Le grandi catene Zara e Doppelgänger lasciano improvvisamente il cuore di Cremona. Forse andrebbe rivisto il modello di sviluppo commerciale della città
Due grandi catene abbandonano il cuore di Cremona. Dopo Zara che lascerà a fine gennaio corso Cavour (tutto l'asse nell'immobile che va da via Verdi a via Gramsci) a pochi anni dall'apertura (leggi qui), tra dieci giorni chiuderà i battenti su corso Campi "Doppelgänger" che aveva aperto nel 2016. Una chiusura improvvisa e inattesa anche dal personale, tant'è che nel negozio sono ancora impilati e chiusi i cartoni arrivati qualche giorno fa con la nuova collezione invernale come se tutto dovesse proseguire. Invece la decisione di chiudere immediatamente, di spostare il personale eventualmente nello store di Milano e di riportare nei magazzini centrali la collezione autunno-inverno rimasta chiusa nei cartoni. Difficile capire cosa sia successo, come già per Zara, pare che ci sia l'intenzione del gruppo di incentivare la vendita online e procedere alla chiusura di alcune delle 100 boutique presenti in Europa (l'ultima aperta a Maastricht). Il primo negozio era partito da Roma con il nome che fa riferimento al mito di Narciso e all'alter-ego. Ma perchè chiudere proprio a Cremona? Dopo aver "sfrattato" dal centro i negozi storici, per le catene si va verso un disimpegno in pieno centro visto che negli ultimi due anni sono una decina i marchi che hanno lasciato Cremona restando però nelle città vicine come Mantova, Parma o Piacenza? Forse andrebbe ripensato lo sviluppo portato avanti da anni in città con l'effetto ciambella: centri commerciali e traffico all'esterno ed un cuore che fatica a pulsare, secondo quanto ripeteva Antonio Bergonzi, commerciante storico innamorato di Cremona.
Vicino a "Doppelgänger" ha chiuso i battenti per cambio di gestione dopo pochi mesi, anche il caffè SuperMoka. In questi giorni si sta riattrezzando e sistemando il locale per riaprirlo a breve.
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commenti
Nicolini Gualtiero
14 ottobre 2022 14:39
Chiedete al sindaco come mai ? Non è che il centro storico a Cremona muore o meglio è morto e non a Mantova Piacenza e Parma e così si spiegano queste decisioni aziendali ?
Ma il genio dirà che non è vero