27 gennaio 2023

Inverno di chiusure: saracinesche abbassate per tre negozi di abbigliamento in centro (Zara, Upside Down, Tesius). Cambia la mappa del commercio

Il 31 gennaio chiuderà Zara di corso Cavour con i suoi 600 metri quadrati, il 28 sarà l'ultimo giorno di UpsideDown di corso Garibaldi, da prima di Natale ha chiuso anche Tesius in corso Campi e Doppelgänger nella stessa via del passeggio (sostituito dalla libreria Giunti). E' dunque crisi nera in centro città per i negozi di abbigliamento. Per alcuni si tratta di una scelta, ad esempio per Zara che ha anche annunciato la chiusura in centro città a Bergamo avendo scelto di privilegiare lo shoppingonline (come anche si legge nel cartello che indica la chiusura), per altri (durati solo un paio di stagioni) si paga lo scotto della presenza in tanti centri commerciali delle catene di abbigliamento e del sempre più scarso passaggio pedonale nel centro città. Già in periodo di Covid si era vociferato di una possibile chiusura del negozio Zara di Cremona nel quadro della ristrutturazione del gruppo spagnolo che portò alla chiusura di 1200 punti vendita spostando la dimensione vendita da quella fisica a quella digitale (e-commerce).  Indetex, a cui fanno capo i marchi Zara, Pull&Bear, Stradivarius, Bershka, Oysho, Zara Home, Massimo Dutti e Uterque, è di proprietà del galiziano Amancio Ortega, considerato l'uomo più ricco di Spagna. 

Il negozio di Zara è il più grande del centro storico (se si escludono il supermercato Carrefour di piazza Lodi e l'ex Ovs di corso Vittorio Emanuele) e misura oltre 600 metri quadrati. Le sue vetrine occupano tutto il fronte della Galleria 25 Aprile dall'angolo di via Gramsci fino a via Verdi. Aperto come Upim, poi era diventato Trony quando l'Upim si spostò al Centro Commerciale Cremona2 e quindi Zara. Non resterà comunque sfitto. Sarebbe stato già sottoscritto il contratto per affittare lo spazio ad una multinazionale non di abbigliamento ma di merceologia varia. 

Dopo aver "sfrattato" dal centro i negozi storici, per le catene si va verso un disimpegno in pieno centro visto che negli ultimi due anni sono una decina i marchi che hanno lasciato Cremona restando però nelle città vicine come Mantova, Parma o Piacenza? Forse andrebbe ripensato lo sviluppo portato avanti da anni in città con l'effetto ciambella: centri commerciali e traffico all'esterno ed un cuore che fatica a pulsare, secondo quanto ripeteva Antonio Bergonzi, commerciante storico innamorato di Cremona.

Un tempo la bassa bresciana, il piacentino, il parmense facevano riferimento a Cremona per l'abbigliamento, come ricordano spesso storici esercenti di Cremona che poi hanno ceduto il passo, adesso questo motivo di richiamo è venuto meno. Tanti bar, ristorazione rapida, librerie, negozi di intimo (quattro solo in corso Campi) per i negozi del centro. Ma con quale futuro?

 


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commenti


UPSIDE DOWN

27 gennaio 2023 16:24

Il punto vendita Upside Down a Cremona resterà aperto fino al 29 compreso.

PierPiero

28 gennaio 2023 06:35

Di questo passo, grazie anche alla lungimiranza delle amministrazioni comunali, il centro di Cremona diverrà visitabile per i turisti. Come a Pompei

Carolina Manfredini

11 marzo 2023 11:39

Portiamo la gente in centro? Il ritorno della Carrozza a Cremona, punti di raccolta fuori Cremona e trasferimento dei cittadini e turisti in centro. A Verona, da piazza Arena parte un trenino per portare cittadini e turisti nelle vie interne, Cremona può fare la stessa cosa. Infine stabilire, come accade a Mantova, punti di raccolta e portare gratuitamente turisti e cittadini in centro. Tutti i giorni pero'.Sono idee semplici, ma altre ancora potrebbero essere realizzate.