Partiti i 70 Grest della diocesi di Cremona al servizio di migliaia di bambini e bambine. Il ruolo degli educatori
Sono circa 19mila i protagonisti dell’edizione 2025 del Grest: TocToc. Come sempre sono numeri importanti quelli dei 70 Grest che in diocesi di Cremona, finita la scuola (per la maggior parte da lunedì 9 giugno), aprono le porte per una intensa estate fatta di divertimento e stare insieme, tra attività, giochi e occasioni di crescita e spiritualità. Tutte le parrocchie sono protagoniste: in autonomia, in unità pastorale o anche con sinergie tra oratori “vicini”. Mettendosi a servizio di quasi 14mila tra bambine e bambini, ragazze e ragazzi… e altrettante famiglie. Una macchina che per settimane ha scaldato i motori con le tante persone che garantiscono questa esperienza: i don affiancati da 5.400 adolescenti come animatori, più di 70 educatori professionali (di cui 55 assunti proprio per l’estate) e poi giovani volontari, insieme ad adulti che offrono parte del loro tempo anche per i servizi più pratici.
È questa la fotografia del Grest di quest’anno, che come sempre si configura un’occasione pastorale come poche, perché «offre l’opportunità – ricordano dalla Federazione Oratori Cremonesi – di condividere con i bambini, i ragazzi e gli adolescenti un’esperienza bella e coinvolgente; interpella le famiglie di chi vi prende parte; chiede a tutta la comunità di intenderlo come strumento educativo e di annuncio della fede. Certo non si può pensare che la sua buona riuscita sia frutto unicamente della Provvidenza o della fortuna, ma occorre che tutta la comunità cristiana adulta, titolare della proposta, se ne senta corresponsabile».
A caratterizzare il Grest del 2025 per le dieci diocesi Lombarde c’è il legame chiaro con il Giubileo, con il titolo TocToc a richiamare il suono di chi bussa alla porta (pensando alla Porta Santa). «Vogliamo guardare al Giubileo – spiega Federica Crotti, segretaria di redazione del progetto regionale Cre-Grest sul numero estivo de Il Mosaico – come un evento straordinario da celebrare e che sentiamo prezioso per rileggere l’ordinario, riscoprire uno stile di abitare la storia più umano, fraterno e sostenibile, facendoci fare esperienza di un Dio venuto tra noi a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore (Luca 4, 18-19). E il Giubileo è un anno di grazia del Signore nel quale desideriamo riscoprire la relazione con Lui, facendo memoria delle grandi cose compiute nella nostra vita, ma soprattutto del suo essere accanto a noi oggi e sempre. Il Giubileo non solo con uno sguardo rivolto al passato, ma al presente da vivere e al futuro da costruire. E allora l’immagine principale che desideriamo consegnare è quella di una porta a cui bussare perché l’esperienza di bene si apra di fronte a ciascuno e ci possa raggiungere un annuncio: “Io sono con voi tutti i giorni” (come precisa il sottotitolo, ndr). Io ci sono, incontrando la straordinarietà di un Dio che non ci abbandona. E questo sì che può davvero cambiare l’ordinario, scoprendo di non essere mai soli. Il Giubileo mostra il volto di Dio misericordioso e fedele, che ci ama a tal punto da rimanere e camminare con noi. È Lui il primo pellegrino di speranza. E allora anche noi siamo invitati, da pellegrini di speranza, a bussare alla porta per trovarLo con noi tutti i giorni. Per incontrare i fratelli e vivere con loro esperienze che abbiano il sapore dell’inedito e il profumo di un cammino più umano da percorrere insieme».
Proprio al Grest TocToc è dedicato il numero estivo de Il Mosaico, il trimestrale della Diocesi di Cremona in distribuzione gratuita nelle parrocchie, in abbinata al bollettino parrocchiale o a disposizione in chiesa e in oratorio. Un numero rivolto in particolare alle famiglie degli iscritti (genitori, ma anche nonni e zii) cui è rivolta la lettera “Care famiglie, ci vediamo al Grest”. Un giornale che per l’occasione guarda anche a bambini e ragazzi con “L’estate di Leo”, una storia illustrata realizzata in collaborazione con il Centro fumetto Andrea Pazienza di Cremona.
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commenti
Marco
10 giugno 2025 11:11
Gli oratori vanno preservati, vissuti e frequentati.
Sono un polo d'integrazione incredibile e non si possono lasciare in balia a qualche banda di ragazzi che pensano di farselo territorio proprio mettendo a dura prova la convivenza pacifica e facendo allontanare le famiglie.
Deve essere chiaro che gli oratori NON sono luoghi pubblici ma proprietà privata della Chiesa Cattolica.... Chi entra deve avere il beneplacito del Sig.Parroco e deve seguire le regole semplicissime dal rispetto e del vivere civile.
Ma pare che questo in molti non sia ben chiaro o conosciuto.
E gli oratori si spopolano...