Mariani: "Su Centro Padane Engineering Srl, inesattezze e demagogia. I veri amministratori devono conoscere regole e prendersi responsabilità, non fare teatrini politici"
Dopo le dichiarazioni diffuse dai consiglieri provinciali Valeria Patelli, Gianni Rossoni e Filippo Raglio del gruppo consiliare "Centrodestra per Cremona", il Presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani interviene pubblicamente per fare chiarezza sulla vicenda Centro Padane Engineering Srl. "Si stanno dicendo cose tecnicamente sbagliate, volutamente enfatizzate per fini politici. Nessuno cita mai la Provincia di Brescia, amministrata dal centro destra, che si trova nella stessa identica situazione nostra e che anzi ha fortemente voluto e avvallato una nuova sede a Brescia. Evidentemente lì non si solleva il problema perché è 'amica di cordata'. Questo atteggiamento è intellettualmente scorretto e politicamente scoraggiante.
È gravissimo che chi fa l'amministratore non conosca le regole degli appalti pubblici. Centro Padane Engineering è sì una società in house, ma per legge, quando si affidano incarichi di progettazione, bisogna fare una verifica di mercato per vedere se altri professionisti offrono lo stesso servizio a costi inferiori. Esiste un contratto di servizio con una scontistica del 35%, ma se il prezzo resta più alto di quello di mercato, i dirigenti hanno il dovere di affidare gli incarichi esternamente. Lo impone la legge e ne rispondono davanti alla Corte dei Conti. Ecco perché alcuni incarichi sono stati affidati a studi esterni: esclusivamente per l'interesse dell'ente. E gli interroganti, amministratori di lunga esperienza, dovrebbero saperlo. Se non lo sanno, allora la strumentalizzazione politica è evidente.
Ancora più grave è che tutti e tre gli interroganti — Patelli, Rossoni e Raglio — nel mandato scorso erano consiglieri provinciali e mai, ripeto mai, hanno posto il tema Centro Padane. Non credo siano così sprovveduti da pensare che il problema sia nato in questi ultimi mesi. È un problema annoso, che nessuno ha avuto il coraggio di affrontare. Solo questa amministrazione ha deciso di portarlo alla luce. È poi ridicolo voler far credere che la situazione sia esplosa oggi perché nell'attuale Cda non c'è rappresentanza di quella parte politica. Sarebbe invece segno di responsabilità ammettere che il problema viene da lontano e che solo oggi, senza condizionamenti da cordate amiche, si è deciso di affrontarlo. Prima si è evitato di intervenire proprio per la presenza in Consiglio di Amministrazione di 'amici di corrente'. Questo è grave.
È altrettanto falso e demagogico quanto dichiarato da Valeria Patelli, secondo cui la Provincia dovrà ripianare 500.000 euro togliendoli dalle manutenzioni stradali. Si mente sapendo di mentire. Oggi, nell'assemblea dei soci, si è approvata un'operazione di azzeramento del capitale sociale utilizzando le riserve societarie. Contemporaneamente si è deciso di incaricare un soggetto terzo di predisporre un piano industriale di risanamento della società, per verificare se vi siano margini e possibilità di rilancio. Questo è il modo serio di affrontare i problemi. Le società partecipate devono funzionare bene, nell'interesse degli enti pubblici e dei lavoratori, e non essere ostaggio di giochi di corrente che rischiano di rovinarle. Lo dico fuori dai denti: non mi interessa la tessera di partito di un manager, mi interessa che sia un manager capace. Punto. Basta con il giochino 'prima era meglio perché c'eravamo noi'. Fa solo male alle nostre società. Ricordo anche che l'attuale Consiglio di Amministrazione di Centro Padane Engineering Srl non è stato nominato dall'attuale Presidenza. Noi siamo arrivati a ottobre 2024 e il bilancio doveva essere compito di quegli amministratori garantirlo, perché questo è il mandato di un CdA: mantenere equilibrio e sostenibilità. È troppo facile oggi addossare responsabilità dopo anni di silenzi.
Confermo infine che, entro il mese di luglio, convocheremo il Consiglio Provinciale di Cremona, così come farà Brescia e gli altri enti soci, per ratificare le decisioni deliberate oggi dall'assemblea dei soci. Quando sarà pronto il piano industriale di risanamento, non sarà il solo Presidente a valutarlo, ma l'intero Consiglio Provinciale. E spero che, in quella sede, non si assista più ai teatrini di rivendicazioni politiche del centro destra, ma prevalga il senso di responsabilità verso i dipendenti di Centro Padane e verso l'Ente Provincia. Se il piano industriale sarà soddisfacente, si procederà. Se non lo sarà, e se la società non potrà continuare in queste condizioni, allora, tutelando i lavoratori, si prenderanno le decisioni definitive che si devono prendere. Questo significa amministrare con serietà".
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