4 giugno 2022

Prende forma il centro commerciale all'Armaguerra. Altre 4 medie superfici: pet store, centro cura della persona, 2 ristorazioni (take away di 450 metri)

Sta prendendo forma il progetto di riqualificazione dell'ex fabbrica Armaguerra al rondò della Paullese. In questi giorni si stanno collocando su tutta la superficie coperta i pannelli fotovoltaici (già presenti sullo stabilimento chiuso da tempo). Il centro avrà infatti autonomia energetica. Intanto arrivano alcuni particolari su chi andrà ad occupare le cinque medie superfici di vendita previste nel progetto originale. Oltre alla Lidl (la prima ad inaugurare già lo scorso 17 febbraio) sono previsti un pet store, un centro per la cura per la persona, un negozio di abbigliamento e due ristorazioni, una delle quali è un take away da 450 mq vicino al nuovo sottopasso che porta all'Itis. Dopo la frenata dovuta alla difficoltà nel reperire le materie prime, adesso l'Armaguerra è di nuovo tutto un cantiere e la proprietà pensa di poter inaugurare tutti gli spazi entro l'anno. Ricordiamo che l'investimento per realizzare il parco commerciale è di circa 14 milioni di euro (portato avanti dall'imprenditore Davide Corradi, titolare di Dn Soluzioni) e il modello è quello di cinque diverse strutture indipendenti ma con un parcheggio coperto di 247 posti auto (oltre a quelli scoperti) riorganizzando la viabilità automobilistica, ciclabile e pedonale.  Lo studio di progettazione che ha sviluppato la riqualificazione è il Gruppo Wip. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


michele de crecchio

4 giugno 2022 20:54

Pur sollecitato da più parti a ridimensionare l'evidente eccesso di superfici edificabili a scopo commerciale previste nel piano urbanistico ereditato dalle precedenti amministrazioni, il nostro Comune, intimidito forse da una assurda leggina regionale (riconosciuta poi come anticostituzionale grazie all'iniziativa del Comune di Brescia, più coraggioso del nostro), leggina che sembrava vietare tali iniziative, non volle ridimensionare le superfici di terreno azzonate a destinazione commerciale. Ci si accontentò infatti di ridurre la superficie di vendita ammessa nei singoli nuovi edifici dai precedenti 2500 metri quadrati agli attuali 1500 mq. Il risultato pratico è stato quello che, dove prima era, per esemplificare, concesso costruire anche un solo edificio di 3000 mq, se ne possono oggi realizzare due di 1500 mq, oppure tre di 1000 mq ecc. L'impatto sul territorio rimane, nella sostanza identico e, forse, addirittura, peggiora, stante la maggiore difficoltà di coordinamento funzionale ed estetico degli edifici. "Mala tempora currunt" per la nostra città storica che dalla attività commerciale ha sempre, in passato, ricavato la sua principale linfa vitale.