Per protesta detenuti appiccano il fuoco nel carcere di Cremona, 80 evacuati
Allarme ieri sera nel carcere di Cremona. Un gruppo di detenuti è stato evacuato da due reparti del carcere di Cà del Ferro, secondo quanto riferito dal sindacato di polizia penitenziaria Uilpa, a casua di focolai appiccati in alcune celle. Verso le 22 di ieri sera, alcuni detenuti hanno appiccato il fuoco alle rispettive celle, raccontano rappresentanti del sindacato, le fiamme si sono propagate coinvolgendo due piani del fabbricato e rendendo necessaria l'evacuazione di circa ottanta detenuti, che sono stati spostati nei cortili di passeggio, per evitare intossicazioni. Secondo l'Uilpa: "a scatenare la protesta incendiaria è stata la decisione dell'autorità sanitaria di sospendere la somministrazione di un farmaco a tossicodipendenti e soggetti con disturbi psichiatrici", che in carcere "viene usato come merce di scambio", e "sostituirlo con un altro". Per appiccare le fiamme sarebbero stati utilizzati materassi, lenzuola e olio. I vigili del fuoco avrebbero impiegato alcune ore per domare l'incendio, ma non ci sarebbero feriti. Il carcere è presidiato all'esterno dalle forze dell'ordine", racconta Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa.
Il carcere di Cremona non è nuovo a proteste e violenze. Una settimana fa un detenuto straniero si è tagliato e ha dato fuoco alla propria cella. Subito dopo un altro detenuto straniero si è lesionato il corpo, tagliandosi, e ha dato fuoco anche lui al materasso e ad altri oggetti della propria cella. Il fumo si è propagato per tutta la sezione, tanto che un poliziotto è stato trasportato in ospedale in camera iperbarica. Il giorno dopo, il 27 maggio un altro detenuto ha tentato di strangolare un poliziotto. Nel contempo ci sono stati tre tentativi di impiccamento di altrettanti detenuti in un altro reparto, per fortuna sventati in tempo.
L'ultimo rapporto Antigone – che annualmente documenta la situazione delle carceri– racconta che nella casa circondariale di Cremona al 31 marzo scorso i detenuti stranieri erano il 71,8% del totale, la quota più alta tra tutti i penitenziari italiani. I detenuti avrebbero poi bisogno di lavorare, ma a Cremona non sono previste possibilità di impiego. Le condizioni in cui versa il carcere di Cremona sono a dir poco allarmanti è la denuncia del Sindacato di Polizia Penitenziaria SiNAPPe: pesante carenza di organico; struttura fatiscente e una situazione sanitaria molto carente.
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