Nuovo Ospedale: un'occasione di rilancio per la sanità territoriale. Il Terzo Settore e le associazioni chiedono integrazione, innovazione e partecipazione
A riaffermarlo in modo costruttivo e aperto al dialogo una decina di associazioni di volontariato che a Cremona operano nel campo sanitario e socio assistenziale.
Queste importanti realtà associative in questi giorni hanno preso carta e penna e tutte insieme hanno scritto una lettera al Sindaco di Cremona, al Presidente del Consiglio Comunale, al Presidente della Provincia e al Direttore Generale dell'ASST.
Si tratta di ACCD, ADMO Prov., Angeli Custodi, Articolo 32, AVIS Cremona, CRI-Cremona, Donatori Tempo Libero, La Tartaruga, Occhi Azzurri, Futura.
«Un ospedale moderno – sottolineano – deve essere connesso alle Case di Comunità, alla rete della cronicità, ai servizi domiciliari e riabilitativi, soprattutto in vista dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle fragilità».
Nel testo della lettera che chiede alle Autorità cittadine passaggi molto importanti che riguardano...
• Coinvolgimento della comunità: istituzioni locali, cittadini e associazioni devono avere voce nella definizione dei servizi, affinché rispondano ai reali bisogni del territorio.
• Gestione integrata delle patologie croniche: la rete territoriale deve prevenire il sovraccarico ospedaliero e garantire continuità assistenziale.
• Centralità delle Case della Comunità: fondamentali per la presa in carico di pazienti fragili, anziani e con malattie rare, anche tramite strumenti di telemedicina e percorsi personalizzati.
• Utilizzo delle tecnologie avanzate: piattaforme digitali e intelligenza artificiale possono supportare il processo decisionale clinico, migliorando accuratezza e appropriatezza delle cure.
• Collaborazione con l'università: elemento strategico per attrarre competenze e favorire ricerca, formazione e sviluppo.
Le associazioni firmatarie si dichiarano disponibili a collaborare attivamente con ASST, Comune e Provincia e altri attori coinvolti, affinché il nuovo ospedale diventi realmente un motore di innovazione per tutta la sanità cremonese.
"La salute è un bene comune. Innovazione e prossimità devono camminare insieme per garantire equità, qualità e sostenibilità,"
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Alessandra
19 aprile 2025 04:55
Credo si sia perso di vista il valore dei soldi, guardiamo a un bel ospedale e non ai medici ,infermieri ecc ecc. Chi sta male vuole essere curato e non avere un nuovo ospedale.
E il massimo è vedere che si stanno spendendo soldi pubblici per sistemare quello in essere per poi demolirlo,ecco io proprio non capisco
Manuel
19 aprile 2025 06:39
È proprio così!
Oramai non vogliono più fermare il “treno” lanciato verso l’assurdo... e non è solo questione di orgoglio, credibilità.
Credo solo una grave crisi economica o un audace magistrato possano riuscire a porre fine all’oscenità.
Pierpa
19 aprile 2025 06:40
"La salute è un bene comune", scrive la Coalizione dei Volonterosi. Anche i prospettati 250 milioni di euro di spesa (vedremo a consuntivo quale sarà il saldo) sono un bene comune. Più medici, infermieri, strumenti, o Ospedale Disneyland con laghetto e paperelle?