23 luglio 2022

Manutentore di una ditta di distributori automatici rubava gli incassi. Denunciato

I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Cremona hanno denunciato per furto aggravato un uomo ritenuto responsabile di numerosi furti aggravati nei confronti della ditta per cui lavora.

L’indagine ha preso avvio quando il titolare di una ditta che si occupa della vendita di bevande, caffè e alimenti mediante distributori automatici installati nei punti vendita aperti 24 ore si è accorto che qualcosa non andava e ha presentato una denuncia. Ha spiegato ai militari che i sospetti ricadevano su un suo manutentore specializzato che si occupava di seguire le sedi operative delle province di Cremona e limitrofe, dove erano risultati degli ammanchi di denaro. Ha riferito che in questi punti vendita sono presenti diversi distributori di caffè, bevande e alimenti che permettono il pagamento con monete o banconote di piccolo taglio e che ogni locale è dotato di telecamere di sorveglianza che riprendono e registrano tutto ciò che avviene all’interno. Nel corso del 2021 aveva notato la mancanza di denaro che risultava inspiegabile, ma inizialmente aveva pensato ad alcune spese non previste come quelle relative all’acquisto di nuove attrezzature per i punti vendita. Ma per accertare quello che aveva notato, aveva attivato un sistema di gestione aziendale fondato sul controllo del carico e dello scarico dei prodotti movimentati dal magazzino verso i distributori automatici. E dal controllo di questi dati il titolare, facendo i dovuti riscontri, ha notato un ammanco di alcune decine di migliaia di euro non dovuto a errate contabilizzazioni delle riscossioni presso i punti vendita, ma ad ammanchi di monete e banconote. Ha riferito che non aveva subito furti, quindi riteneva che qualcuno avesse studiato un metodo fraudolento e subdolo per aggirare i controlli. Un episodio casuale ha permesso al titolare della ditta di focalizzare la sua attenzione su un dipendente, poi denunciato. Durante il lavoro di manutenzione compiuto dal dipendente in un punto vendita è mancato il segnale video delle telecamere di sorveglianza, come se all’improvviso fosse mancata la corrente. Dal controllo eseguito sul posto dal titolare è risultato tutto perfettamente funzionante tranne il sistema di videosorveglianza che risultava disconnesso dalla rete elettrica. E ha verificato che la presa di corrente che alimentava le telecamere non era collegata e questo particolare non è sembrato accidentale, ma preordinato. Ha quindi guardato i video registrati nelle varie sedi accertando dei salti di registrazione di diversi minuti e ha iniziato a pensare che durante questi momenti di assenza di registrazione venissero prelevate monete e banconote. A quel punto ha deciso di capire come avvenissero quei momenti di disconnessione e ha aggiunto ulteriori telecamere, alimentate con linee alternative, in modo da avere delle registrazioni anche quando le prime venivano disconnesse. 

Ha quindi scoperto che il suo dipendente, nel momento in cui staccava il collegamento e rendeva inutilizzabili la telecamere, non sapendo che era comunque filmato in ogni suo movimento, apriva gli sportelli dei distributori estraeva i tubi gettoniere e le cassette del resto, prendeva monete e banconote e rimetteva tutto a posto, resettando manualmente il software. Il suo metodo era tale da impedire che i soldi finissero nelle gettoniere degli incassi nelle quali il software avrebbe registrato il conteggio ed era sempre attento a resettare il sistema che tracciava le monete in ingresso e, in alcune sedi vicine, effettuava anche più volte al giorno questa operazione, determinando un ingente danno patrimoniale. Al termine di queste operazioni riconnetteva le telecamere principali in modo da non essere ripreso mentre si impossessava del denaro. Ma le telecamere ausiliarie hanno ripreso le sue azioni, peraltro rapidissime. Il titolare ha quindi effettuato un calcolo in base ai dati contabili di cui disponeva, verificando che negli ultimi quattro anni aveva subito un danno, determinato dal mancato incasso delle vendite, di circa 80.000 euro. I Carabinieri della Sezione Operativa hanno quindi acquisito i video delle telecamere aggiuntive nei quali si vedeva perfettamente come agiva il dipendente della ditta e hanno poi acquisito anche delle testimonianze che hanno fornito la conferma dei furti. Infatti un altro dipendente, assunto da poco dalla ditta e che avrebbe dovuto operare con lui in affiancamento, ha riferito che quest’ultimo non lo ha mai voluto con sé oppure, se operavano insieme, non gli ha mai permesso di presenziare alle operazioni di carico dei distributori, comportamento che subito è sembrato strano e successivamente, a seguito degli ammanchi, gli ha permesso di comprenderne il vero motivo. Inoltre, nel magazzino sono state accertate delle anomalie perché diverse scatole di merce sono state trovate aperte e nascoste sotto quelle intatte. E queste anomalie sono risultate intenzionali per dissimulare la mancanza di prodotti già dall’ingresso in magazzino della merce in modo che i prodotti mancanti non risultassero inseriti nei distributori e andassero a giustificare il mancato incasso.

I militari della Sezione Operativa della Compagnia di Cremona hanno accertato circa 20 furti nei primi mesi di quest’anno, per un danno di diverse migliaia di euro, e hanno condotto le indagini e gli accertamenti necessari, al termine dei quali lo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato.

Casalmaggiore: il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per un uomo che ha violato le misure ddell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Arrestato dai Carabinieri della Stazione di Casalmaggiore. 

Era stato arrestato all’inizio del mese di luglio dai Carabinieri della Compagnia di Casalmaggiore e dopo la convalida dell’arresto il giudice aveva applicato le misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e dell’obbligo di dimora nel comune di Casalmaggiore.

Quel giorno i militari della Radiomobile erano intervenuti in Piazza Garibaldi di Casalmaggiore a supporto del personale del 118 che stava prestando le proprie cure a un soggetto completamente ubriaco. Un conoscente della persona in stato di ebbrezza ha ostacolato i sanitari durante il loro intervento e l’uomo prima è stato allontanato dai militari, a cui ha rifiutato rifiutava di fornire le generalità, e poi si è scagliato contro di loro, provocando delle lesioni a un militare. E’ stato quindi arrestato per resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico Ufficiale e indagato per rifiuto di indicazioni sull’identità personale. A seguito della convalida dell’atto all’uomo, identificato in un 38enne con numerosi precedenti di polizia a carico, erano state applicate le misure dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e dell’obbligo di dimora nel comune di Casalmaggiore, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione in orari notturni.

Nel pomeriggio del 22 luglio l’uomo è stato arrestato dai Carabinieri di Casalmaggiore a seguito dell’applicazione della misura degli arresti domiciliari in aggravamento a quelle precedenti, come disposto dal giudice del Tribunale di Cremona. Infatti, i Carabinieri del posto hanno proceduto ai continui controlli sul rispetto delle prescrizioni impostegli e, in pochi giorni, hanno accertato ben cinque violazioni per essersi allontanato arbitrariamente dall’abitazione nella quale doveva trovarsi durante le ore notturne. I militari hanno quindi informato il Tribunale di Cremona dettagliando ogni singola violazione dell’uomo e il giudice ha disposto la revoca delle precedenti misure con l’applicazione degli arresti domiciliari, misura immediatamente eseguita. 


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