Parrocchie, Comuni e Terzo Settore produrranno energia "pulita" per aiutare le comunità
Presentate oggi in Curia Vescovile le prime quattro capofila del progetto di Comunità Energetiche Rinnovabili. Introdotto da Eugenio Bignardi, responsabile dell'Ufficio alla Pastorale Sociale della Diocesi di Cremona, l'incontro ha presentato un progetto frutto della collaborazione fra diverse realtà e che si pone l'obiettivo di ridurre le povertà energetiche con il miglioramento climatico.
"Mettere attenzione alle Comunità Energetiche pone le basi per costruire una nuova esperienza di comunità, così come qualche anno fa si faceva con le casse rurali" spiega Bignardi "creare alleanze con le famiglie può risolvere il problema sempre più crescente della povertà energetica, ovvero delle persone in difficoltà a pagare le bollette ormai alle stelle".
L'Ing. Giuseppe Dasti ha spiegato nel dettaglio in cosa consiste questa mutualità, ovvero nel creare vere e proprie reti di collaborazione fra vari elementi laici e religiosi delle comunità. "Si parte dalla realtà comunale, ma in futuro si potrebbe pensare anche più in grande. In un esempio da noi preparato abbiamo calcolato che ciascuna comunità ella quale fa parte l'azienda, la chiesa, il comune, i privati, ciascun impianto presente nella rete può contribuire a sopperire alla povertà energetica arricchendo la collettività, impattando meno sull'ambiente grazie ad un inferiore produzione di Co2 e rendendo sostenibile il nostro futuro."
Capofila di questo ambizioso progetto sono le comunità di Soresina (Parrocchia, Comune, Fondazione "Benefattori Soresinesi"), Piadena Drizzona (Parrocchia, Comune, Cooperativa "Il Gabbiano"), Sospiro (Fondazione Sospiro, Comune, Parrocchia), Gussola (Unione dei Comuni "Terrae Fluminis", Parrocchia).
I benefici promessi non sarebbero soltanto economici, ma anche ambientali e sociali. Già dall'enciclica Laudato Si' di Papa Francesco la richiesta al mondo di cambiare rotta verso un'ecologia integrale portava a riflessioni importanti sulla situazione del pianeta. La stessa Cremona pochi giorni fa ha vissuto sulla propria pelle i devastanti effetti di una natura sempre più aggressiva in conseguenza al riscaldamento globale ed all'inquinameno.
"Senza costringere i presenti a virare altrove da un incontro giustamente molto laico, vorrei riassumere questa iniziativa con un concetto: servirsi del creato servendo il creato" chiude il Vescovo Napolioni, "perchè una comunità non lo sia soltanto dal tetto in sù con i fotovoltaici, ma lo sia anche dal tetto in giù. Una Comunità che si fa Energia e speranza nel Rinnovamento". Il prelato ha quindi declinato la definizione di Comunità Energetica Rinnovabile auspicandolo come "sottotitolo per ciascuna parrocchia".
I quattro progetti verranno presentati al Bando istituito da Fondazione Cariplo e, come ha concluso l'Ing. Dasti, "faremo di tutto per farli rientrare nel finanziamento tutti e quattro".
Cariplo infatti si ripropone, oltre a fornire assistenza tecnica e legale nella fondazione di queste figure giuridiche "no profit", di finanziare una parte degli investimenti in campo dell'efficientamento energetico rinnovabile compiuti dalle comunità.
Tutti gli utenti che aderiranno volontariamente alle CER avranno la possibilità, quindi, di produrre, consumare e gestire l'energia elettrica rinnovabile, fornendo aiuto anche a chi è in difficoltà, in un'ottica di mutuo sostegno oltre che di sostenibilità e di attenzione al clima.
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