Il violino intarsiato di Stradivari, l'Hellier andrà all'asta a Londra il 7 luglio. Quotazione 11 milioni di dollari
Uno degli unici strumenti intarsiati mai realizzati da Antonio Stradivari, il violino "Hellier" del 1679 circa sarà venduto alla casa d'aste Christie's a Londra il 7 luglio. Dal 6 al 15 giugno lo strumento è esposto alla mostra di Christie's "The Art of Literature: Auction Highlights" e dal 2 al 7 luglio sarà esposto alla mostra pre-vendita. La sua valutazione potrebbe sfiorare gli 11 milioni di dollari.
Realizzato durante il periodo "Amatisé" di Stradivari, "Hellier" è impreziosito di sagome riccamente fiorite incise nel legno, riempite con un mastice d'ebano. Tra le due file di filettature si snoda una processione di cerchi d'avorio alternati a diamanti d'avorio delicatamente incisi. I disegni furono prima disegnati su carta prima di essere trasposti sul legno, e i disegni originali di Stradivari per l'intarsio sono ancora conservati al Museo del Violino di Cremona. Costruito due soli anni dopo il violino Le lever du soleil, l’Hellier, pur mostrando il medesimo apparato decorativo e la stessa straordinaria qualità dei materiali, si differenzia per l’utilizzo di una forma, per la sua costruzione, di dimensioni maggiori. Simone Fernando Sacconi, uno dei massimi esperti degli strumenti di Stradivari del secolo scorso, definì l’Hellier “il più prezioso violino intarsiato di Stradivari”. Se consideriamo i dieci strumenti decorati conosciuti è possibile redigere una classificazione in base alla tecnica utilizzata per l’ornato della testa e delle fasce, poiché Stradivari segue sempre lo stesso procedimento per il decoro della tavola e del fondo, dove una sequenza alternata di cerchi e rombi in avorio è inserita fra due filetti e bloccata con mastice nero, probabilmente ottenuto miscelando stucco di ebano e colla. Le decorazioni di fasce e testa sono dipinte con vernice per la viola e il violoncello oggi custoditi nel palazzo Reale di Madrid per il violino Rode del 1722, mentre per gli altri strumenti – quindi, oltre che per il violino del 1677, per l’Hellier, il Cipriani Potter, l’Ole Bull, i due violini del quartetto spagnolo e il Greffuhle – sono ottenute con la tecnica dell’intarsio a buio. Grazie all’utilizzo di cartoni, sui quali il disegno era tracciato da una serie di piccolissimi fori, si provvedeva a trasferire il motivo decorativo sul legno; la sequenza di fori così realizzata veniva spolverata con polvere di grafite. In seguito, dopo aver unito con linee i vari punti, con strumenti da taglio si effettuava lo scavo poi riempito con mastice nero. Girali fitomorfiche, fiori, boccioli e animali caratterizzano le decorazioni di questi strumenti e nel caso dei nostri due violini è possibile scoprire fra petali e foglie un piccolo serpente.
Presso il Museo del violino sono conservati sia prove stampa che modelli in cartone impiegati per la realizzazione degli strumenti intarsiati. Il violino deve il suo appellativo al primo fortunato proprietario. Si narra, infatti, che Sir Samuel Hellier, naturalmente di origini anglosassoni, abbia acquistato lo strumento direttamente da Antonio Stradivari nel 1734
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