In cortile Federico II la suggestiva cerimonia di consegna delle medaglie d'onore per le vittime cremonesi della Shoah
Consegnate venerdì 27 gennaio le tre medaglie nel Cortile Federico II del Comune di Cremona. La cerimonia suggestiva e partecipata ha visto protagonista il ricordo delle vittime della Shoah. Hanno preso la parola L'assessore alla Cultura Luca Burgazzi, seguito dal presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti, da Gian Carlo Corada per l’Anpi e dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. Grande impatto ha avuto la lettura delle 38 vittime cremonesi, a seguito delle quali sono state recitate le preghiere in ebraico per la Shoah seguite dalla lettura dei salmi 120 e 121 che la religione ebraica condivide con quella cattolica.
Sono poi state consegnate le medaglie dal Prefetto Corrado Conforto Galli, attribuite dal Presidente della repubblica a tre vittime:
Sig. Oscar CALOI, nato nel 1921 e deceduto. Fu catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Salonicco mentre rientrava dalla campagna di Russia. Dopo un breve periodo di internamento nel campo di concentramento di Weisendorf, fu trasferito sotto il Comando di Lavoro 724 e assegnato come lavorante ad un agricoltore di Oldemburg dove prestò la sua opera fino al termine del conflitto. Ha ritirato la medaglia d’onore alla memoria del padre il figlio Alfredo.
Il Sig. Silvio GHIGI, nato nel 1897 e deceduto. Dopo aver partecipato alla campagna militare del 1917 prestando servizio in Fanteria, fu mandato in congedo illimitato nell’aprile 1920. Il 4 maggio 1944 venne deportato, come civile, in Germania nel campo di concentramento di Dachau, dove perse la vita il 4 dicembre 1944. Ha ritirato la medaglia d’onore alla memoria del padre il figlio Franco.
Ed infine il Sig. Giuseppe MANFREDINI, nato nel 1924 e deceduto. Nel settembre 1943 riuscì a sfuggire alla cattura dai nazisti. Richiamato alle armi nel marzo 1944, fu inviato, nel giugno dello stesso anno, a Bolzano da cui fuggì rimanendo renitente alla leva per circa 4 mesi. Catturato il 16 ottobre 1944, fu imprigionato nel Forte VII di Poznam e occupato nella telefonia militare per la Telefunken fino al termine del conflitto. La medaglia d’onore alla memoria del padreè stata consegnata alla figlia Carolina.
Un lungo commovente applauso ha chiuso la cerimonia in Comune. Ad accogliere la folla che si disperdeva, sul colonnato che dal municipio di affaccia al Duomo, anche il cartello di ricordo di Nello Milone, ristoratore cremonese sempre sulla breccia: "Per ricordare lo sterminio di uomini e donne compiuto nei campi di concentramento voluti e realizzati da nazisti e fascisti"
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