12 maggio 2022

Qualità dell'aria, la Corte Europea condanna l'Italia: Cremona nelle aree con i più frequenti sforamenti per il biossido d'azoto

Ancora conferme sulla pessima qualità dell'aria a Cremona, così come in molte altre aree d'Italia. E' notizia di oggi che la Corte di Giustizia europea ha accolto il ricorso della Commissione Ue dichiarando l'inadempimento (infrazione) dell'Italia sia per il mancato rispetto, "sistematico e continuativo", del valore limite annuale fissato per il biossido d'azoto in varie zone del Paese.

Tra queste, anche la cosiddetta “zona A” della Lombardia (pianura ad elevata urbanizzazione), area che comprende il Comune di Cremona e svariati altri comuni della cintura urbana, come Bonemerse, Castelverde, Dovera, Gadesco Pieve Delmona, Gerre De' Caprioli, Malagnino, Persico Dosimo, Sesto ed Uniti, Spinadesco.

In base alla sentenza, l'Italia risulta dunque inadempiente agli obblighi di riduzione dell’inquinamento dell’aria. In sostanza, la Corte ha accertato il sistematico superamento dei parametri di legge per il biossido d’azoto in tutte le zone esaminate a partire dall’anno 2010. Sotto la lente, in particolare, negli agglomerati di Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Firenze, Roma, Genova e Catania e, appunto, la “zona A” che comprende Cremona.

Secondo il tribunale l’Italia ha “mancato gli obblighi che le incombevano omettendo anche di adottare, a partire dall'11 giugno 2010, le misure necessarie a garantire il rispetto del valore limite annuale di biossido di azoto nell'insieme delle zone", e in particolare non ha previsto "nei piani relativi alla qualità dell'aria, misure atte a limitare al periodo più breve possibile il superamento della soglia limite".

Inoltre, secondo la Corte "l’oggettivo superamento del valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto è di per sé sufficiente per ritenere l’Italia inadempiente all’obbligo previsto dalla direttiva”. 

LA REPLICA DELLA REGIONE - A fronte della notizia, nel pomeriggio di oggi è arrivata la presa di posizione dell'assessore all'Ambiente di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. "La sentenza della Corte di Giustizia di condanna dell'Italia sul superamento dei limiti dei biossidi di azoto - ha dichiarato - non è una sorpresa; sapevamo da tempo che oggi sarebbe arrivata questa sentenza e che con ogni probabilità sarebbe andata in questa direzione, così come già avvenuto per il PM10 nel novembre 2020 e per il biossido di azoto per la Francia nel 2019".

La condanna, fa sapere la Regione, "non comporta automaticamente sanzioni per l'Italia, ma prende atto che c'è stato un superamento sistematico per il biossido di azoto. Tuttavia, in questi anni la riduzione delle emissioni di biossido di azoto in Lombardia è stata significativa con risultati evidenti sulle concentrazioni e sul conseguente rispetto dei limiti, infatti guardando ai dati si riscontra come a esempio 25 anni fa solo due stazioni in Lombardia rispettavano tale limite. Nel 2021 il limite è stato rispettato in 80 stazioni su 86".

"La Lombardia - prosegue l'assessore all'ambiente - con le Regioni del Bacino Padano e il Governo nazionale sta lavorando alacremente, a maggior ragione dopo la condanna per i superamenti anche del Pm10, per mettere in campo ulteriori misure finalizzate a ridurre gli inquinati con l'obiettivo di evitare l'irrogazione di sanzioni".

La Lombardia, annota la Regione in un comunicato stampa, "sta agendo su tutte le fonti di inquinamento, dall'efficientamento energetico degli edifici pubblici al miglioramento degli impianti di riscaldamento civili, dalla riduzione delle emissioni in agricoltura a quella delle emissioni da traffico, che per gli ossidi di azoto sono particolarmente significative".


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