17 marzo 2025

Luigi Roffia, una vita per la scuola e i deboli. Originario di Sabbioneta, nella sua eredità milionaria anche un'azienda agricola di Casalmaggiore lasciata all'Opera S.Francesco per i Poveri di Milano

Luigi Roffia era originario di Sabbioneta ed era ancora molto legato alla sua terra tra il mantovano ed il casalasco, anche se viveva da anni ormai a Sorisole, in provincia di Bergamo. Se n'è andato a 73 anni lo scorso 7 ottobre, dopo aver ricoperto l'incarico di insegnante, preside e provveditore ed essere stato tra i pionieri della lotta al bullismo.

Non aveva moglie nè figli pertanto ha deciso di lasciare la sua intera eredità a scuole e poveri, disponendo nel suo testamento tutti i dettagli dei lasciti, che coinvolgono anche il cremonese, in particolare l'azienda agricola che la famiglia Roffia possedeva in località Valle di Casalmaggiore: 80mila metri quadrati di terreno con tutti i fabbricati e la casa colonica di proprietà della famiglia. Tutto interamente donato all'Opera Pia S. Francesco per i Poveri di Milano, organizzazione che si occupa di assistenza gratuita e accoglienza di persone in grave difficoltà.

La sua vita si era sempre concentrata sul mondo scolastico, dove aveva particolarmente a cuore la lotta al bullismo, diventando già nel 2000 uno tra i primi coordinatori dell'Osservatorio regionale della Lombardia sul fenomeno, quando ancora l'argomento iniziava solo ad essere dibattuto a livello istituzionale. 

Un'eredità morale, oltre che materiale dunque. E soprattutto quest'ultima ha trovato sorpresi molti dei beneficiari, come la parrocchia di Sabbioneta, che ha scoperto di aver ricevuto in eredità i terrreni agricoli che la famiglia possedeva a Sabbioneta; poi -come detto sopra- i terreni e la casa colonica di Casalmaggiore, destinati all'Opera S. Francesco di Milano e ancora altri immobili pugliesi, due appartamenti, destinati alla Caritas della Diocesi di Ugento (in provincia di Lecce), mentre l'abitazione di Sorisole, la villetta dove Roffia aveva vissuto fin dagli anni '70, è stata lasciata in eredità al Centro Studi Don Antonio Rubbi, che lo stesso Roffia ha fondato in memoria di questo prevosto del settecento, per il quale è in corso la causa di beatificazione.

Questo per quanto riguarda gli immobili, mentre l'ingente patrimonio finanziario è stato suddiviso tra scuole, mense dei poveri ed associazioni, oltre che a numerose famiglie in difficoltà indicate personalmente da Roffia.

Una vita spesa per la scuola, una grande attenzione per le persone più fragili e in difficoltà che sono diventate un impegno che anche dopo la morte l'uomo ha voluto portare avanti mettendo in campo una generosità tanto grande e tanto sorprendente se si pensa che la maggior parte dei beneificiari di questi lasciti non hanno mai nemmeno conosciuto Luigi Roffia. 

 

 

 

Michela Garatti


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commenti


claudio

17 marzo 2025 20:07

Tanto di cappello al prof. Roffia, auspicando che la Sua volontà sia d'esempio a tante altre persone! Contemporaneamente una speranza: che i beneficiari usufruiscano onestamente ed al meglio il ricevuto.

Luisa

18 marzo 2025 08:38

Che dire più grande di così non si può essere !