La scomparsa di Angelo Rescaglio, il ricordo della prof. Tinelli, di Biondi, Torchio e Piloni
La scomparsa di Angelo Rescaglio (leggi qui) ha suscitato commozione e ricordi di questa straordinaria figura della nostra terra. Così lo ricordano Giovanni Biondi, Matteo Pilioni e la professoressa Luisa Tinelli..
Giovanni Biondi, Presidente Provinciale di Italia Viva: "Per me Angelo era un Maestro e un Amico. Ricordo soprattutto gli anni del Partito Popolare, in cui fu Senatore e io il suo Assistente Parlamentare: un impegno oneroso e straordinario nelle Istituzioni Nazionali, che rinsaldò una stima e un rapporto che è durato fino a oggi. Ogni tanto ci si incontrava, Lui sempre paterno, saggio, di grande compagnia e con quella sedicente malinconica inquietudine Mazzolariana. L'ho visto, l'ultima volta, qualche mese fa, a casa sua e ricordavamo i "bei tempi" e i tanti progetti condivisi, le tante relazioni umane condivise. Angelo era un uomo di cultura, non teorico ma legatissimo alla sua terra e alla sua gente. In tanti gli abbiamo voluto bene anche perchè sempre gentile, umile, sorridente. Ci mancherà. Il nostro territorio perde uno dei suoi uomini migliori".
Il professor Rescaglio dorme il sonno dei giusti e contempla il volto di Dio che ha sempre cercato in ogni uomo. Non ci ha lasciati, come si suole dire quando un amico fraterno conclude il suo cammino terreno, perché ovunque ci sono segni che parlano di lui nella scuola, nella chiesa, in città, nel suo paese d’elezione, San Daniele.
Oltre all’intelligenza, alla sensibilità, generosità, cultura, i tratti che ai miei occhi caratterizzano il professor Rescaglio sono la mitezza, virtù dei costruttori di pace, e l’umiltà della carità, virtù che considera l’altro sempre superiore a sé. Impossibile non amare il professor Rescaglio!
Egli è stato non solo insegnante ma anche maestro, punto di riferimento per colleghi e studenti del liceo “Aselli”. La letteratura, sia italiana che latina, era strumento per raccontare la grandezza della dignità dell’uomo e porre la questione del senso dell’esistere. Convinto che non ci potesse essere istruzione senza educazione, che scuola e democrazia costituissero un binomio indissolubile, rese i suoi studenti protagonisti del sapere e costruttori di comunità.
A San Daniele, piccolo borgo della Bassa, aveva creato il gruppo “Al Dòdas”, un cenacolo di ricerca, dove i suoi studenti presentavano gli ultimi romanzi letti con lui o intervistavano esperti sugli eventi del presente.
L’amore per le “humanae litterae” era da lui testimoniato nei numerosi incontri promossi come presidente della “Dante Alighieri” (ancora nello scorso giugno aveva tenuto una lezione su Manzoni) e non era disgiunto da un impegno civile a tutela della democrazia. Promuovere la libertà e l’uguaglianza di ogni suo alunno era un obiettivo prioritario. Studiare, come cittadino e come associato ANPI, chi aveva reso possibile la liberazione dal fascismo generava quelle parole e discorsi tenuti in occasione del 25 Aprile che molti ricorderanno.
Fu senatore della Repubblica dal 1996 al 2001 con il primo governo Prodi. Non mancò mai ad una seduta parlamentare e di commissione. Di quell’esperienza mi raccontava della solitudine in cui gli amici l’avevano lasciato. Non lo vidi mai inorgoglirsi per quell’incarico che viveva con grande responsabilità e semplicità.
La radice del suo donarsi agli altri è sempre stato il Vangelo, da cui attingeva ogni giorno il coraggio per affrontare la quotidianità. La Chiesa nelle sue molteplici espressioni era da lui considerata come una famiglia. In parrocchia, in diocesi, in Azione Cattolica (di cui fu presidente diocesano per vari anni), da laico, sempre con la schiena diritta, ha testimoniato il senso dell’essere creatura e dell’essere uniti in Cristo.
Ciò che portava sempre nel cuore, però, era la sua famiglia: la tanto amata moglie senza la quale avvertiva un senso di smarrimento, i figli Giuseppe, Daniele e Maria di cui andava tanto fiero, i suoi nipoti, che guardavano a lui come si guarda a un faro. E proprio con vicino Maria, che con lui leggeva Catullo, il professor Rescaglio si è addormentato.
L’intera Chiesa cremonese, grata del bene ricevuto, si stringe ai figli e alle persone che l’hanno amato, certa che “nulla andrà perduto”.
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commenti
Gualtiero Nicolini
29 ottobre 2023 10:22
Sempre attento e disponibile Presidente del Concorso nazionale letterario da noi organizzato insieme a Sandro Talamazzini . Amico di Sandro e presente ad ogni manifestazione organizzata per ricordarlo. Persona colta gentile disponibile. Una grande perdita RIP