Petrella-Simonetta: ecco com'è nata "Due vite" di Mengoni
Ancora complimenti a Marco Mengoni che ha vinto meritatamente Sanremo 2023 con il brano "Due Vite", scritto con Davide ‘Tropico' Petrella e Davide Simonetta. Ma com'è nata la canzone? A spiegarlo sul suo profilo Instagram, poi ripreso da vari media e siti internet tra i quali Fanpage, ecco è proprio Tropico che, dopo aver pubblicato nelle storie un ‘box domande' con cui invitava i suoi follower a chiedergli qualsiasi cosa, ha risposto al quesito più atteso: "Raccontaci com'è nata Due Vite".
"Eravamo io e il maestro Davide Simonetta nel suo studio. Avevamo due giorni di session a disposizione – ha scritto -. Anche se nessuno dei due lo ha detto, perché certe cose non sono prevedibili, volevamo scrivere il brano per andare a vincere questo Sanremo. C'era un bel mood", ha aggiunto. Ha raccontato che il primo giorno Simonetta ha provato un arpeggio che è stato di grande ispirazione e ha consentito loro di elaborare quasi tutto il pezzo, tranne il ritornello. Avevano già tutto il testo e tutta la melodia, è stata scritta di getto. Successivamente hanno curato solo l'arrangiamento: "Dopo una notte insonne, il giorno dopo c'era anche il ritornello e il primo provino dell'intera canzone", ha rivelato.
La ‘fantastica' notte insonne (così l'ha definita, ndr), l'ha trascorsa in un ostello del piccolo paesino dove Simonetta ha lo studio. Ha raccontato che la mattina si scorgeva un po' di sole dalla finestra e c'erano ancora gli ultimi fiori. "Mi sembrava un posto incredibile", ha scritto. Ha poi aggiunto che erano certi che Marco Mengoni non si sarebbe sottratto, l'avrebbe interpretata e "portata magistralmente" una canzone così. "Abbiamo immediatamente pensato che fosse perfetta per lui", ha aggiunto. "Quando abbiamo ascoltato il suo primo provino, continuavo ad averla in testa, era chiaro a tutti che avevamo una grande canzone tra le mani".
Così parlò via social, poi ripreso da tutti, Davide Petrella, autore ispiratissimo. Chapeau a lui e a Davide Simonetta da Bagnolo Cremasco.
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