Manichino blasfemo della Madonna, rapporto della Digos alla Procura. Identificate tredici persone dell'area underground
La Digos ha concluso le indagini sulla presenza del manichino blasfemo della Madonna lungo il corteo. Ecco quanto accertato.
Lo scorso 4 giugno si è svolta la prima edizione del “Cremona Pride”, manifestazione organizzata dall’omonimo comitato alla quale hanno partecipato circa 1500 persone e che ha registrato un’ampia ed eterogenea partecipazione al corteo che si è sviluppato per le vie del centro cittadino.
Appena prima della partenza nella zona di ritrovo è sopraggiunto un gruppo, composto da una quindicina di elementi che si sono posizionati nella parte finale del corteo.
Alcuni di questi soggetti portavano con sé un manichino di quelli solitamente utilizzati come modelli nei negozi d’abbigliamento, riproducente un corpo femminile, abbigliato con un velo sul capo con il chiaro intento di simboleggiare una “Madonna” in versione sadomaso.
Il gruppo si è poi diviso in due parti: una prima parte composta da una decina di elementi a volto scoperto indossanti abiti di chiaro riferimento al mondo BDSM e una seconda parte composta da 3/4 persone con i volti coperti che portavano a “spalle” il manichino posto su un piedistallo processionale. Il manichino è sempre rimasto nella parte finale del corteo ma ha sfilato per tutta la durata dell’evento fino al ritorno in Piazza Stradivari.
Alcuni dei componenti del gruppo, in particolare quelli a volto scoperto, sono stati riconosciuti direttamente dal personale della Polizia di Stato in servizio d’ordine pubblico in quanto soggetti noti dell’area “underground” cittadina.
La presenza del manichino è stata monitorata per tutta la durata del corteo, filmata e fotografata dalla Polizia Scientifica.
Durante le fasi dell’evento alcuni esponenti del gruppo hanno anche effettuato attività di volantinaggio.
Già dai giorni successivi sono stati effettuati accertamenti ad opera della DIGOS per giungere all’identificazione di tutte le persone facenti parte del gruppo resosi responsabile del gesto.
Attraverso una scrupolosa analisi del materiale audio-video a disposizione e di tutti gli elementi conoscitivi disponibili, la DIGOS, diretta dal Dr. Gianluca EPICOCO, ha ricostruito tutto l’iter di preparazione e realizzazione del fatto che ha permesso di identificare, in totale, tredici persone a vario titolo coinvolte nella vicenda, tra cui tre soggetti che, nonostante fossero travisati, sono comunque stati identificati come coloro che hanno materialmente portato a spalle il manichino.
Tutta l’attività di analisi effettuata è stata raccolta in una segnalazione a carico di tutti i soggetti inviata nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Cremona che potrà così valutare la sussistenza di violazioni penali eventualmente distinguendo fra i ruoli di tutte le persone coinvolte che sono stati dettagliatamente indicati nell’informativa della DIGOS.
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