17 dicembre 2022

La cremonese Alice Fanti, direttrice del Cefa onlus bolognese, ha ispirato il film "Gente strana" presentato al Festival del cinema di Roma e presto su Sky

Da piccola voleva fare la farmacista. Invece Alice Fanti, 38 anni, cremonese, diploma al liceo linguistico Manin, ha scelto una strada diversa: occuparsi degli altri e diventare una cooperante. Nonostante la giovane età, ha già maturato l'esperienza di una veterana e, dal maggio 2021, è direttrice di CEFA (Comitatato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura) -Il seme della solidarietà, storica ong con sede a Bologna (città d'adozione di Alice) impegnata nella lotta alla fame e alla povertà nei paesi in via di sviluppo. L'azione, il metodo e gli ideali dell'organizzazione non governativa, fondata nel 1972 dal senatore Giovanni Bersani e da padre Angelo Cavagna, sono raccontati nel film 'Gente strana' presentato in anteprima al Festival del cinema di Roma, ora proiettato nelle sale e prossimamente disponibile su Sky Documentary e altre piattaforme.
"Desideravamo pensare a qualcosa di nuovo per festeggiare i 50 anni dell'associazione”, spiega Alice che, prima di approdare alla ong è stata in Guatemala, lavorando sul tema del caffè, poi in Ecuador ed Etiopia, tornando tra questi popoli varie volte. “L'idea è venuta per caso. Ho parlato con la casa di produzione Genoma Films e ho proposto di realizzare un documentario. Ma loro hanno rilanciato: perché non un film? Si sono appassionati e sono stati in Tanzania, dov'è stata girata parte della pellicola, l'altra qui a Bologna. Abbiamo accettato con entusiasmo perché volevamo parlare a un pubblico diverso e farlo in un modo accattivante, con un linguaggio che raccontasse ciò che cerchiamo di fare. Qualcosa che non è riconducibile a micro-slogan e che rischia spesso di essere snobbato. In questo periodo le ong sono associate soprattutto ai salvataggi in mare. E' sempre complicato comunicare il nostro lavoro che si svolge in luoghi lontani”. E' così che è nato 'Gente strana', diretto da Marta Miniucchi, con Cesare Bocci (il Mimì Augello de 'Il commissario Montalbano), Matteo Gatta e Lodo Guenzi, frontman dello 'Stato sociale'. La canzone finale della colonna sonora è un inedito di Dargen D'Amico. Il film ha un sottotitolo: 'Watu Wa Ajabu'. “Significa gente strana, che è anche il nostro motto, in swahili”, spiega Alice.
Si tratta di un mockumentary, un documentario che include anche elementi di finzione - continua -. Una storia verosimile anche se non propria vera che racconta di Marco, uno studente universitario a Bologna che ha scelto di andare in Tanzania”. Gli altri protagonisti sono Loris, un inviato di guerra (interpretato da Bocci), e John, il padre di Marco. Al crocevia dell'intreccio, CEFA e la sua mission. “La nostra organizzazione è nata sulla spinta delle cooperative agricole dell'Emilia Romagna che volevano portare all'estero il loro modello con l'obiettivo di sconfiggere fame e povertà. Oggi tutto questo si arricchisce di un'altra serie di sfide come quelle sulla crisi economica e ambientale e la globalizzazione. Il nostro scopo, in fondo, non è cambiato rispetto a 50 anni fa: garantire sicurezza alimentare e lavoro dignitoso a chi vive ai confini del mondo”. Alla onlus, alla sua intraprendente direttrice e alla pellicola il settimanale 'Gente' ha dedicato un ampio servizio di due pagine intitolato: 'Gente strana che aiuta chi ha fame'. La cooperante che da bambina si immaginava vendere aspirine e consigliare farmaci esprime un desiderio: “Mi piacerebbe che il film venisse proiettato a Cremona, la mia città. Magari facendolo precedere da un dibattito, un momento di confronto. Un'occasione per parlare di chi siamo e di cosa facciamo. Non sarebbe bello?”. Quasi due anni fa Alice, appassionata di letteratura sudamericana e che ama scrivere, aveva confessato di avere un sogno nel cassetto: “Tradurre un libro dallo spagnolo”. Ci è riuscita? “Macché”, sorride. Ampiamente giustificata: nel frattempo è diventata mamma di Edera.

Gilberto Bazoli


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