Nel libro di Padre Georg anche i momenti della cremonese Rossella Teragnoli accanto a Papa Ratzinger
E' una delle quattro 'Memores', le governanti che hanno vissuto a fianco di Ratzinger accompagnandolo nella quotidianità sino alla fine. Rossella Teragnoli, ex assistente sociale di Soresina, è citata spesso (singolarmente o con le altre religiose laiche che hanno fatto voto di povertà, castità e obbedienza) da Georg Gänswein, il segretario personale di Benedetto XVI, nel suo 'Nient'altro che la verità' (Piemme), il libro, scritto con il vaticanista Saverio Gaeta, che ha sollevato tante polemiche.
Il sacerdote tedesco parte dal 2003, da quando ad occuparsi della casa del cardinale diventato prima Papa e poi Papa emerito “ci pensò Carmela Galiandro, consacrata tra le Memores Domini di Comunione e liberazione. Ratzinger si era trovato bene, cosicché nei primi giorni del pontificato, tramite il sostituto Sandri, fu chiesto all'allora presidente di Cl don Juliàn Carròn se ci fosse la possibilità di avere quattro Memores per l'appartamento papale. A Carmela si aggiunsero così Loredana Patrono, Cristina Cernetti e Manuela Camagni, che purtroppo morì il 24 novembre 2010 a causa di un incidente stradale”. Per sostituirla “giunse la lombarda Rossella Teragnoli, che con le altre ha poi mantenuto la preziosa presenza delle Memores anche nel Monastero (dove, all'interno del Vaticano, Ratzinger si trasferì dopo l'elezione di Francesco, ndr): lei si occupava delle stanze dei segretari e del loro guardaroba, la marchigiana Cristina di sacrestia e cappella mentre la pugliese Loredana era più impegnata in cucina e la conterranea Carmela collaborava con lei per la preparazione di dolci e curava il guardaroba del Papa”.
Rossella e le sue consorelle sono state testimoni di alcuni delle ore più difficili del papato di Benedetto XVI come il 'Vaticanleaks', lo scandalo provocato dalla diffusione di documenti riservati della Santa Sede. “Per affrontare di petto la situazione, in accordo con il Pontefice, convocai loro due (il secondo segretario Xuereb e l'aiutante Paolo Gabriele, ndr), insieme con le Memores e anche suor Birgit - ricorda l'autore del libro -. Chiesi a ciascuno se fosse stato lui a consegnare quei documenti, e tutti negarono con fermezza. A quel punto fui molto duro e, rivolgendomi direttamente a Paolo, lo accusai del furto”.
Rossella e le altre hanno vissuto da vicino anche i momenti della rinuncia al papato di Benedetto XVI, che “alle Memores parlò” il 7 febbraio 2013, quattro giorni prima dell'annuncio. “Per ciascuna fu ovviamente un momento di grande commozione”.
Il Papa emerito si trasferì prima a Castengandolfo e in seguito al Monastero. Il suo segretario affida a queste pagine un altro ricordo.
“Quando si trattò di definire esattamente il progetto di ristrutturazione del Monastero, Benedetto mi disse che era indeciso se restare con tutte le quattro Memores poiché temeva di 'approfittare' della loro benevolenza, Anche dietro le mie insistenze e dopo averle consultate personalmente, concordò che si era creata una vera e propria famiglia e che era dunque opportuno mantenerla sino alla sua morte, Perciò il secondo piano venne destinato alla loro vita comunitaria, con quattro stanze e il salone comune”.
Si passa poi al rapporto tra i due papi. Francesco “portava generalmente in dono del vino e un barattolo di 'dulce de leche', la gustosa crema a base di latte originaria dell'Argentina” mentre Benedetto “ricambiava con il limoncello fatto dalle Memores con i limoni del nostro giardino e con i dolci tipici della Baviera”. A fine gennaio 2020, la discussa vicenda del 'prefetto dimezzato'. Bergoglio 'licenzia' il più strettto collaboratore del suo predecessore: “D'ora in poi rimanga a casa, Accompagni Benedetto, che ha bisogno di lei, e faccia scudo”. Scrive padre Georg: “Tornai al Monastero e durante il pranzo lo raccontai alle Memores e a Benedetto, il quale commentò, tra il serio e il faceto, in modo ironico: 'Sembra proprio che Papa Francesco non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode'”. Grande spazio è riservato alla descrizione della normalità dei giorni trascorsi al Monastero, dove “il ritmo cadenzato della vita consentì a Benedetto la tranquillità per una costante meditazione anzitutto della liturgia quotidiana e, più in particolare, per la preparazione di significative omelie sulle Letture domenicali, che le Memores hanno amorevolmente registrato e trascritto”.
La domenica e nelle festività liturgiche quel ritmo cambiava “con la Messa alle 8.30 e la recita dell'Angelus alle 12, seguendo in televisione Papa Francesco. Il pomeriggio era dedicato all'attività culturale; nei primi tempi ascoltavamo opere liriche e concerti in cd mentre negli ultimi anni li abbiamo visti in dvd. Al termine, una delle Memores leggeva ad alta voce un libro, e una delle scelte predilette da Benedetto era la serie di racconti di Giovannino Guareschi su don Camillo e Peppone”. L'ultima citazione per le quattro religiose laiche è a proposito degli ultimi giorni di Ratzinger.. “Il 24 dicembre 2022, nella cappella Mater Ecclesiae, ho presieduto la consueta Messa del mattino e il Papa emerito ha concelebrato all'altare, seduto sulla sedia a rotelle. Alle 18.30 della sera e alla 9 di domenica 25 dicembre abbiamo celebrato nel medesimo modo le Messe di Natale, sempre alla presenza delle quattro Memores e anche di suor Birgit”.
Il 31 dicembre la morte di Benedetto e il 5 gennaio 2023 i solenni funerali in piazza San Pietro. Tra i fedeli in prima fila lei, Rossella Teragnoli.
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