In Lombardia il 46% della produzione nazionale di latte. E Cremona è ai vertici con 1,6 milioni di tonnellate consegnate. In provincia l'82% degli allevamenti ha più di 100 vacche
La Lombardia conferma il proprio ruolo di primo piano nella filiera lattiero-casearia nazionale. Con 5.975 allevamenti e 580.000 vacche da latte, pari rispettivamente al 17% e al 39% del totale italiano, la regione produce quasi metà del latte nazionale (46%), trasformato in gran parte in formaggi DOP di eccellenza come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Taleggio e Provolone Valpadana, ma usato anche per tantissimi prodotti freschi.
Se ne è parlato oggi a Mantova durante i lavori del convegno organizzato da Clal, società specializzata in analisi del settore lattiero-caseario e da Ismea (Istituto Servizi mercato Agricolo Alimentare).
"La nostra regione – sottolinea l'assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi – si conferma leader nazionale del settore, grazie a un sistema che unisce cooperazione e industria, produzione e trasformazione, innovazione e radicamento sul territorio. Il nostro obiettivo è continuare a essere al fianco di chi ogni giorno vi lavora nel settore, per sostenere concretamente la crescita e la competitività della filiera".
Negli ultimi dieci anni, il settore ha registrato una crescita dei volumi e delle rese: la Lombardia ha raggiunto 6,1 milioni di tonnellate di latte consegnato nel 2024, con Brescia (1,7 milioni), Cremona (1,6 milioni) e Mantova (1,1 milioni) ai primi posti nazionali, seguite da Bergamo e Lodi. La produzione della regione si caratterizza per una forte concentrazione nelle strutture medio-grandi: a Brescia il 49% degli allevamenti (in totale sono 992) conta più di 100 capi, a Mantova (847) il 66%, a Cremona (807) l'82%.
"Il latte lombardo non è solo quantità, ma qualità e valore aggiunto – aggiunge Beduschi – oltre la metà della nostra produzione diventa formaggio DOP, e le nostre latterie cooperative rimangono il cuore pulsante della filiera. Per competere a livello internazionale serve però uno scatto in avanti: occorre investire in formazione, management e capacità imprenditoriale, senza perdere mai il legame con il territorio".
Il settore, nonostante le chiusure registrate a livello nazionale (12.000 allevamenti in meno dal 2014), mostra resilienza e potenziale di sviluppo: il numero di vacche da latte in Italia è cresciuto di 39.000 unità (+2,7%), in controtendenza con i principali competitor europei Germania, Francia e Olanda. Le consegne di latte sono aumentate del 18,9% nel decennio.
"Il latte lombardo - conclude l'assessore Beduschi - ha già dimostrato di saper competere ai massimi livelli europei — ora dobbiamo alzare ulteriormente l'asticella. Il futuro non si gioca sulla quantità, ma sulla capacità di presidiare i mercati globali con organizzazione, formazione e diplomazia commerciale. Il latte lombardo deve restare lombardo, e proprio per questo non dobbiamo temere processi aggregativi: se guidati dal territorio, sono uno strumento di forza, non una minaccia".
"Disporre dei dati di due grandi realtà del settore agroalimentare come Ismea e Clal - sottolinea il presidente di Ismea, Livio Proietti - è fondamentale per rispondere efficacemente alle sfide di un settore complesso ma di eccellenza. Proprio oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione e della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell'UNESCO, fortemente voluta dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – celebriamo il nostro patrimonio agroalimentare che si inserisce perfettamente in questo panorama di sfide globali e opportunità".
"La formazione - afferma il presidente di Clal, Angelo Rossi - è la nostra vera politica industriale: solo imprese preparate possono rafforzare l'export e dare valore alla filiera lattiero casearia. Dobbiamo mettere gli operatori nelle condizioni di conoscere i mercati, interpretarne i segnali e agire con tempestività. È questa la strada per trasformare la qualità in competitività internazionale".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti