Nuova vita per gli straordinari portici di Castelponzone, non solo un restauro ma il fascino di un importante casato che ritorna alla luce
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Castelponzone, frazione del Comune di Scandolara Ravara in provincia di Cremona, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. È conosciuto per i meravigliosi portici, i suggestivi strettini che lo caratterizzano e la tradizione dei cordai. Nonostante gli abitanti, ad oggi, siano 295, l’affascinante borgo che ha perso le mura non smette di stupire. La sua popolazione si impegna costantemente per preservarne bellezza e fascino attraverso continue ricerche, iniziative culturali ed opere di ristrutturazione.
“Gli interventi in programma vogliono aggiungere un ulteriore tassello alla riqualificazione del tessuto urbano storico ed ampliarne le potenzialità con una forte apertura verso il territorio – sottolinea Lia Bellingeri, Assessore alle Attività Culturali e Scuola del comune di Scandolara Ravara - desideriamo far rinascere le nostre terre, sono luoghi con una grande importanza storico-culturale, vogliamo renderli attrattivi, molte botteghe da troppi anni sono chiuse, i bellissimi portoni in legno che le caratterizzano meritano di essere riaperti”.
Una strategia di rinascita che vuole valorizzare la conoscenza del territorio per contrastarne il progressivo abbandono.
“Questa prima fase di recupero vuole essere un primo tassello di una più vasta strategia di valorizzazione. Il Borgo è intimamente legato al suo territorio nel bacino di confluenza tra i fiumi Oglio e Po, ai suoi centri di maggior importanza che hanno fatto la storia di queste zone ed hanno lasciato preziose testimonianze nelle strutture urbane dei paesi, nelle architetture delle pievi, nei castelli, nelle grandi cascine a corte chiusa – spiega l’Architetto Aristide Braga, Responsabile Tecnico che ha seguito l’intero progetto - Da Sabbioneta (patrimonio dell’Unesco) e gli altri Borghi Gonzagheschi tra cui Isola Dovarese, Rivarolo Mantovano, Bozzolo e Pomponesco; Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce; centri più importanti quali Parma, Cremona e Mantova, rispetto ai quali Castelponzone si trova in posizione baricentrica, oltre ai castelli del Ducato di Parma, appena oltre il Po – continua - I portici di via Mazzini sono l’elemento architettonico più importante del centro storico del Borgo. Sotto i loro occhi si aprono quasi tutte le vecchie vetrine delle attività economiche che un tempo hanno reso fiorente Castelponzone. Fino a qualche mese fa i portici erano pavimentati in cemento, al di sopra di un preesistente pavimento in pianelle di cotto deteriorate dall’usura e dal tempo. La nuova pavimentazione è stata riproposta in pianelle di cotto fatte a mano e poste a correre, nel rispetto di quanto preesistente, lungo il camminamento, e a coltello, con funzione di contenimento, tra le luci dei portici. Non solo. I portici verranno illuminati con armature poste a soffitto, a basso consumo energetico e a luce calda, con montanti e scatole di derivazione in cavidotti di rame. L’opera verrà completata con la posa di segnaletica e arredo urbano”.
In queste settimane, infatti, sono in atto importanti lavori di riqualificazione che interessano la via principale del suggestivo borgo. Gli antichi portici cinquecenteschi, che ne caratterizzano l’aspetto e si snodano su entrambi i lati nella zona centrale del paese, sono i protagonisti di questa prima fase dell’importante recupero inserito all’interno degli interventi finanziati da Regione Lombardia per la riqualificazione e valorizzazione turistico-culturale dei borghi storici.
Solo la parte centrale e la zona nord del borgo sono state interessate in anni recenti dai lavori di sostituzione dell’asfalto con pavimentazioni in ciottolato come erano in passato. La presenza delle antiche pavimentazioni è ancor oggi visibile in alcune piccole porzioni periferiche addossate alle case e non interessate dalle asfaltature. Il progetto si propone di proseguire l’intervento coinvolgendo le zone strategiche del borgo.
Per comprendere il valore storico culturale di queste terre è necessario parlare dei Conti Ponzoni. L’antica e potente famiglia cremonese, conosciuta oggi come Marchesi Ala e Conti Ponzone, è stata segnata da diverse vicissitudini storiche difficilmente riassumibili in poche righe. Sicuramente una preziosa documentazione del Casato Ponzone è depositata presso l’Archivio di Stato di Cremona.
Castelponzone, anticamente, era denominato “Castello detto Castelletto dei Ponzoni” dal nome della famiglia dei Conti Ponzoni che lo hanno eretto come feudatari sin dalla data certa del 1416. È sempre stato un piccolo paese florido, caratterizzato da un commercio ed un artigianato indipendente più che dalla attività agricola così come avveniva in modo differente negli agglomerati urbani confinanti.
I caratteristici portici di Castello (abbreviativo di Castelponzone dato dai suoi abitanti) con le numerose botteghe e negozi che si dispongono lungo di essi e che si affacciano sulla via principale sono la viva testimonianza di un importante passato basato proprio sul commercio.
L’attività di Castelponzone è nota anche per l’antica tradizione dei “cordai”, un lavoro artigianale relativo alla realizzazione di corde e funi, ormai, mestiere pressochè scomparso ma così importante che tra il XV ed il XVI secolo diede origine ad un vero e proprio gergo.
Sempre nel XV secolo Castelponzone fu un punto di fondamentale importanza come costante testimone delle lotte tra le due potenti famiglie cremonesi dei Ponzone e dei Cavalcabò, ora alleate talvolta nemiche, al variare degli interessi di ciascuna di loro.
Nel 1648, durante la fase conclusiva della guerra dei trent’anni, i soldati francesi assediarono e distrussero la rocca, successivamente ricostruita nel 1659 per opera del Conte Nicolò Ponzone.
La Rocca dei Ponzoni venne demolita definitivamente a metà dell’ottocento lasciando il borgo caratterizzato da una struttura urbana chiusa, con due porte d’accesso, fatta di isolati quasi regolari divise da vie principali e vie secondarie dette “strettini” proprio così come appare oggi.
Questa Rocca o, come accennato in precedenza, Il Castello era circondato da un ampio fossato. Purtroppo di questo gioiello non c’è più traccia anche se i recenti lavori di recupero della strada acciottolata hanno riportato alla luce nuovi elementi che regalano ulteriore materia di studio per ridare valore ad un casato di grande rilievo storico e culturale anche per l’importante legame di parentela con Sofonisba Anguissola, una delle principali pittrici italiane del Cinquecento, straordinaria ritrattista che fu la prima artista femminile ad essere conosciuta non solo in Italia ma in tutta Europa. Questa, però, è un’altra importante pagina di cui vi parleremo prossimamente.
Il passato compone ogni tassello di ciò che chiamiamo l’oggi, nulla esisterebbe senza di esso, a noi non resta che scoprirlo.
Noi di CremonaSera abbiamo incontrato l’Assessore alle Attività Culturali e Scuola del comune di Scandolara Ravara Lia Bellingeri ed il Responsabile Tecnico che ha seguito l’intero progetto Architetto Aristide Braga, i particolari degli interventi di restauro nel video qui sotto.
(Le foto ed il video sono di Gianpaolo Guarneri fotostudioB12)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Elena Staccioli
13 ottobre 2023 08:39
Articoli sempre più interessanti , perché non li raccogliete in un libro?
Se lo fate mi potreste avvertire?
Non abito a Cremona né in Lombardia
Elena Staccioli
Mariateresa
14 ottobre 2023 14:23
Mi fa molto piacere (proprio nelle giornate autunnali del FAI) la notizia che l'antico borgo di Castelponzone sta tornando a nuova vita grazie a un restauro conservativo rispettoso della sua tradizione storica inserita in un contesto territoriale molto importante.
Fate pubblicità!