L'Afghanistan, la Nato, il generale Del Vecchio e il legame con Soncino: "Un ritiro non coordinato con l'Alleanza"
Soncino e l’Afghanistan. Cosa lega il borgo cremonese sulle sponde del fiume Oglio, alla terra devastata dalla guerra e dagli ultimi fatti di sangue e di terrorismo?
Bene, nel 2008, presso l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, dove preside era il professor Piero Tinelli fu ospite, grazie al legame personale e affettivo con Soncino e con la cognata Laura Repellini, il generale Mauro Del Vecchio, generale di Corpo D’Armata, comandante delle Forze Nato, proprio in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione Isaf dal 2005 al 2006. Mauro del Vecchio, in quella conferenza parlò a cuore aperto ai giovani adolescenti che lo ascoltavano con interesse, suscitando in loro anche lacrime. Parlò della terra dell’Afghanistan, della sua gente, che il generale aveva imparato a conoscere e amare, dei suoi usi e costumi, del suo territorio.
Lo fece con il cuore in mano, prima come Uomo e come Militare. Poi fu di nuovo ospitato dal compianto prof. Piergiorgio Torriani, per una successiva conferenza e anche dal Rotary. Dopo i fatti accaduti in questi giorni abbiamo pensato di sentirlo, forse disturbando le sue vacanze…lui, gentile e molto disponibile ci ha offerto la sua collaborazione per ricostruire la storia di questa missione e di questo popolo.
“Vedere naufragare lo sforzo di vent’anni non è stata una bella cosa, mi rattrista. E’ stato un duro colpo all’immagine e alla credibilità dell’Alleanza perché il ritiro non è stato coordinato da una preventiva interlocuzione tra gli appartenenti alla Nato e tra coloro per vent’anni si sono impegnati in Afghanistan. A mio modo di vedere il coinvolgimento di tante nazioni avrebbe imposto un coordinamento preventivo delle decisioni, quelle avvenute negli accordi di Doha e nelle ultime determinazioni del presidente Biden”. E poi rincara la dose: "A questo punto si deve aprire una riflessione importante sul Valore e i meccanismi dell’Alleanza. “
Quando il generale tenne la conferenza a scuola, a Soncino parlò di un Afghanistan diverso da quello che appare oggi su tutti i media mondiali. Rimangono impresse nelle mente le coordinate geografiche del territorio che, in quell’assise Mauro Del Vecchio spiegò tanto bene ai ragazzi. “ Per la mia esperienza, quando sono stato in quel paese, ora agonizzante, vidi un fiorire di iniziative, di democratizzazione, una adesione forte e capace della gente e un apprezzamento a tutto ciò che stavamo facendo. Purtroppo vedere ora, naufragare il lavoro operato per questo lungo tempo, vent’anni mi rattrista molto”. Sì, l’emozione del generale Del Vecchio si ricorda bene anche nel 2008. Non sorprende quindi il suo rammarico e la sua forte delusione per tutto l’impegno profuso da queste operazioni. E chiude poi con parole altrettanto forti:” L’impegno delle Forze Militari in Afghanistan, è stato indispensabile e non solo dal punto di vista militare e bellico, ma anche umanitario, di presenza, di condivisione con le popolazioni locali. Bisogna ritornare a parlare di politica, di concordia, di condivisione degli obiettivi internazionali”. Grazie generale. Una grande lezione da non dimenticare anche questa volta!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti