28 luglio 2024

Porta Romana, quando la porta era più su a San Michele. Poi altre terre strappate al Po e il nuovo accesso

Quarta e ultima puntata  della ricrca di Maurizio Mollica sulle Porte di Cremona. 

PORTA ROMANA

La Porta Romana nasce come Porta Nova.

Nuova appunto, poiché la vecchia era ubicata in alto, presso S.Michele.

In basso era la fossa Civica che circondava la Fortezza di S.Michele e il suo promontorio sul dislivello sottostante.

 Si ha notizia dal 1200 della Porta del Vescovo ubicata presso S.Michele Vecchio.

Si sa anche che in uno scritto del 7 luglio del 1163 si nomina Borgo S.Michele (fuori le mura ).

Nel 1300 in tale Borgo viene data la presenza di un mulino di proprietà del Vescovo.

Più avanti si menziona la Porta di San Michele , tutto sommato molto vicina alla Porta Ognissanti.

Alla fine del 1300, nel tomo “Cronaca d’anonimo contemporaneo dal 1399 al 1442” si nomina il Castello di Sancto Micaelis .

A metà del 1500 la porta viene chiusa e cessa di esistere sebbene resti la “Propugnacola” così come si vede nella Carta di Campi della fine 1500.

Nel frattempo, qualcosa è accaduto già un secolo prima, la città è scesa e si è allargata.

La Contrada S.Gallo ( Via XX settembre ) si è allungata verso attuale Corso Vacchelli  come prolungamento urbano della città posta in alto e che scende col suo tridente 

( Vie XX settembre – Bonomelli – 11 Febbraio ) .

Non a caso Via Bonomelli si chiamava Borgo S.Raffaele o Prati del Vescovo.

Ma il vero anello di congiunzione tra la nuova Porta ( in basso) e l’assetto della città in espansione del 1500 lo fornisce il toponimo antico di Corso Vacchelli.

Nel 1583 è indicato come “quarterium domorum novarum” e subito dopo la fine della contrada si legge “porta nova”.

La Porta serve alla fruizione logistica del nuovo quartiere che ha allargato la città a nord est, facendo scendere di quota i nuovi insediamenti.

Ora , se la porta  “nova” è  del 1550 e Campi nel 1583 cita il “quartiere delle abitazioni nuove” se ne deduce il perché dello spostamento.

Va però detto che il toponimo “strata domus novarum” appare già nel 1409.

La nuova porta è quindi aperta dopo 150 anni dal consolidamento di nuovi lembi di terra strappati alla vicinanza del Padus che però scende gradualmente in ritirata spostandosi verso sud.

E’ solo quando la zona “nuova” è abbondantemente urbanizzata che la porta viene fatta scendere dalla altura di S.Michele ( livello Romano della città) a quella più bassa della attuale Porta Romana.

Parlano le strade come Via Malombra, Speciano, S.Lorenzo tutte in discesa verso un piano inclinato che scende gradualmente verso l’ex archeo alveo del Padus.

La Porta nel 1600 viene poi chiamata Porta Margherita  per il passaggio di Margherita d’Austria in visita alla città. (4-fine)

Leggi le precedenti puntate:

-Cremona e le sue porte (leggi qui)

-Porta Milano e Porta Venezia (leggi qui)

-Porta Mosa e Porta Po (leggi qui

 

 

Maurizio Mollica


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commenti


Anna L. Maramotti Politi

28 luglio 2024 18:09

Un doveroso grazie. La storia delle porte, troppo spesso ignorata, è un motivo di riflessione. Si tratta di 4 testi da conservare.

claudio

29 luglio 2024 19:49

...dovrebbero essere i nostri amministratori, vecchi e nuovi, a riflettere ed agire, visto lo stato di vergognoso abbandono in cui versa il "Bastione San Giorgio" di Porta Mosa!!!!!!!!!!!!!!!!!!