22 agosto 2025

Lo sgombero del Leoncavallo riaccende i ricordi di Sandrone Dazieri, scrittore e sceneggiatore cremonese

In questi giorni sta facendo discutere lo sgombero dello storico centro sociale Leoncavallo e, tra le molte (e talvolta prepotenti) voci che si sono espresse sull'accaduto, emerge elegantemente anche il ricordo dello scrittore e sceneggiatore cremonese Sandrone Dazieri, che negli anni della sua giovinezza fu militante attivo proprio all’interno del centro.

Intervistato lo scorso maggio da Beatrice Ponzoni per la rubrica "Cremonesi Così" (Leggi qui) Dazieri è tornato sull’argomento in una breve intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, in cui ha voluto ripercorrere alcuni momenti salienti della sua esperienza al Leoncavallo, in particolare quelli dell’agosto 1989, quando fu fermato dalla polizia insieme a una trentina di compagni durante uno sgombero. L’arresto, fortunatamente, non venne convalidato.

Dalle sue parole traspare un senso di sconforto e rabbia per la chiusura anticipata dello stabile, rispetto a quanto annunciato, ma soprattutto per la fine simbolica di un’epoca: quella in cui la militanza politica si esprimeva attraverso gesti radicali, occupazioni, assemblee e dure contrapposizioni con le autorità. Il Leoncavallo, infatti, rappresentava molto più di un semplice spazio autogestito: era un crogiolo di ideali e sperimentazioni sociali, un luogo in cui si cercavano alternative concrete per garantire dignità e voce al ceto medio e basso, in una Milano in rapida trasformazione.

Nell’intervista emergono anche aneddoti e riferimenti a personaggi noti che hanno gravitato attorno al centro: da Claudio Bisio a Giovanni Lindo Ferretti, da Dario Fo fino a un giovanissimo Matteo Salvini, descritto ironicamente come “comunista padano” e, secondo Dazieri, mai troppo apprezzato dal collettivo dirigente del centro.


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commenti


Stefano

23 agosto 2025 12:20

Stupore e rabbia per la chiusura anticipata? Si vergogni. Quanti milioni lo Stato cioè noi dobbiamo pagare per un ' occupazione abusiva di uno stabile che andava sgomberato decenni fa'? Nulla di buono dobbiamo aspettarci da questa sinistra. Dai Danzieri, i Salis i Bonelli. E poi si fa' presto a parlare di cultura. La vostra che cultura è, se così si può chiamare....?