Puntellati la finestra e l'ingresso della chiesa di San Marcellino, inagibile da oltre vent'anni ma utilizzata dal Comune fino a due anni fa
L’ultimo concerto è stato due anni fa, la sera del 30 maggio 2019 con il Messiah di Händel interpretato dal Coro Costanzo Porta e dall’ensemble Cremona Antiqua. Poi da allora la chiesa di San Marcellino e Pietro è stata definitivamente abbandonata. In verità la seicentesca chiesa dei Gesuiti non è mai stata dichiarata agibile dalla Regione, almeno sin da quando la comparsa di una fessura passante lungo il finestrone a serliana sulla parte superiore ha reso evidenti i problemi della facciata, che lentamente, ma inesorabilmente, sta ruotando su se stessa. Ora sia la serliana che l’ingresso sono stati puntellati. Il problema è noto, tant’è vero che anni fa la Regione stessa aveva messo a disposizione 700 milioni di vecchie lire perché un’impresa pavese la sistemasse, anche se ora sarebbe il caso di verificare le condizioni delle fondamenta per evitare danni peggiori. Nonostante questo per anni la chiesa è stata utilizzata come aula per concerti e manifestazioni legate al Festival monteverdiano. E, visto l’interesse, se ne era proposto anche l’acquisto al Comune di Cremona che, però, non l’ha mai presa in carico né ha risposto all’offerta. Ed il problema persiste ormai da decenni, senza possibilità di soluzioni.
La storia dell’edificio è intimamente legata a quella della Compagnia di Gesù, che si insediò nel quartiere prima della conclusione del Cinquecento. Quando nel 1777 l’ordine fu soppresso subentrarono nella cura della chiesa i Frati Conventuali che a loro volta nel 1798 cedettero il posto ai Barnabiti che vi rimasero fino al 1810. La prima pietra fu posta dal vescovo Cesare Speciano nel 1602; la lapide commemorativa della cerimonia di fondazione è tuttora visibile in facciata. La dedicazione ai Santi Marcellino e Pietro ricorda l’aiuto che secondo la tradizione i due martiri diedero ai Cremonesi nella battaglia contro i milanesi svoltasi a Castelleone nel 1213.
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commenti
Roberto
16 settembre 2021 15:52
E' a dir poco disgustoso apprendere queste tristi realtà. E' vergognoso che l'amministrazione comunale non faccia nulla per mantenere vivo il patrimonio artistico della città. E' in atto un 'involuzione culturale. Sono peggio dei barbari!