Rimozione amianto dalla scuola, il cantiere allunga i tempi e il Museo archeologico è costretto a far slittare la riapertura
Avrebbe dovuto riaprire i battenti domani, primo di settembre, dopo la pausa di agosto, ma il pregevole Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona dovrà restare chiuso ancora per un mese. L'apertura slitta infatti a venerdì 1 ottobre, come annuncia il cartello all'ingresso, a causa del prolungarsi dei lavori per la rimozione dell'amianto nella vicina scuola.
Come si può vedere dalle foto scattate questa mattina (in alto a scorrimento), l'ingresso del museo non è impraticabile ma è decisamente poco invitante. Il grande cantiere si allunga fin quasi all'ingresso di quello che è un gioiellino nel cuore della città, arrivando a lambire la porta di accesso con transenne, recinzioni, attrezzature. Non mancano bidoni per l'immondizia allineati sulla destra, appena dopo l'ingresso nel cortile che conduce al museo.
Conferma lo slittamento, non senza una punta di sconforto, Marina Volonté, Conservatrice del Museo Archeologico: “Sì, inizialmente il Museo doveva riaprire il primo di settembre ma visto il protrarsi dei lavori abbiamo dovuto posticipare tutto. Speriamo che i lavori si concludano quanto prima, anche se temo che un periodo di convivenza con il cantiere sarà comunque necessario anche dopo la riapertura”.
Anticipando l'arrivo di novità in occasione dell'apertura del Museo Archeologico, la Conservatrice si dice fiduciosa e si rimette al lavoro tra le splendide sale interne che custodiscono, tra i tanti reperti storici, anche molto del materiale d'epoca romana rinvenuto durante gli scavi per il parcheggio sotterraneo di piazza Marconi.
Il Museo di San Lorenzo (nell'omonima via, una laterale di Corso XX Settembre) è stato aperto al pubblico nel 2009 e di fatto costituisce lo sviluppo della vecchia sezione archeologica del Museo Civico, chiusa alla fine degli anni Novanta. Tra le opere di maggiore interesse custodite al suo interno, come si è detto, diversi reperti affiorati durante la campagna di scavi di piazza Marconi, come frammenti di mosaici, e la ricostruzione della nicchia centrale del Ninfeo, la fontana monumentale che decorava uno dei giardini della domus di piazza Marconi (denominata, appunto, "del Ninfeo").
Tra l'incuria dello spiazzo esterno e il cantiere che si protende verso l'ingresso del Museo, c'è davvero da sperare che i lavori terminino quanto prima e che il Comune voglia rilanciare e valorizzare questo raccolto e prezioso scrigno di storia antica a due passi dal centro città.
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commenti
mario dadda
31 agosto 2021 22:06
In attesa che San Lorenzo - il cui accesso è ridotto a parcheggio/ deposito del cantiere- riapra chissà quando, ci si può sempre consolare a pochi chilometri da noi , andando a visitare il museo archeologico che Piacenza ha da poco aperto nel complesso di Palazzo Farnese . Un museo magnifico , soprattutto dal punto di vista della didattica e dell'allestimento .....
Annamaria Menta
1 settembre 2021 08:14
C'è da sperare che una volta riaperto il museo (mai abbastanza lodata per il suo lavoro Marina Volontè) finalmente si faccia qualcosa di più "dissuasivo" di un "semplice" cartello di diveto di sosta (che dovrebbe già bastare ed avanzare, in una città civile) nel cortile, che si spera sarà sistemato in modo degno. Per tacere dell'aiuola all'esterno, anche qui grazie alla "civiltà" dei padroni dei cani ridotta ad un cagatoio e pisciatoio a cielo aperto, come i marciapiedi di via Gerolamo da Cremona. Nell'insieme un ottimo biglietto da visita per una città che se la tira da meta turistica.....