21 giugno 2024

Nei laghi di Mantova si può fare il bagno. Per i cremonesi resta un sogno tornare a "Pennello Beach". Albera: purtroppo nessuno ha mai chiesto a Cremona un punto di balneazione

Nei laghi di Mantova si tornerà a fare il bagno. Non in tutta l'estensione del Lago Superiore ma in alcune parti sì. E’ stata resa nota l’ordinanza del sindaco di Mantova Mattia Palazzi che disciplina, ai fini della sicurezza e dell’incolumità dei bagnanti, la balneazione, nel Lago Superiore nel territorio di competenza del Comune di Mantova. Durante la stagione balneare è consentita la balneazione e ogni attività sportiva che comporti l’immersione in acqua nella porzione del Lago Superiore adiacente al tratto di sponda destra dal chiosco “Zanzara” al chiosco “Che c’è c’è” e nella porzione del Lago Superiore adiacente al tratto di sponda sinistra antistante la Società Canottieri Mincio dal Ponte dei Mulini al canale Cavo Parcarello. Lo spazio acqueo espressamente riservato alla balneazione, che nella stagione balneare 2024 consente ai bagnanti l’accesso al lago in sicurezza, è costituito da una piccola area con ghiaia degradante verso il lago ubicata nella porzione antistante la sponda destra tra il chiosco Zanzara e il pontile esistente e opportunamente delimitata in acqua con boe segnaletiche di colore giallo.

Dunque il sindaco di Mantova Palazzi ce l'ha fatta a portare il mare a Mantova. Era una delle promesse fatte dal primo cittadino ai mantovani durante le ultime elezioni amministrative. Ai cremonesi resta il sogno di poter fare altrettanto nelle acque del fiume Po, come accadeva cinquant'anni fa. Guardate le fotografie di Faliva che dimostrano l'attrattiva che esercitava il grande fiume. Basta guardare le biciclette e il nutrito numero di motorini e Vespe parcheggiati sotto gli alberi prospicenti lo spiaggione: quasi tutta Cremona era lì. "Le nostre spiagge di allora -  scrive Giorgio Bonali - hanno lasciato sicuramente il ricordo dei primi innamoramenti, magari per le ragazze più ammirate che ci affascinavano collettivamente...Si giocava con la palla in spazi che permettevano di non distrurbare le signore sedute sotto l'ombrellone, attente al comportamento dei figli e soprattutto delle figlie". "Dalla parte cremonese, nella zona delle colonie e del campeggio in fregio alle lanche, era frequentata la cosiddetta 'riva dei bruti' quella striscia di sabbia tra il fiume e le acque stagnanti che emergeva in tempi di secca o in alternativa il 'pennello'. In questi spazi sembrava svilupparsi una immobile sfilata di uomini in pantaloncini da bagno, che prendevano il sole rigorosamente in piedi, guardando l'acqua scorrere. - racconta ancora Giorgio Bonali - C'era anche il momento tanto atteso per buttarsi nella fresca acqua del fiume, allora balneabile, che forniva pesce fresco valido per una frittura, gradevole alternativa ai salumi delle merende da 'Burtùl'".

Ma il Po può tornare ad essere balneabile? Secondo Giorgio Albera, già presidente dell'Azienda Regionale dei porti di Cremona e Mantova dal 1995 al 2005, sì. Il problema che negli ultimi dieci anni si è rinunciato alla creazione di un sito per la balneazione nel fiume. "Da 10 anni Cremona gira le spalle al Po al quale deve la sua stessa esistenza: la Giunta Galimberti -Virgilio ha rinunciato anche a un possibile sito balneabile sul Po - ci ha scritto Giorgio AlberaLa vicenda iniziò nel 2018 quando Anna Barchiesi, responsabile del dipartimento di prevenzione medica della ATS Valpadana ebbe a dichiarare "Da anni le analisi ci dicono che sia in provincia di CR che di MN la qualità dell 'acqua di balneazione di competenza è scarsa. 
Considerata però la tendenza da parte dei cittadini di riappropriarsi del proprio territorio frequentando le rive dei nostri laghi e FIUMI- continua Barchiesi - ATS Valpadana aderendo a un progetto coordinato da Regione Lombardia,ha valutato di inserire per la prossima stagione balneare, sul portale Acque ministeriale , due "Punti Studio per la Balneazione" uno sul territorio CREMONESE e un sul territorio mantovano , in due località rivierasche ( Lago Superiore di Mantova- Fiume PO in Comune di CREMONA) ai fini della classificazione dell' acqua" .
Risultato: mentre il Comune di CREMONA IGNORA e RIFIUTA inspiegabilmente  questa opportunità offerta da ATS Valpadana , a Mantova si iniziano subito le attività di monitoraggio delle acque che , dopo 4 anni come previsto dalla legge, hanno consentito al Sindaco di Mantova nell' aprile del 2023 di rimuovere dopo 45 anni il divieto di balneazione nel Lago Sup di Mantova! 
Quale risultato straordinario di risanamento ambientale poter ritornare dopo mezzo secolo a potersi bagnare nelle acque davanti alla propria città! 
Un risultato che sì sarebbe potuto ottenere anche per le acque del Po davanti a Cremona, posto che nel 2018 la qualità delle acque a CR e a MN era simile, se solo la Giunta Galimberti-Virgilio non si fosse rivelata inadempiente e avesse invece subito attivato, come fece Mantova, un "punto studio balneazione " sul fiume Po che in questi 4 anni avrebbe fornito dati preziosi sullo stato della qualità dell acqua del fiume 
In questi ultimi anni la qualità dell'acqua del Po e in costante miglioramento, come attesta il laboratorio di Milano Depur, gestore del depuratore di Nosedo, ma questa è anche la convinzione di tanti cremonesi che frequentano il Po che sia alla vista che al contatto diretto pensano a ragion veduta che in molti giorni dell'anno il Po sia ormai balneabile.  Purtroppo però a causa del disinteresse per il Po di chi ci ha amministrato mancano i dati per poter eventualmente rimuovere il divieto di balneazione nel Po davanti a Cremona ' 

Nelle foto di Faliva la spiaggia del Pennello quando il Po era balneabile, vespe e motorini parcheggiati e i lavori al lago di Mantova con la spiaggetta a sassi dove si potrà fare il bagno


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commenti


Daniro

22 giugno 2024 08:05

Poi torneranno storioni, anguille, cavedani e alborelle. Si omette di dire che a monte di Cremona ci sta più della metà del bacino idrografico del Po e che la qualità delle acque non dipende certo dal nostro sistema depurativo che, peraltro, funziona. Si ignora che il sistema fluviale è stato pesantemente modificato con la canalizzazione, la sottrazione di milioni di metri cubi di sabbie dal potere autodepurativo, che sono spariti lanche e boschi naturali, che la golena è una zona di produzione di agricoltura intensiva che scarica in maniera puntiforme. E le ultime piene hanno portato sulle rive e attaccati ai rami degli alberi quantità impressionanti di rifiuti che nessuno smaltisce. Certo sarebbe bello avere un fiume più pulito e anche balneabile ma non è con queste sterili polemiche che si potrà realizzare.

Stefano

22 giugno 2024 11:28

Pura sciocchezza sterile la balneazione nel Po

michela

22 giugno 2024 18:13

il fatto che parli della giunta Galimberti-Virgilio fa capire come non può essere in alcun modo opbiettivo