Induzione e sfruttamento della prostituzione di connazionali. Sgominata una banda di romeni. Annunci su siti web con “servizio a domicilio”
I Carabinieri della Compagnia di Cremona hanno individuato un sodalizio criminale composto da tre cittadini romeni, tra i 23 ed i 28 anni, tutti residenti a Cremona e con precedenti per reati di induzione e allo sfruttamento della prostituzione, minacce, violenza sessuale e percosse.
Le indagini hanno preso il via nel febbraio del 2021 quando un cittadino romeno, residente nel veronese, ha denunciato la scomparsa di una sua nipote 26enne. La giovane, residente a Cremona, non dava sue notizie al padre, residente in Gran Bretagna ormai da alcuni giorni. Preoccupato da questa lunga assenza di comunicazioni con la figlia, l’uomo aveva allertato un parente residente nel veronese. Anche quest’ultimo, unico presente in Italia, si era insospettito e per questo si era rivolto ai Carabinieri.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, insieme ai militari della Stazione di Cremona, grazie alle informazioni ottenute dal familiare, hanno fatto un blitz in un appartamento sito nel centro di Cremona dove hanno trovato e liberato la giovane romena scomparsa la quale era in compagnia di altre tre connazionali tutte tra i 20 ed i 24 anni. Le quattro ragazze, profondamente provate, ma comunque in buone condizioni di salute, sono state messe in salvo dai Carabinieri. In caserma hanno trovato poi il coraggio di raccontare quanto avevano subito. E’ risultato che anche le altre giovani erano state segnalate scomparse dai loro familiari i quali, da qualche tempo non ricevevano loro notizie.
Le due più giovani erano state convinte a venire in Italia da 3 connazionali i quali, una volta giunti a destinazione, le avevano minacciate di morte e di rivalersi sulle loro famiglie, se non si fossero prostituite per loro. Per convincere le loro vittime, i tre malviventi, non si erano limitati nelle violenze, arrivando anche ad abusarne sessualmente. Infine le avevano costrette a rinchiudersi nell’appartamento cremonese dove erano state indotte, sotto minaccia, alla prostituzione.
Nell’ambito dell’attività investigativa è stato anche individuato, nel centro del capoluogo, un ulteriore immobile utilizzato dal gruppo criminale per i medesimi scopi. L’immediato intervento ha consentito di individuare altre 3 giovani romene di 20 anni, residenti rispettivamente a Pieve Porto Morone (PV), San Giuliano Milanese (MI) e Sant’Angelo Lodigiano (LO), anch’esse segregate e costrette a prostituirsi con le stesse modalità.
Il modus operandi messo a punto dai malviventi prevedeva tre fasi: le ragazze venivano “pubblicizzate” su siti internet specializzati in pose ammiccanti; i clienti formalizzavano la scelta; la ragazza prescelta veniva accompagnata da uno degli sfruttatori nei motel o negli appartamenti precedentemente concordati nella città del cliente richiedente. Come ulteriore servizio veniva proposta anche l’eventuale consumazione di sostanze stupefacenti e farmaci solitamente utilizzati per facilitare i rapporti sessuali.
Gli sfruttatori, al fine di eludere eventuali indagini, cambiavano quotidianamente le utenze telefoniche attestate sugli annunci web. Le prestazioni sessuali avevano dei costi da 200 a 1500 euro, a seconda delle richieste e della durata delle stesse. Le indagini hanno accertato che le giovani vittime sono state fatte prostituire nelle province di Cremona, Brescia, Verona, Piacenza, Pavia, Parma e Lodi. La Procura della Repubblica di Cremona, condividendo le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri della Compagnia di Cremona, ha indagato in stato di libertà i tre rumeni per sfruttamento e induzione alla prostituzione in concorso, percosse, violenza sessuale.
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