«In plenaria abbiamo proposto la riduzione delle emissioni di CO2 pari al 90% per i nuovi veicoli dal 2035, votando contro il taglio del 100%, quest’ultimo un obiettivo ideologico e svincolato dalla realtà. La messa al bando totale dei motori a combustione dal 2035 e la conseguente elettrificazione a tappe forzate vanno contro il principio di neutralità tecnologica e rappresentano un errore strategico che rischia di distruggere l’intera filiera dell’auto e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Un’impostazione ideologica che cala dall’alto target ambientali astratti, e che somiglia più al dirigismo cinese che alla tradizione europea di un vero confronto dal basso. Con un potenziale, enorme, effetto boomerang sulla crescita industriale: ponendo infatti fuori gioco migliaia di imprese della componentistica e della filiera automotive si mette in pericolo la capacità stessa di fare innovazione, che storicamente è la forza del nostro sistema manifatturiero e delle nostre Pmi. Il ban totale al 2035 è inoltre una scelta tecnicamente contraddittoria, l’esempio è sotto gli occhi di tutti: in Cina le auto elettriche stanno sostituendo quelle a combustione interna ma l’energia elettrica viene prodotta soprattutto con centrali a carbone, che inquinano smisuratamente di più dei motori a combustione interna con carburanti green di ultima generazione. Un passaggio drastico all’elettrico consegnerà l’automotive europeo ad una dipendenza quasi totale dalle batterie prodotte in Cina, da dove proviene l’80% delle forniture globali. Continueremo a lavorare per strappare maggiore flessibilità sul pacchetto Fit-for-55 nella trattativa del trilogo finale con Commissione e Consiglio: siamo favorevoli ad una transizione verde ambiziosa, che non provochi però distruzione di valore industriale ma sia sostenibile sul piano economico-sociale».
E’ quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, relatore PPE del regolamento sugli standard di CO2 per auto nuove e veicoli leggeri, commentando il voto di oggi in plenaria a Strasburgo.
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