Schierati i trattori per prendere acqua dal Po per le colture. Questa settimana la dichiarazione di emergenza dal Governo
Una serie di trattori con idrovore stanno cercando di pompare acqua dal fiume per inserirla nel canale del Consorio di Bonifica Navarolo all'altezza di Isola Pescaroli. E' un'immagine emblematica della situazione del fiume. L'impianto è stato costruito nel 1930, ed è uno dei tre del Consorzio Bonifica Navarolo che pompa acqua dal fiume ed è fondamentale per fornire acqua a tutto il Casalasco. Era stato costruito proprio sulla sponda del fiume, poi il Po si è ritirato e sono cominciate le difficoltà. Dal fiume si prelevava un quarto di acqua rispetto al previsto perchè il livello del Po è sotto le grate di protezione delle pompe. Su tre pompe nei giorni scorsi ne funzionava una sola ma aveva iniziato ad aspirare aria. I tecnici del Consorzio stanno studiando soluzioni tecniche come le idrovore mobili con i trattori (nella foto la sperimentazione di venerdì e sabato) ma potrebbe non essere sufficiente e quindi rischiano mais, cereali, pomodori dell'intero comprensorio casalasco.
Una valutazione della situazione di emergenza causata dalla siccità e possibili misure di intervento. Saranno questi i temi, secondo quanto s'apprende, di una riunione del governo che dovrebbe svolgersi in settimana. L’Esecutivo tiene dunque sotto stretta osservazione il dossier siccità e all’incontro dovrebbero partecipare il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli - che sabato aveva definito «inevitabile» dichiarare uno stato di crisi - e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, oltre al capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. La situazione, d’altronde, non lascia spazio ad attese, con i livelli dei fiumi, a partire dal Po, mai così bassi da decenni e le precipitazioni primaverili che, dice ancora la Coldiretti, si sono più che dimezzate, con il territorio a boccheggiare stremato da temperature inusuali. “A fronte di una crisi idrica la cui severità si appresta a superare quanto mai registrato dagli inizi del secolo scorso, chiediamo che venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nei territori interessati, tenuto conto del grave pregiudizio degli interessi nazionali”. E’ quanto chiesto dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini nella lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi in merito alla grave siccità che interessa la Penisola nel chiedere “l’intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti ..."
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