La tangenziale rischia il collasso, in arrivo altri insediamenti e il traffico potrebbe essere il doppio di quello per cui fu progettata
La tangenziale urbana di Cremona rischia il completo collasso. Progettata quando il traffico era molto inferiore a quello degli anni 2000, è andata in affanno con l'aumentare dei veicoli. Adesso, con i nuovi insediamenti già previsti e con quelli che in un futuro ormai alle porte stanno arrivando, se non si interviene urgentemente si potrebbe rischiare il blocco completo.
Gli ultimi dati disponibili sul traffico sono quelli del Pums (e risalgono a tre anni fa) indicano un traffico veicolare di oltre 40mila auto al giorno. Nuovo traffico arriverà a novembre con l'apertura del centro commerciale della Lidl ma anche dagli altri insediamenti di via Castelleone (Pronto Fresco aprirà il primo settembre, Wurth o la nuova attività nell'ex Lidl) o della stessa via Eridano (come lo store cinese già previsto nella ex Fiat). Ma in futuro potrebbero portare altro traffico sulla tangenziale urbana i nuovi centri commerciali, come quello ipotizzato sull'area ex Feraboli-Maschio Gaspardo (con gli ipotizzati Obi e Ikea) o quello dell'ex Scac, naturale sbocco con l'esaurimento dei terreni attorno al CremonaPo. Le previsioni di traffico potrebbero salire a 60-70mila veicoli, il doppio di quelli ipotizzati quanto è stata progettata.
Il rischio è la paralisi completa della tangenziale su cui si sono inseriti in questi anni l'Ipercoop, Mauri's, il Conad, Rossetto e tutti gli altri negozi del centro commerciale “I Navigli” . Oltre quarantamila veicoli circolano già ora, ogni giorno, sulla tangenziale cittadina con punte di 50mila. La tangenziale era stata progettata calcolando un flusso di 25-30 mila veicoli.
La tangenziale urbana è lunga otto chilometri che sono costati complessivamente 7 miliardi e 250 milioni di lire, tutti a carico del Comune di Cremona (che non aveva voluto affidarla all'Anas come hanno fatto altri capoluoghi) attraverso mutui bancari. La tangenziale completava parte della circonvallazione urbana costruita negli anni Settanta caratterizzata dal sovrappasso di via Brescia e andava a coprire i buchi neri della viabilità come le strade che raggiungevano il ponte di Po, la via Mantova o la via Bergamo strade con un alto indice di incidentalità. Due furono le ditte che realizzarono la tangenziale: la “Recchia” di Verona per il settore nord e il raggruppamento di imprese che faceva capo alla “Canzani”. La tangenziale è stata ideata, progettata e avviata dall'amministrazione di sinistra con a capo Zaffanella (la delibera è del 1980) e completata nel 1986 da quella quadripartita successiva (sempre con lo stesso sindaco).
Da trent'anni nel piano regolatore generale di Cremona (ma anche nel piano territoriale della Provincia approvato nel 1991) è prevista una nuova tangenziale esterna (confermata dal recente PUMS e dalla maggioranza in consiglio comunale) chiamata “Gronda Nord” che dall'altezza del bivio di Costa Sant'Abramo dovrebbe tagliare e devastare la campagna passando a sud di Castelverde, sorpassare la via Bergamo all'altezza della Crocetta, Ossalengo, Bettenesco, quindi risbucare sulla via Mantova e sull'accesso all'autostrada per Brescia e Piacenza e alla futura Cremona-Mantova. Tredici chilometri che partendo dal Peduncolo che collega la Paullese all'area industriale del Porto Canale toccherà i territori di quattro Comuni: Cremona, Sesto, Castelverde, Persico. Il nuovo PGT di Cremona l'ha ipotizzata molto più vicina alla città, appena al di là della tangenziale urbana. Prima di far divorare dal cemento altro terreno fertile con una nuova tangenziale forse andrebbero contingentati i nuovi insediamenti.
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commenti
Gualtiero Nicolini
20 agosto 2021 15:19
Programmazione perfetta tangenziale al collasso e centro storico defunto
Ma questi amministrstori li avete votati ?
Gianluigi Stagnati
20 agosto 2021 15:25
Sotto alla attuale rotatoria c'è un manufatto in cemento armato che permetterebbe di ridurre il traffico attuale.
Venne interrato con l'idea, dell'allora amministrazione comunale, di utilizzarlo se i flussi di traffico, dovuti al nuovo centro commerciale, avessero intasato la nuova rotatoria.
Si verrebbe a creare un sottopasso.
Naturalmente non verrà mai più utilizzato, visto che le amministrazioni seguenti non tengono conto delle considerazioni che hanno portato a certe scelte da parte delle passate amministrazioni.
Questo fatto fa decadere la fiducia del cittadino all'apparato politico/amministrativo del territorio.
Poi ci si stupisce della disaffezione e dell'astensionismo alle varie tornate elettorali!
guido
20 agosto 2021 19:17
fu interrato quando il comune perse la causa in terzo grado con i proprietari del CC I Navigli e dovevano adattare la viabilità alle normative regionali