, espressa anche dallo stesso personale della Biblioteca, di rivedere tale spazio frequentato attivamente. La realtà spontanea creatasi in data 6 luglio testimonia che le istanze di un gruppo eterogeneo di persone non sono attualmente rispettate, né tantomeno rappresentate o salvaguardate.

    Vorremmo che questo comunicato possa essere accolto con una risposta propositiva e con una disposizione di misure e azioni volte alla modifica di aspetti problematici evidenziati sopra, per cui richiediamo che ci si muova al più presto al fine di rendere concrete le richieste avanzate. Qualora la situazione dovesse stabilizzarsi o non dovesse progredire, a settembre prima dell’inizio delle lezioni non mancheremo di far sentire nuovamente la nostra presenza. Chiediamo dunque che quanto esposto nel comunicato sia presentato alle Istituzioni entro l’inizio della chiusura estiva (venerdì 4 agosto), affinché quindi a settembre siano realizzate le prime modifiche.

 


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