L'ospedale di Crema scricchiola ma si discute dell'intitolazione a Gino Strada
C’è chi dice no allo spunto, graffiante secondo suo solito, di Alex Corlazzoli di dedicare l’Ospedale Maggiore di Crema a Gino Strada. E tra consensi e disapprovazioni, questo sussurro estivo, fa discutere la politica cremasca. Ben venga la discussione, in tal senso a seguire leggeremo i commenti di chi ha idee diverse rispetto a Corlazzoli, ma sarebbe buona cosa, iniziare a discutere anche sul futuro del fondamentale nosocomio dei cremaschi, poiché la pandemia ha amplificato scricchiolii sinistri già esistenti, preoccupanti e allarmanti se proiettati nel lungo periodo, sul domani del nostro ospedale, sottolineando in modo indelebile come l’attuale status della sanità autoctona, necessiti di un serio, drastico approfondimento teso a una sua squarciante riforma. Ma ora torniamo un attimo indietro nel tempo…
Allora il Ferragosto a Crema e nel Cremasco, proprio mentre si diffondeva la triste notizia della morte del generoso medico dei deboli e fondatore di Emergency Gino Strada, fu caratterizzato, tra afa e zanzare, dal seguente post social (Facebook) postato dal Corlazzoli nazionalpopolare…
“Credo che tutta l’Italia debba molto a Gino Strada. Son convinto che quando un cittadino italiano fa del nostro Paese un simbolo del bene nel mondo debba essere riconosciuto e mai più dimenticato. Gino Strada deve diventare in ogni città un volto, una storia da ricordare per sempre. Lancio una proposta: l’ospedale di Crema si chiama solo “Maggiore”. Intitoliamolo a Gino Strada. Magari mettendo anche un pannello, una foto che spieghi chi e’ stato questo’ uomo. E’ un segno di speranza. Mi appello a tutti i cittadini, alla sindaca Stefania Bonaldi, al medico e vice sindaco Michele Gennuso”.
Già… così postò via social Alex Corlazzoli scrittore, Maestro d’Italia, viaggiatore, opinionista e provocatore acuto a poche ore dalla morte del medico fondatore di Emergency. La sindachessa di Crema Stefania Bonaldi e il suo vice Gennuso con entusiasmo, seguiti da altri cremaschi e non, risposero subito positivamente alla proposta di Corlazzoli.
Poi toccò ai pentastellati atutoctoni, dire la loro, mettendo distinguo…
"M5S Cremasco si trova d’accordo con la proposta del giornalista Alex Corlazzoli di intitolare l'ospedale Maggiore di Crema a Gino Strada, che rappresenta il simbolo di una sanità pubblica ed ecumenica, da difendere. La difesa del nostro ospedale è stato elemento d'unione di tutti i nostri Sindaci e di tutto il territorio quando la sua autonomia venne messa in discussione e oggi dobbiamo affermare, con un messaggio come quello di questa intitolazione, che la sanità pubblica non va depauperata, ma potenziata, resa più capillare e prossima ai cittadini. Essere curati è un diritto universale e il messaggio che negli anni Gino Strada ha diffuso ovunque non può che rappresentare al meglio l'invito a potenziare la sanità pubblica anche nel il nostro territorio e nella nostra Regione, nella quale abbiamo visto negli anni fiumi di denaro (pubblici) riversarsi nelle casse della sanità privata. Per questo esprimiamo parere favorevole alla proposta dell’intitolazione del nostro Ospedale a Gino Strada, con la quale potremo rendere omaggio ad un grande medico del nostro Paese, ma soprattutto potremo rendere centrale ed inossidabile il vero senso dell'assistenza sanitaria e del sacrificio di chi lavora per garantire la nostra salute. Tuttavia, vogliamo affermare con altrettanta forza che non basta un’intitolazione per lavarsi la coscienza da decenni di scelte errate e nomine sbagliate, più o meno consapevolmente. L’intitolazione deve costituire un punto di partenza e non di arrivo, per far sì che Regione Lombardia cambi completamente approccio rispetto ad un sistema sanitario pubblico molto meno efficiente di quanto potrebbe e dovrebbe essere. I tempi di attesa per esami diagnostici fondamentali sono sempre più vergognosi per un Paese civile. Per questo ispirarsi al messaggio di Gino Strada può essere un modo per cambiare rotta rispetto ad una modalità di amministrare la Sanità di Regione Lombardia che ha mostrato e continua a mostrare tutti i suoi fallimenti, quotidianamente sulla pelle dei cittadini bisognosi di cure".
Mastino dell’Opposizione alla giunta Stefania Bonaldi, pezzo da novanta (e capogruppo consiliare) di Forza Italia, la fazione forzistica storica e antagonista a quella del coordinatore cittadino Bettinelli, Antonio Agazzi, dal suo buon ritiro estivo di Forte dei Marmi, sabato scorso così postò…
"Dopo il martellamento politico-ideologico relativamente all’enfatizzato apporto dei medici cubani nella prima fase pandemica, dopo l’uso unilaterale della toponomastica a beneficio principalmente delle icone della sinistra e quasi mai in una logica di memoria condivisa (eloquente la mancata intitolazione del Centro di Formazione Professionale di Crema al compianto Fiorenzo Maroli - Parlamentare democristiano e sindacalista cislino, lungamente impegnato sui temi del lavoro e dell’apprendistato -), davvero non si avverte il bisogno di dedicazioni di parte dell’Ospedale Maggiore, che è l’Ospedale di tutti i cremaschi. Nulla togliendo a Gino Strada, vi sono tante realtà e istituzioni, spesso di matrice cristiana, che si prendono cura dell’umanità sofferente senza essere mai state ritenute degne di simili riconoscimenti. Speriamo che la Regione non si presti a iniziative di parte… In fondo la sinistra patisce il fatto di non poter inserire le proprie icone nel Calendario Generale Romano, quello dei Santi, per intenderci. Ma il marxismo nasce programmaticamente ateo, anzi determinato a imporre l’ateismo di Stato. Quindi, con tali premesse, non si può pretendere alcunché. Ecco perché utilizza gli Enti Locali e il potere amministrativo per creare un proprio Pantheon… Rimango dell’idea che questo tipo di esigenza può essere accettabile solo quando e se si hanno intelligenza e sensibilità tali da operare nel solco e nella logica di una memoria condivisa. A Crema, purtroppo, ciò non accade più, da tempo…"
Pure la Lega Lombarda, vivace e giovanile di Andrea Bergamaschini, mah diciamo che non la pensa come Corlazzoli…
“Come movimento giovanile esprimiamo un profondo cordoglio per la morte del fondatore di Emergency, ma puntualizziamo la nostra totale disapprovazione all’intitolazione in suo nome dell’ospedale cremasco”.
"Il nostro ospedale merita una intitolazione che rappresenti un forte legame con la nostra terra e il vissuto dei cittadini Cremaschi. Gino Strada, per quanto possiamo unirci al cordoglio per la scomparsa dell’uomo, non lo possiamo identificare con una stretta correlazione con il nostro territorio. L’intitolazione dell’ospedale a Gino Strada rappresenta solo una posizione per quei politici e pseudopolitici che voglio etichettarlo con un’ideologia, mettendo proprie bandierine sui beni pubblici. In quel presidio negli scorsi mesi si è combattuto una lotta contro il nemico invisibile del COVID-19 una battaglia che ha visto in prima linea, oltre a tutti gli operatori sanitari, anche l’intero mondo del volontariato insieme a tutta la comunità. Vogliamo sottolineare quindi l’importanza di nominare il nostro ospedale a tutte le vittime di quella lotta contro il covid-19, a coloro che ci hanno dovuto lasciare in questo ultimo anno e mezzo cercando di aiutare in quei momenti disperati. Il sentimento unitario di riconoscenza di tutta la cittadinanza deve guidare la scelta dell’intitolazione del presidio ospedaliero, un luogo di tutti e non certo un luogo dove promuovere azioni di parte o, peggio ancora, per catalizzare messaggi politici”.
Vicesindaco di Offanengo, con delega alla Sicurezza e leghista convinto, pure Daniel Bressan, in merito ha un’idea tutta sua, eccola…
“No grazie. Iniziato il processo di beatificazione ideologica di sinistra e 5 stelle a Gino Strada. Si può umanamente esprimere cordoglio per la morte del fondatore di Emergency ma questa persona nulla ha a che fare con il cremasco, non ha nessun legame col nostro territorio. Abbiamo figure laiche e cattoliche che si sono spese per il prossimo più di Gino qui alle nostre coordinate ma, non essendo emblemi ideologici, non sono mai state calcolate. Il solito vizietto di certi politici e pseudopolitici di mettere bandierine di parte sui beni pubblici...l'ospedale è di tutti i cremaschi, se deve portare un nome sia un nome nel cuore dei cittadini, una figura che ha portato qualcosa sul territorio!!! Strada suona solo come la proposta di chi vuole politicizzare un luogo comune. Io dico no grazie.”
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