La storia delle antiche porte di Cremona: Porta Milano e la Rocchetta di San Luca, l'isoletta sulla Fossa Civica fuori Porta Venezia (all'altezza dell'attuale Richetto)
Terza puntata delle ricerche di Maurizio Mollica sulle porte di Cremona.
PORTA MILANO
In origine era detta Porta di San Luca per vicinanza con la chiesa omonima.
Chiudeva la città verso nord ovest in direzione di Milano e, svoltando a sinistra, portava al Castello Santa Croce voluto dai Visconti nel 1300 (Piazza Castello ).
Svoltando invece a destra si camminava sul muro nord della città per oltre un chilometro fino alla Porta Ognissanti (oggi Venezia ).
Accanto alla Porta detta San Luca, vi era nel 1400 una fortezza detta Rocchetta di S.Luca che fu assalita di notte dai Veneziani nello stesso periodo storico della battaglia fluviale davanti Porta Po menzionata precedentemente.
A lato la porta vi erano due torri dette Paterna e Busella .
Appena fuori la Porta scorreva il Marchionis (ora dietro il bar S.Giorgio in Via delle Acque ) che entrava più avanti in città in zona Via Faerno.
La porta è citata sicuramente in un documento del 1209 e fuori vi era un citato Borgo S.Ambrogio .
Accanto alla Porta S.Luca sorsero nel 1500 i bastioni muniti di contrafforti poiché la zona a nord della città non era protetta dal Po ed era quindi facile assediarla.
Più vicino alla nostra epoca la zona divenne dazio e, casino della Musica, con orchestre che si esibivano sul Vecchio Passeggio che iniziava nei pressi del Cristo Risorto, il tempietto Ottagonale sul lato sinistro della chiesa di San Luca .
La porta monumentale fu costruita nel 1784 da Faustino Rodi e rivisitata nel 1826 da Luigi Voghera.
La piazza fu bombardata il 10 luglio del 1944 e venne ricostruita nel dopoguerra cambiando nome
PORTA VENEZIA
La seconda porta che chiude il lato delle mura a nord della città, collegata dal Vecchio Passeggio alla porta S.Luca su attuale Viale Trento e Trieste.
Va detto che lungo le mura tra le due porte Milano-Venezia vi erano almeno altre 3 porte poi chiuse in epoche e per motivi diversi.
Si tratta di Porta Tintoria o di S.Guglielmo, della Porta Santa Maria in Orto e della Porta Nuova o del Tempio.
La Porta Ognissanti prende il nome dalla vicina chiesa di S.Arealdo che fu dedicata a tutti i santi.
La posizione antica della porta (levatoio e ponte ) era sulla Via Tofane quindi con la ex chiesa di S.Arealdo appena dietro, situata a metà di Via Voghera accanto ad una nota attuale Pizzeria.
Non immaginiamoci quindi la porta come quella monumentale di Voghera costruita alla fine di Corso Umberto I (oggi Corso Matteotti ). La porta medioevale era spostata a destra e dava verso la più bassa Via Ghisleri.
La Porta Ognissanti fu chiusa (stoppata ) nel 1531 ma fu poi riaperta nel 1536 con la specifica di “reformare il ponte et la porta de Ogni Santi”.
Il Ponte e la porta sono infatti perfettamente visibili ancora nel 1583 sulla mappa di Antonio Campi.
Ad inizio del 1600 la zona che si porta verso lo slargo di fine Corso Matteotti viene chiamata Quartiere Piazano e comprende il canton Bellifiori tra le attuali Vie Cavitelli e Voghera.
Nulla di particolare, se non fosse che lungo un viottolo cieco ora sparito e denominato Stretta Sedile, lì nacque Claudio Monteverdi nel 1567.
Una nota particolare merita la isoletta che spesso tutti confondono come la porta ognissanti della Carta Campi ; alla uscita dal Corso non vi era la porta con ponte e levatoio ma un approdo murato e sorvegliato per entrare nella fossa civica.
Ne ho trovato traccia su di un manoscritto di Giuseppe Bressiani detto Le Turbolenze di Cremona e riferito a fatti avvenuti tra il 1647 e il 1648 durante assedio Francese.
Ne ho estratto alcune righe che riporto :
“Già dissi di sopra essere la Porta d’Ogni Santi al suo primiero luogo riportata e nel termine di 49 giorni fu perfezionata con il suo ponte levatoio e porticella e perché tra la porta e la controscarpa della fossa eravi una isoletta cò una tomba di pietra cotta tutta piena di terreno.
Questa fu scavata per introdurvi l’acqua della fossa, essendo stato il soglio di questa elevato da tre braccia ad effetto come nella fossa la acqua più alta restasse e tra essa isola e profilo della porta fu fabbricata una dama ossia sostegno”.
Cerchiamo di immaginare questa “isoletta”, un fazzoletto di terra che sarebbe ora al centro di Piazza della Libertà, in linea forse con Richetto, non più oltre, ma nella aiuola centrale di quella che in epoca fascista cercarono per qualche anno di chiamare Piazza Crispi ma che per i cremonesi da 200 anni resta sempre e solo Porta Venezia. (3-continua).
Per la prima puntata sulla storia delle porte di Cremona (leggi qui)
Per la seconda dedicata a Porta Mosa e Porta Po (leggi qui)
Nelle foto l'attuale Porta Milano dall'alto, l'antica porta San Luca, la porta nelle mappe e una foto della vecchia porta prima dell'abbattimento. Poi l'attuale Porta Venezia, la porta nelle mappe e l'antica isoletta di porta Venezia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti