10 dicembre 2023

Il violino nell'arte. Viaggio immaginario nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo alla ricerca dello strumento che ha fatto grande Cremona

Potrebbe essere considerato come uno dei tanti, praticamente innumerevoli, viaggi nel tempo e nella storia da sperimentare con un po' di fantasia. In questo caso il nostro accompagnatore sarà un violino, strumento musicale che è di casa a Cremona o meglio, che viene umanamente identificato come il cittadino cremonese per eccellenza. Ovviamente esistono scuole di liuteria in giro per il mondo che formano eccellenti liutai rinomati a livello mondiale ma quello che, come si suol dire, si può trovare a Cremona in materia di arte liutaia, non lo si trova da nessuna parte. Il nostro percorso con sottobraccio il famoso cittadino cremonese non presenta grossi ostacoli,  in pratica ci porta in ogni angolo del globo a scoprire quei dipinti o quelle opere, più o meno rinomate, che hanno come protagonista quello strumento che da secoli racconta, sia come suono che come immagini, parte della storia dell'uomo.

Un viaggio che può soddisfare vari sensi, un viaggio che potrebbe partire dalla Pinacoteca di Cremona e svilupparsi a New York, San Pietroburgo, Londra, Sydney insomma, pensate ad un luogo d'arte pittorica o scultorea e, nel bene o nel male, troverete un violino. Il nostro compagno di viaggio ci spiega di come, da centinaia di anni, abbia saputo farsi trovare in dipinti o schizzi di estrazione completamente differente, dalle tavole imbandite del rinascimento fino all'arte contemporanea, dalle peggiori taverne della Londra del '600 fino ai ritratti delle famiglie nobiliari che hanno fatto la storia d'Europa, dai Presidenti degli Stati Uniti passando per i cherubini con i riccioli biondissimi. I momenti sono differenti, come ci racconta il signor violino, mi puoi trovare in una festa sull'aia di qualche cascina, tra le mani della signora vittoriana che sembra in stato di estasi mentre lo regge vicino al grembo, nella custodia di una persona che mi porta in giro non per suonare ma solo per avere un po' di compagnia. Piccoli passaggi che hanno segnato la storia dell'arte e della liuteria e che sembrano viaggiare insieme, viaggiano quasi in parallelo grazie all'immaginazione dei pittori e ai volti sempre diversi dei protagonisti di una tela. Nei secoli i colori, i tratti, le ambientazioni sono cambiate, prima venivo visto come uno strumento per pochi ricchi o nobili, poi sono arrivato ai vari strati sociali così come sono cambiate le tecniche pittoriche o scelte di un artista in materia di forme o dimensioni. Marc Chagall mi ha dipinto con una capra, l'olandese Gabriel Metsu mentre venivo accordato o in compagnia di un bambino con il flauto, Henry Matisse dentro la mia custodia davanti ad una finestra semi aperta. Il Genovesino, che a Cremona come me era di casa, mentre accompagno Santa Cecilia all'organo, Pablo Picasso mi ha preso come modello per vari quadri secondo il suo stile e il suo temperamento o in base a come gli era andata la giornata, e non sempre erano belle giornate un po' come capitano a tutti noi. Ferenc Pongracz mi ha immortalato mentre vengo suonato da un gruppo di zingari di inizi '800, Cornelius Dusart in una taverna olandese del XVII secolo tra canti e momenti di gioia, Louis Barrias nel XX secolo mi ha immaginato tra le mani di un giovanissimo Amadeus Mozart e mi ha scolpito in una statuetta dal colore candido, sono insieme ad Hans Bach, antenato di quel Johann Sebastian Bach che rappresenta un pilastro nella storia della musica. Prova ad immaginare questo viaggio insieme tra le gallerie d'arte del mondo; è talmente vasto che non saremo in grado di capire esattamente dove ci porterà, perché un violino sembra essere parte attiva della storia dell'uomo fino dal 1500, fino a da quando a Cremona diedero origine a quello strumento che ha fatto parte della storia della musica. I motivi saranno infiniti come infiniti sono i modi e le situazioni  nelle quali mi hanno ritratto, ma ognuna di quelle racconta una storia diversa, racconta di quelle quattro corde appoggiate su legno di vario tipo lavorato da mani più o sapienti dei liutai in ogni luogo. Sarà perché sono in grado di trasmettere varie sensazioni con il mio suono oppure oppure per l'armonia delle mie curve che vengo ritratto in migliaia di occasioni, ma in questo viaggio puoi scoprire che il ruolo di un violino non è stato soltanto quello di fare musica, ma di rappresentare qualcosa che andava ben oltre le necessità di un orchestra o di un solista. E' un viaggio alla scoperta dell'arte attraverso uno strumento musicale che, a volte, è al centro dell'attenzione mentre altre volte è defilato in qualche angolo del dipinto o dell'immagine, ma è sempre presente.

Il signor violino parte per raccontare la sua storia dalla Pinacoteca di Cremona ma dove potrebbe finire questo percorso? Secondo il protagonista non con un dipinto ma con una fotografia della National Gallery di Washington, una immagine del fotografo Robert Frank che, nel 1956, fece uno scatto improvvisato e praticamente “rubato” nel retro degli studi televisivi della CBS. Lo Stradivari del comico e presentatore Jack Benny è appoggiato su una panca in una stanza piena di oggetti per le scenografie dello studio. Un ripostiglio, insomma, dato che il protagonista era in diretta televisiva ma, in realtà, il vero protagonista di quella trasmissione è lo Stradivari appoggiato sulla panca, defilato ma al centro della fotografia. Del resto in un viaggio immaginario non esistono limiti a ciò che si può trovare.

Ecco come diversi artisti hanno raffigurato il violino: Chagall, poi Bach, Dusart, Watteau, Juan Gris, Louis Barrias, Matisse, Metsu, Netscher, Picasso, Pongracz, Robert Frank

 

Marco Bragazzi


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